Da due circoli del Pd strali su Gianni Battaglia che, però, si prepara ad una conferenza stampa

L’elezione a segretario dell’Unione comunale del Pd di Ragusa del sen. Gianni Battaglia ha provocato reazioni sia dal circolo “Rinascita democratica” di Tony Francone sia dal circolo “Pippo Tumino” di Gianni Lauretta.
In due note distinte dei rispettivi segretari di circolo si lanciano strali contro il senatore.
Scrive il segretario Tony Francone:

Ieri i delegati del secondo circolo, tra l’altro neanche tutti, e pochissimi altri, con l’assenza di una regolare commissione elettorale o commissione di garanzia, preposta a controllare ma anche a ufficializzare il percorso assembleare, hanno tenuto la prima assemblea dell’Unione comunale, nonostante non vi fossero le condizioni politiche e nonostante la stessa Unione, convocata dal segretario provinciale, fosse stata dallo stesso sospesa e rinviata. Dato ancor più sorprendente è che questa assemblea, sconfessata dal livello provinciale e regionale, politicamente monca, avrebbe ‘eletto’ il segretario cittadino.
Ricordiamo al secondo circolo che il segretario, proprio perché espressione dell’Unione comunale, dovrebbe “unire il partito” e non lacerarlo. È all’evidenza di tutti che così non è. Non è affatto l’espressione di tutti, ma anzi di una parte molto residua e minoritaria, e, certamente questo “segretario”, per la sua espressione, per il suo passato, non è certo il soggetto che unisce. Le responsabilità politiche di questa finta assemblea di ieri dovrà assumersele chi ha voluto lavorare per dividere e non chi ha tentato di tutto per costruire percorsi virtuosi di partecipazione, di condivisione e di aggregazione. Certo che oggi questa elezione, svoltasi durante un’assemblea sospesa dal segretario provinciale e regionale, rappresenta un altro tassello di disunità che non aiuta il Pd. Risulta poco credibile pensare che a reggere il Pd possa essere colui il quale è stato protagonista delle più grosse divisioni della storia del centrosinistra ragusano e ibleo. Ma poi ci chiediamo ancora: chi ha certificato questi 74 delegati? Nessun organismo ufficiale. E il dato politico è che anche alcuni del secondo circolo non avrebbero preso parte all’assemblea. Quindi anche quelli del loro stesso circolo, con la propria assenza, hanno delegittimato questa fantomatica elezione. Ci si chiede a cosa serva, con queste modalità, diventare segretario dell’Unione comunale? Occorre considerare che tutto ciò è accaduto senza il consenso delle rappresentanze istituzionali, con la rappresentanza di un circolo cittadino su tre, tentando in tutti i modi di fare fuori un altro circolo, il primo. C’è qualcosa che non va. Si è voluto pensare a mettere la bandierina, come se fosse una partita a Risiko? Ma anche a Risiko per vincere bisogna avere una strategia. Questa per noi rappresenta una strategia già perdente. Per noi è importante vincere le elezioni vere e non le elezioni dentro il Pd, tra l’altro giocando partite in solitaria, senza le indicazioni dei livelli provinciali e regionali, da una parte, le indicazioni della base degli iscritti dall’altra, per poi perdere le sfide importanti. Quindi una delegittimazione ampia, sia dai vertici regionali e provinciali che dalla base. Un disastro.
Chi ritiene o reputa, impropriamente, di avere vinto si assumerà la responsabilità politica di avere tolto la possibilità di coinvolgere la gran parte dei tesserati, la gran parte del partito, la parte largamente maggioritaria del partito. Noi tutti avevamo fatto un passo indietro per ricercare un nome condiviso ed una direzione espressione dei tre circoli. Bisognerebbe chiedersi le ragioni per cui tale assemblea si è tenuta nonostante la comunicazione del segretario provinciale Giovanni Denaro che testualmente recita: “Visto il quadro politico locale e preso atto della nota odierna del segretario regionale, si comunica che l’elezione del segretario dell’Unione comunale di Ragusa prevista per oggi è sospesa per qualche giorno in attesa di procedere ad una ricomposizione più unitaria possibile”. E, invece, il secondo circolo è voluto comunque andare avanti, per la propria strada, non tenendo in assoluta considerazione la specificità della situazione che avrebbe meritato una riflessione più ponderata. L’Unione comunale non è che nasce monca e dilaniata, non nasce per nulla. Era questo a cui puntavamo? Non avremmo tutti voluto un Pd più unito e capace di giocare un ruolo competitivo alle prossime sollecitazioni elettorali? Niente di tutto questo. L’impressione è che si è voluto fare il possibile per appuntarsi al petto una medaglietta, per lanciare un segnale in città, un segnale che noi riteniamo deleterio. Non riteniamo che queste elezioni, a fronte di ciò che è accaduto ieri, siano da definirsi regolari e politicamente opportune. Il nostro circolo rimane a disposizione del partito tutto e degli iscritti per costruire percorsi veramente democratici, inclusivi, ma soprattutto propedeutici a percorsi progettuali utili per la città. Ragusa ha bisogno del Pd non di una piccola parte, ha bisogno di tutto il Pd. Rimaniamo fiduciosi per un futuro tutto ancora da costruire.

Più duro il segretario Giovanni Lauretta, rivolgendosi direttamente a Battaglia:

Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere; poteva dircelo, Senatore. Poteva dircelo che voleva un giocattolino tutto per sé e i suoi compagnetti, avremmo cercato di accontentarLa. Il PD – quello vero – è un grande partito inclusivo, contenitore a volte, e da qualche tempo ci sta dentro di tutto, figurati se non si sarebbe riuscito a trovarLe una collocazione degna del Suo rango e del Suo passato. Lei si sarebbe così evitato di tessere per mesi trame degne del peggio della I Repubblica, fare conti, alleanze più o meno (politicamente) confessabili e confessate, strategie di finissima politica nel più puro stile postdemocristiano. Si sarebbe soprattutto evitata, dopo le varie puntate provinciali, la farsa finale della commedia dell’assurdo politico che Lei e i Suoi sodali da mesi state portando avanti, per pura e semplice autoreferenzialità, dato che nel Partito e nella Città, per dirla con un eufemismo, non vi si fila per niente. Non si può nemmeno parlare di triste caduta degli Dei, dato che nell’Olimpo della politica ancorché locale nessuno dei due o tre amichetti che Le sono rimasti è mai entrato. Lei lo ha un poco annusato, ma il consenso dell’elettorato, questo ingrato, le è venuto però a mancare, rendendola ormai triste replica politica di se stesso e per se stesso. E poi che ingrato, Senatore, ai boy e alla girl più fedeli non ha lasciato che le briciole, relegandoli o a segretario di scorta o a vice dimissionaria. Questi mesi di trame più o meno oscure adesso hanno portato a questo: l’elezione-farsa, uno pseudo segretario cittadino di una Unione fantasma, autoproclamata da un circolo su tre e mai certificata da alcuna commissione, che rappresenta solo se stesso e pochi intimi e (speriamo di no) parlerà a nome di un partito e di una base che non lo riconosce e non lo ha eletto, anzi, lo considera il vero fattore (di)rompente e frenante della crescita e dell’ammodernamento che per il PD ragusano necessita come l’aria. In tutta questa miseria, una consolazione: il PD qui a Ragusa non è Lei, per fortuna; è la gente, sono i militanti, i tesserati e i dirigenti locali che non cercano medagliette da appuntarsi, vedono la politica come impegno civile e non come una lotta per le investiture. Se aprirà gli occhi si renderà conto che sono in molti, in tanti, e, soprattutto non vogliono Lei come Segretario di una presunta Unione Comunale che al momento esiste solo nell’immaginazione di chi, come Lei, vede la politica come un ring dove eliminare chi non si allinea o non obbedisce, avversario o compagno di partito. Siamo nel 2015, Senatore. La festa è finita.

Dalla segreteria del secondo circolo del Pd di Ragusa, quello che ha espresso Gianni Battaglia come segretario dell’Unione comunale, intanto, nessuno intende rispondere perché si starebbe preparando una conferenza stampa ad hoc durante la quale spiegare quanto accaduto.

di Redazione15 Lug 2015 19:07
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