Tumino e Lo Destro chiedono maggiore trasparenza per scongiurare infiltrazioni mafiose
I consiglieri di Insieme, Maurizio Tumino e Giuseppe Lo Destro, hanno affrontato in Consiglio comunale l’oggetto della loro interrogazione (presentata insieme agli altri componenti del Movimento: Elisa Marino, Giorgio Mirabella e Angelo La Porta) e la relativa risposta datagli dagli uffici comunali.
Per i firmatari dell’atto, l’intera vicenda è avvolta da troppe anomalie, riscontrate e denunciate sin da quella prima gara, aggiudicata poi dalla Esper, atta a selezionare la ditta che avrebbe scritto il capitolato d’appalto. “Vinse la Esper – ricorda il consigliere Tumino – come preventivammo, dopodiché l’assessore Conti fu licenziato malamente”, ma le stranezze per l’esponente di Insieme non finiscono: “la ditta, che gestisce attualmente il servizio di raccolta differenziata, avrebbe dovuto pagare 2 milioni di euro l’anno per alcune inadempienze, invece ne ha pagati solo 70 mila, perché?”.
E così arriviamo all’interrogazione e ai requisiti richiesti all’azienda che si candida alla gestione del servizio, tanto restrittivi – dicono – da escludere la quasi totalità delle società italiane che si occupano di raccolta di rifiuti. L’operatore, infatti, dovrebbe dimostrare di aver gestito nell’ultimo trienni il suddetto servizio per un bacino d’utenza di almeno 70 mila abitanti, raggiungendo una percentuale di differenziata non inferiore al 45%. Bene, secondo i consiglieri di opposizione nessuna azienda del meridione può vantare un tale curriculum. Il fatto che la stragrande maggioranza
di queste imprese non sia mai riuscita a raggiungere quote di differenziata significative, come spiega il consigliere Lo Destro, “non è da imputare all’inadeguatezza di queste imprese, piuttosto all’inefficienza delle amministrazioni comunali” e qui il primo sospetto: per chi è stato scritto questo bando?
L’aver stabilito requisiti tanto restrittivi, hanno paventato in Aula Tumino e Lo Destro, ha costretto l’Amministrazione a inserire nel bando di gara l’istituto dell’avvalimento, il quale di per sé non è garanzia di maggiore qualità. Infatti potrebbe concretizzarsi l’eventualità che una ditta locale, senza alcuna esperienza, potrebbe aggiudicarsi il servizio, magari grazie al supporto, occulto, della criminalità organizzata, in fondo si sta parlando di un appalto di oltre 80 milioni di euro. Ecco perché, i consiglieri di Insieme, sia nell’interrogazione che in Aula, chiedono a gran voce la massima trasparenza e la massima partecipazione alla gara.
Un’altra stranezza di questo bando riguarda quel milione di euro l’anno stanziato come somma a disposizione dell’amministrazione. Ciò vorrebbe dire una cosa sola per Tumino e Lo Destro: sarà l’Amministrazione ad affidare questa somma di anno in anno. Se, è l’esempio che fanno i consiglieri, la ditta vincitrice dell’appalto ambientale non dovesse esser nelle grazie dell’amministrazione che fine farebbe quel milione di euro.