Abusi edilizi. La Regione bacchetta il Comune di Ragusa

E’ risaputo che spesso la Regione Sicilia non brilla per efficienza, ma evidentemente c’è chi riesce a batterla: a vantare questo non illustre primato è stavolta il Comune di Ragusa, in materia di lotta all’abusivismo edilizio. E stavolta sono arrivate le bacchettate.
Infatti con ben due note (N. 13999 dell’11 giugno e N. 21980 del 5 ottobre 2015) il servizio ispettivo del Dipartimento Regionale dell’Urbanistica ha diffidato il Comune di Ragusa per non aver represso e sanzionato abusi edilizi, nonché per inefficiente censimento degli abusi stessi. Ciò a seguito di una precisa e circostanziata nota di Legambiente Ragusa che faceva rilevare le inefficienze del Comune sulla questione, chiedendo alla Regione di intervenire, fino anche ad inviare un commissario.
Il servizio ispettivo regionale ha rilevato che, alla data del 18 settembre, quindi a tre mesi dalla prima nota, gli iter relativi alle ordinanze di demolizione non erano stati ancora definiti e ha evidenziato che attiverà le procedure sostitutive in caso di inerzia comunale in ordine all’emanazione di eventuali atti deliberativi.
“Un intervento, quello della Regione, che ancora una volta conferma la bontà e solidità degli interventi di Legambiente Ragusa in materia di ambiente e corretta gestione del territorio” dichiara il Presidente Antonino Duchi “Auspichiamo che in in tema così delicato ed importante, che mette insieme rispetto della legalità e dell’ambiente, la nuova amministrazione di Ragusa non si scopra in sostanziale continuità con le peggiori esperienze amministrative del passato. Chiediamo di ottemperare, e di farlo con celerità”.
E’ scandaloso infatti, continua l’associazione ambientalista, che fra Branco piccolo, Passo marinaro e Punta Braccetto ci siano ancora circa 50 costruzioni abusive entro i 150 metri dalla costa, zona di inedificabilità assoluta, per non parlare delle lottizzazioni abusive sparse nel territorio, per alcune delle quali l’Assessorato regionale ha già annullato la concessione edilizia. Uno schiaffo al paesaggio, fortemente deturpato, ma anche a tutti i cittadini onesti che rispettano la legge.
Tanta inefficienza è ancora più paradossale se si tiene conto anche del fatto che la stessa parte politica dell’attuale amministrazione ha visto approvato un proprio emendamento alla legge Sblocca Italia che introduce sanzioni pecuniarie da 2.000 a 20.000 euro in caso di inottemperanza accertata all’ingiunzione di demolizione degli interventi illegali. Sanzioni che vanno erogate nella misura massima qualora gli interventi suddetti siano stati effettuati sulle aree e sugli edifici assoggettati a vincoli di inedificabilità, forestali o di tutela dei beni culturali e paesaggistici.
Solo nella zona costiera quindi il Comune di Ragusa potrebbe incassare fino ad 1 milione di € se i proprietari si rifiutassero di auto abbattersi la costruzione abusiva.
Ci si chiede: e’ mai possibile che debbano intervenire sempre i volontari di Legambiente per chiedere il ripristino delle minime condizioni di legalità in materia ambientale? Quando vivremo in un paese normale?

di Redazione02 Nov 2015 15:11
Pubblicità