La Dia di Catania ha confermato il sequestro di 7 mln di euro a Consalvo

Personale della Direzione Investigativa Antimafia di Catania ha dato esecuzione al decreto di sequestro beni emesso, in accoglimento di una proposta di applicazione di misura di prevenzione personale e patrimoniale formulata dal Direttore della DIA, Nunzio Antonio Ferla, dal Tribunale di Ragusa – Sezione Penale, nei confronti di CONSALVO Giacomo, di anni 60, originario di Vittoria (RG) e capo del nucleo familiare contiguo al clan mafioso “Dominante” aderente alla Stidda, operante nel comprensorio di Vittoria, pluripregiudicato per associazione mafiosa, associazione a delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, omicidio ed altro.
Il CONSALVO, già sorvegliato speciale di P.S. con obbligo di soggiorno, titolare di una ditta di imballaggi per prodotti ortofrutticoli, era stato tratto in arresto, unitamente ai figli Giovanni e Michael, da ultimo lo scorso mese di settembre dalla Polizia di Stato di Ragusa, in esecuzione di una corposa ordinanza di custodia cautelare emessa nell’ambito della cd. Operazione “BOX”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, con l’accusa di avere imposto alle ditte operanti nel mercato ortofrutticolo di Vittoria l’acquisto di cassette e prodotti per l’imballaggio presso le proprie aziende, con l’aggravante del metodo mafioso per essersi avvalsi della forza dell’intimidazione derivante dalla contiguità al clan “Dominante”.
Gravato da pregiudizi fin dalla giovane età per reati contro il patrimonio e in materia di armi e stupefacenti, nel novembre del 1994 veniva tratto in arresto in esecuzione di o.c.c.c. emessa dal Tribunale di Catania (operazione “Squalo”) nei confronti di soggetti ritenuti affiliati al clan “Dominante – Carbonaro”, attivo nel vittoriese, per il reato di cui all’art. 416 bis, per traffico di sostanze stupefacenti e per una serie consistente di omicidi consumati tra il 1993 e il 1994. Le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia CARBONARO Bruno e Silvio, da cui scaturì la predetta ordinanza, collocarono il CONSALVO all’interno del clan mafioso vittoriese subito dopo la frattura tra i DOMINANTE e i CARBONARO, inizialmente con l’incarico di gestire, per conto dell’organizzazione mafiosa, il traffico di sostanze stupefacenti, anche in considerazione della detenzione di coloro i quali trafficavano in stupefacenti per conto del clan. Lo stesso veniva nuovamente tratto in arresto agli inizi del 1999 a seguito dei provvedimenti scaturiti subito dopo la c.d. “strage di Vittoria”, in quanto indagato per associazione mafiosa, e ancora nello stesso anno in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare (cd. Operazione “Tramonto”) in quanto ritenuto responsabile di associazione per delinquere finalizzata al traffico, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
I recenti approfondimenti investigativi, supportati anche da elementi forniti in sinergia dal Questore di Ragusa, che hanno condotto al suo ultimo arresto e all’esecuzione odierna della misura patrimoniale nei suoi confronti, hanno disvelato ulteriormente la situazione di grande criticità nella gestione e funzionamento del mercato ortofrutticolo di Vittoria, fortemente condizionato nelle pratiche commerciali principali e dell’indotto, da illecite logiche di mercato piegate all’imposizione di beni, merci e servizi riconducibili a soggetti appartenenti agli ambienti della criminalità organizzata di tipo mafioso, a danno della libera concorrenza e della sana imprenditoria.
La ricostruzione del profilo criminale del CONSALVO, unitamente agli approfonditi accertamenti patrimoniali (estesi anche al suo nucleo familiare) svolti dal personale della D.I.A., hanno consentito di acclarare l’assenza di risorse lecite idonee a giustificare gli investimenti posti in essere, affiancata da una cospicua e generalizzata sproporzione tra i redditi dichiarati ed i patrimoni posseduti.
Tale complessa attività investigativa è stata condivisa dal Tribunale di Ragusa – Sezione Penale che, a seguito della stessa, ha disposto l’emanazione del provvedimento ablativo in corso di esecuzione.
I beni sottoposti a sequestro, riconducibili a vario titolo, anche attraverso l’intestazione a congiunti, al predetto CONSALVO Giacomo sono stati stimati complessivamente in oltre 7.000.000,00 di euro.
I suddetti beni, considerati il provento dell’attività illecita svolta, consistono in 4 aziende (operanti nell’indotto del mercato ortofrutticolo di Vittoria nella commercializzazione di materie plastiche e contenitori per l’imballaggio di prodotti ortofrutticoli), villette, appartamenti con annessi posti auto e terreni agricoli ubicati in Vittoria e nella frazione marinara di Scoglitti, autoveicoli e motocicli, nonché numerose disponibilità bancarie e finanziarie ancora in corso di quantificazione.

di Redazione12 Nov 2015 12:11
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