D’Asta e Chiavola chiedono chiarezza sull’iter di affidamento del servizio psico-pedagogico
I consiglieri comunali del Pd, Mario D’Asta e Mario Chiavola, hanno presentato una interrogazione per sollecitare la Giunta municipale a fornire delle risposte precise sul servizio socio-psico-pedagogico che da 35 anni opera nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie della città. “Ci chiediamo perché – spiegano i due esponenti Dem – essendo stata avviata la consueta procedura del bando per l’affidamento del servizio per 18 mesi, aperte le buste, selezionate le cooperative ammesse, sorteggiati i due esperti dell’Urega, questa procedura si interrompa prima dell’affidamento e ci si dedichi a indire una procedura negoziata per scegliere una cooperativa che effettui il servizio sino alla fine dell’anno scolastico. E’ un illogico dispendio di energie, di risorse, di tempo, di impegno, di soldi, quando nell’arco di un paio di settimane tutto si sarebbe concluso. Non comprendiamo il motivo per cui il tempo per concludere la gara si stia dedicando a questa ulteriore procedura. Sembra, inoltre, che la Lega delle Cooperative ed il coordinamento territoriale Confcooperative di Ragusa, analizzando i costi previsti dal decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali del 10 aprile 2013, abbiano fatto rilevare che la somma posta a base d’asta, per questa inutile procedura negoziata, è del tutto insufficiente a retribuire il personale. Non si capisce come possano le cooperative concorrenti effettuare un ribasso. Inoltre, l’affidamento viene attribuito a chi presenta il massimo del ribasso economico. Si tratta di un principio, con tutta evidenza, contrario ai nuovi orientamenti che parlano di “offerta più vantaggiosa”, cioè il giusto equilibrio tra il ribasso e la qualità delle prestazioni previste dal progetto. Il risultato della procedura negoziata è l’attribuzione del servizio a una cooperativa che ha presentato un ribasso di oltre il 31%. Con l’avvento dei principi comunitari, l’aspetto della tutela del principio della concorrenza si è affiancato a quello della tutela dell’interesse pubblico alla corretta e tempestiva esecuzione del contratto ed è, anzi, divenuto “prioritario”. In questa prospettiva, l’offerta anormalmente bassa deve essere sempre esclusa anche in assenza del pericolo di irregolare esecuzione del contratto e ciò perché si pone “in contrasto con le regole della sana concorrenza”. Come mai in tutte le gare effettuate dall’Amministrazione comunale di Ragusa, per altro non attinenti i servizi sociali, le ditte che hanno effettuato questi ribassi anomali sono state escluse e questa no?”. I due consiglieri comunali si trovano costretti a denunciare questa ulteriore assurda decisione dell’amministrazione grillina che, da quando si è insediata, ha riportato indietro di 35 anni il servizio, che era diventato efficiente, efficace e soprattutto professionalizzato, grazie all’esperienza degli operatori, attraverso i bandi di durata triennale, e non della durata di 18 mesi come in questo caso, interrompendolo per lunghi periodi (addirittura un anno e mezzo), danneggiando non solo gli operatori, ma soprattutto i fruitori del servizio, cioè le scuole, che si sono trovate a gestire situazioni per cui non sono preparate e di cui non hanno competenza, gli alunni e le famiglie. Ecco perché viene richiesto anche, come d’altronde emerge dalle richieste dei lavoratori insieme con le cooperative, che a fare luce sulle modalità dell’intero caso possa essere la commissione Trasparenza.