Il futuro dello stabilimento chimico Versalis Eni al centro di un incontro presso la Prefettura di Ragusa
Le forti preoccupazioni sulle sorti dello stabilimento chimico ibleo della Versalis ENI e sul futuro occupazionale dei suoi 250 dipendenti, al centro di un vertice, svoltosi nel pomeriggio di ieri a Palazzo di Governo, presieduto dal Prefetto di Ragusa, Maria Carmela Librizzi.
All’incontro sono stati presenti il Sindaco Federico Piccitto, i rappresentanti della CGIL, CISL e UIL e delle segreterie territoriali di Filctem, Femca, e Uiltec della provincia di Ragusa.
Il primo cittadino ha sottolineato la gravità del momento per lo stabilimento chimico di Ragusa che richiede la massima attenzione da parte di tutti i rappresentanti delle istituzioni. Per questo motivo ha chiesto a S.E. il Prefetto, al fine di decidere una comune linea strategica di azione utile a difendere il patrimonio industriale della nostra provincia e della Sicilia intera, di farsi promotore di un incontro a cui dovranno essere invitati i rappresentanti del governo regionale, i parlamentari nazionali e regionali del territorio ibleo.
Nel corso della riunione i rappresentanti dei lavoratori hanno rappresento al Prefetto Maria Carmela Librizzi la situazione venutasi a determinare che mette a rischio la continuità lavorativa delle maestranze iblee a seguito di una scelta scriteriata dell’ENI di smobilitazione, mettendo cosi la parola fine, con l’avallo del Governo nazionale, ad un capitolo della storia industriale della chimica e della raffinazione siciliana.
In un documento consegnato al rappresentante del Governo nel territorio ibleo da parte dei segretari di Filctem, Giorgio Saggese, Femca, Filippo Scollo e Uiltec, Giuseppe Scarpata, si evidenzia, tra l’altro, il fatto che “Italia rischia di rimanere senza chimica e raffinazione da un giorno all’altro. In Sicilia inoltre sarà il deserto industriale, Non abbiamo certo paura di una cessione di quote ENI a un fondo internazionale di Private Equity per la chimica di Versalis: occorre però sapere, e subito, quante di queste quote saranno vendute e che ruolo avrà ENI, se di garanzia e controllo, oppure si semplice socio di minoranza con una porta sempre aperta per una retrocessione totale dalla chimica”.
Il Prefetto di Ragusa oltre a dichiararsi disponibile e promuovere, a breve termine, un nuovo incontro con la presenza dei rappresentanti del Governo regionale ed i parlamentari nazionali e dell’Isola che rappresentano il territorio, ha assicurato il suo intervento nei confronti dei Ministeri competenti a cui verrà rappresentata la situazione di grave allarme determinatasi, che mette a serio rischio il futuro della chimica iblea.