Legambiente Ispica denuncia una sospetta cava di sabbia abusiva a S. Maria del Focallo
Il circolo “Sikelion” di Ispica leva alta la voce per denunciare quanto riferito nei giorni scorsi da un libero professionista, che in un esposto a Comune e Guardia di Finanza ha segnalato un «vistoso sbancamento delle dune» di sabbia insistenti in un fondo comunale a S. Maria del Focallo, nei pressi di Via ’Ucca ’â Marina.
Nel documento, l’architetto evidenzia giustamente come una simile attività, «oltre ad alterare la singolarità paesaggio e l’ambiente, provoca e continuerà a provocare lo smottamento di quelle parti delle dune che insistono nell’area dei privati».
Purtroppo, come Legambiente Italia denuncia ormai da molti anni, nel nostro Paese lo sfruttamento delle risorse minerali è teatro di un grottesco far-west normativo, con discipline diverse da regione a regione (in Sicilia, trattasi delle leggi regionali nn. 127/1980, 19/1995, 25/1999 e 5/2010) e sanzioni spesso troppo blande per costituire un valido deterrente.
La fascia costiera ispicese, in particolare, è da tempo oggetto di ricorrenti razzie da parte di gente senza scrupoli, che mirano a fare “soldi facili” bypassando tutti i canali leciti per il reperimento delle materie prime, rivendendole poi a cementifici ed imprese operanti nel settore dell’edilizia. In questo modo, il guadagno di pochi si traduce in un danno irreparabile per tutti i cittadini, che soffriranno non solo il deturpamento dell’ambiente e la lesione dell’ecosistema, ma anche le ricadute dell’evasione fiscale sulla qualità dei servizi pubblici.
Anche per tale ragione, lo scorso anno gli esponenti locali del Cigno Verde hanno pubblicato una relazione, a firma del dott. Fabio Gambuzza, in cui si evidenziava il grave degrado dell’intero apparato dunale calandrino, nonché i rischi connessi ad un suo ulteriore peggioramento.
«In attesa che venga fatta piena chiarezza su questa inquietante vicenda -ha commentato la presidente, dott.ssa Natalia Carpanzano- Legambiente Ispica coglie l’occasione per ricordare a cittadini e Istituzioni l’importanza di salvaguardare l’integrità del nostro territorio. A tutti -ha poi ammonito- vogliamo altresì rammentare che sbancamenti ed escavi abusivi, se costituiscono di per sé degli illeciti amministrativi, in un’area già duramente prostrata dall’erosione marina e dagli allagamenti, come quella ispicese, assumono risvolti moralmente e giuridicamente delittuosi, laddove provochino ulteriori smottamenti, ovvero mettano a repentaglio l’incolumità fisica e patrimoniale delle persone».