I volontari ripuliscono Maganuco, ma l’Amministrazione Abbate lascia lì i rifiuti. Lo sfogo del presidente di Legambiente Duchi

Al peggio non c’è mai fondo, purtroppo: è questo il primo pensiero che è venuto in mente al Presidente di Legambiente Ragusa Antonino Duchi, alla deprimente scoperta fatta presso l’area umida del Maganuco (Sito di Importanza Comunitaria) durante le sue periodiche attività di monitoraggio naturalistico nell’ambito del progetto Un Mare d’Ambiente. I rifiuti raccolti venerdì scorso dai volontari, tra cui una classe dell’Istituto S. Marta di Modica e un gruppo di lavoratori della sede catanese di Booking.com, nell’ambito dell’iniziativa internazionale Puliamo il Mondo-Clean Up the World, erano ancora lì dove erano stati accumulati, ancora una settimana dopo la loro raccolta (!) alla mercè di randagi ed altri animali.
“L’Amministrazione era stata avvertita in tempo dell’iniziativa”commenta il Presidente del Circolo Melograno di Modica Giorgio Cavallo “ Il mancato ritiro dei rifiuti rappresenta un grave segnale di inefficienza ma anche di profonda insensibilità verso l’ambiente e verso il mondo del volontariato e della scuola.”
Rincara la dose la presidente del circolo di Ispica Natalia Carpanzano: ‘Quando organizziamo iniziative del genere, ed in particolare con giovani studenti, il commento più comune è positivo, perchè bisogna iniziare dalle giovani generazioni. E’ vero ma è solo una parte della verità: se infatti gli adulti, ed in particolare il mondo politico-amministrativo, non si dimostra efficiente e collaborativo, si rischia addirittura l’effetto opposto: nasce la convinzione che l’impegno personale e positivo per l’ambiente è inutile, perchè a parole è valutato positivamente ma i fatti dimostrano il contrario, ed i giovani sono sensibilissimi alla coerenza tra parole e comportamenti’.
Ogni atto umano ha infatti un valore simbolico e comunicativo, ed il messaggio che arriva dall’Amministrazione di Modica è: cittadini, è inutile che vi impegnate, fatevi i fatti vostri, tanto non cambia nulla in meglio, tutto deve rimanere come prima.
Ancora una volta Puliamo il Mondo, come altre campagne di Legambiente, oltre a permettere ai cittadini di prendersi cura insieme del proprio ambiente, fa esplodere le contraddizioni profonde del nostro territorio (come del resto succede ogni anno ad esempio con Goletta Verde) e dimostra quale sia probabilmente la prima infrastruttura di cui veramente si bisogno qui: una classe politica ed amministrativa di livello culturale superiore all’attuale.

di Redazione22 Ott 2015 17:10
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