Basket f: alle 18 le aquile ritornano al nido

Il PalaMinardi sarà anche un nido da tremila posti (adesso con tutte le lampade “a posto” e i seggiolini rotti sostituiti); sarà anche un nido fatto per aquile che “viaggiano” con apertura alare ben superiore all’1,70 e avrà il duro parquet al posto delle soffici piume: ma, su questo non ci piove, sempre nido è. E’ sempre e comunque la casa, il posto più accogliente, l’unico dove in cui ti senti al caldo e sicuro. Logico, e normale, quindi, che le aquile di cui sopra abbiano una voglia matta di ritornarci. La stessa della tifoseria, ampliata dal desiderio di vedere finalmente all’opera in una gara ufficiale le nuove “intanto”, nell’attesa di Rebekkah sempre più vicina al titolo Wnba. Per riprendere il discorso con le emozioni e la passione, interrotto, in quella indimenticabile sera di inizio maggio. Come pretendono le regole del gioco, soltanto alcune delle aquile saranno le stesse di allora, soltanto per alcune (quattro più una “rientrata da breve viaggio”) l’incontro con i tifosi sarà un ritrovarsi: ma non ha alcuna importanza, un attimo e tutto sarà come prima e come sempre. Chiusa la doverosa premessa, veniamo, finalmente, alla prima in casa (ore 18), che ci vedrà affrontare una Geas Sesto S. Giovanni, di nuovo in A1 dopo il lungo buio seguito ai fasti degli anni ’70 (cinque scudetti) che ha iniziato battendo Orvieto. Il quintetto di coach Cinzia Zanotti lo ha fatto di misura, però in compenso mettendo in mostra un basket agile e veloce, alcune individualità di spessore e, come ciliegina, una top scorer (Antiesha Brown) da ben 29 punti: più che abbastanza da meritare molta attenzione ed imporre la massima concentrazione. Cioè, il grande rispetto dovuto a qualsiasi avversaria. Magari, meglio, anche un pizzico in più: perché siamo appena alla seconda gara e perché loro hanno l’entusiasmo delle neopromosse. Giusto, giustissimo, ma nulla intacca la fiducia nel successo. Perché l’attenzione è nel Dna di coach Nino Molino: quanto poi alla concentrazione massima, è prevista come integratore alimentare obbligatorio ad ogni pasto, ogni allenamento e cinque minuti prima del fischio d’inizio. In più, manco a dirlo perché è scontato, c’è l’enorme potenziale della Passalacqua, “già così” (ovverossia senza Rebekkah) in grado di proporsi come grande del campionato e sicura protagonista della stagione. Basta così, ci vediamo alle 18 al PalaMinardi. Ovviamente in tanti: il nido biancoverde è bello grande. Chiaro?.