Legittima difesa: presentato in conferenza stampa ddl contenente modifiche all’art. 52 del Codice penale e misure di solidarietà in favore delle vittime

“O puniamo severamente i rapinatori assassini e aiutiamo le vittime a tornare ad una vita normale o è meglio che diciamo agli italiani di fare da sé”. Con questa provocazione Giovanni Mauro, senatore di Forza Italia nel gruppo Grandi Autonomie e Libertà, ha aperto stamani presso la sala Caduti di Nassirya del Senato la conferenza stampa sul disegno di legge, di cui è primo firmatario, per la revisione dell’art. 52 del Codice penale. Erano presenti anche Arturo Diaconale, fondatore del Tribunale Dreyfus, Federica Pagani Raccagni moglie di Pietro Raccagni (deceduto a seguito di rapina), con la figlia Sara, Gianpiero Samorì, Gerardo Meridio e Paola Radaelli del movimento “Italia 2050” e l’avvocato Valter Biscotti, del “Movimento Vittime della giustizia e del fisco”.
“Oggi – ha spiegato Giovanni Mauro – se la vittima di una rapina, in casa o sul posto di lavoro, muore mentre tenta di difendersi, o di non collaborare alla razzia, ai suoi assassini quasi sicuramente verrebbe contestato soltanto un omicidio preterintenzionale. Chi non ha niente da perdere, come la maggior parte di questi rapinatori professionisti, approfitta di questo stato di cose come di una possibilità per tornare al più presto a delinquere. Anche gli assassini di Pietro Raccagni, per esempio, erano già noti alle forze dell’ordine. Per queste ragioni il ddl presentato prevede, tra l’altro, la non applicabilità dell’omicidio preterintenzionale se a causa dell’aggressione il cittadino decede e se a commettere l’omicidio è persona con precedenti penali. Il disegno di legge punta a rafforzare la presunzione assoluta della legittima difesa e quindi a stabilire che sia in ogni caso presunta la proporzionalità con l’offesa”.
“Le vittime e i loro familiari – ha continuato Giovanni Mauro – devono avere però anche sostegno dallo Stato. L’Italia, per la Corte di Giustizia Europea, è inadempiente sul risarcimento (previsto nel nostro ordinamento soltanto per alcune e limitate fattispecie) alle vittime di crimini violenti. Con la riscrittura dell’art. 52 vogliamo limitare questo vulnus in attesa di riformare la norma. Il ddl prevede che le vittime abbiano un contributo di solidarietà una tantum da 50mila euro e che potranno avere benefici fiscali, come l’esenzione del ticket per le cure necessarie a causa dell’aggressione. Presto presenteremo anche un disegno di legge per l’istituzione di un fondo per le vittime di questo tipo di odiosissimi reati così come chiesto dalla Unione Europea. E sempre per sostenere le vittime – ha concluso il senatore Mauro – abbiamo previsto che mai potrà essere previsto un risarcimento per danni subiti a seguito della violazione di abitazioni o luoghi di lavoro. Ciò perché non possa ripetersi un caso Ermes Mattielli”.
“Lo Stato deve essere fermo nel condannare qualsiasi atto violento a scopo di rapina – ha affermato Federica Pagani Raccagni -. Sostenere che un rapinatore non voleva o non prevedeva la morte della vittima è offensivo per chi ha subito il danno e sconfortante per i familiari che cercano di tornare ad una vita serena. Chiediamo certezza della pena e sostegno per le famiglie. Salutiamo con favore dunque l’iniziativa del senatore Mauro e ci auguriamo che possa trovare il sostegno del Parlamento”.

di Redazione22 Gen 2016 12:01
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