PRIMO PASSO PER I REFERENDUM CONTRO LE TRIVELLE DI PETROLIO LEGAMBIENTE RAGUSA: SI APRE UNA NUOVA STRADA PER ARRIVARE ALLA FINE DELLO SFORACCHIAMENTO DEL NOSTRO TERRITORIO

Non può che esprimere soddisfazione Legambiente Ragusa, che da anni si batte per la fine dello sfruttamento del nostro territorio da parte dei petrolieri.

Infatti la Cassazione ha accolto i sei quesiti referendari sulle trivellazioni, così come formulati e deliberati dai dieci consigli regionali proponenti, ai quali, scandalosamente, non si è associata la regione Sicilia.

Sui quesiti dovrà pronunciarsi la corte costituzionale e, se il giudizio sarà positivo, la prossima primavera i cittadini italiani, compresi quelli siciliani che il governatore Crocetta non voleva fare votare, potranno esprimere liberamente la loro volontà sulla gestione del loro territorio.

“E’ un primo importante riconoscimento della bontà dei quesiti stessi “ha dichiarato il Presidente di Legambiente Ragusa Antonino Duchi “ che conferma la fondatezza dell’impegno del mondo ambientalista, il quale ha sicuramente avuto un ruolo fattivo nella decisione delle regioni di adire alla proposta di referendum”.

Qui di seguito la denominazione ufficiale dei quesiti, dopo l’approvazione della Cassazione.
«Primo quesito referendario. Attività di prospezione, ricerca, coltivazione di idrocarburi e stoccaggio sotterraneo di gas naturale. Abrogazione delle norme sull’attribuzione del carattere di interesse strategico, di indifferibilità ed urgenza delle opere relative, nonché del vincolo preordinato all’esproprio dei beni in esse ricompresi»
«Secondo quesito referendario. Piano ministeriale, previa intesa con la conferenza unificata, per le attività di prospezione, ricerca, coltivazione di idrocarburi e stoccaggio sotterraneo di gas naturale. Abrogazione sia della limitazione dell’intesa alle attività su terraferma, sia della disciplina prevista per la mancata intesa (recante una procedura semplificata per l’esercizio del potere sostitutivo) e per rilascio di titoli abilitativi nelle more di adozione del piano»
«Terzo quesito referendario. Titolo concessorio unico per le attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi. Abrogazione della disciplina della sua prorogabilità»
«Quarto quesito referendario. Autorizzazioni, previa intesa con le Regioni, rilasciate per le opere strumentali allo sfruttamento degli idrocarburi. Abrogazione della disciplina prevista per la mancata intesa e recante una procedura semplificata per l’esercizio del potere sostitutivo»
«Quinto quesito referendario. Mancata intesa con le Regioni sugli atti inerenti alla prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi. Abrogazione della disciplina recante, in tal caso, una procedura semplificata per l’esercizio del potere sostitutivo».
«Sesta richiesta referendaria. Divieto di attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi in zone di mare entro dodici miglia marine. Abrogazione della norma di esenzione da tale divieto per i procedimenti concessori in corso al 26 agosto 2010 e per i procedimenti autorizzatori e concessori conseguenti e connessi a titoli abilitativi»

di Redazione02 Dic 2015 12:12
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