Dal sito “lamacchinadeltempo.eu : Come va l’Expo 2015?

L’Expo 2015 ha già consumato un quarto dei suoi giorni ma non sembra aver rispettato le tante aspettative dei siciliani che in quella manifestazione avevano creduto e sperato. Anche Ragusa ed il suo territorio, non osiamo più chiamarlo Provincia, aveva scommesso nell’appuntamento milanese per mettere in mostra le tante “eccellenze” che può vantare nel campo del buon cibo. Ma era bastata la cattiva figura dell’inaugurazione per far capire come stavano le cose. Nonostante mesi e mesi di propaganda, di proclami, di favolistiche previsioni alla fine è mancata la preparazione e tanti hanno deciso di defilarsi e anche la famosa settimana iblea che doveva segnare la svolta dell’economia dei prodotti biologici siciliani sembra una qualunque degustazione da fiera. Gli amici di Chiaramonte, ad esempio, hanno creduto all’Expo fin dal primo momento e in questi giorni la spedizione guidata dai rappresentanti del comune si sta esibendo in uno show cooking di gusto. Menù classico con tanto di risotto e costate ripiene alla moda di Majore ma non c’è l’affluenza che si voleva. La colpa non è certo delle ricette o dei cuochi ma la verità è che la vetrina Expo è troppo grande e anche se ci sono migliaia di persone al giorno tra i vari padiglioni il nostro Cluster, cosi si dice ora, è defilato, troppo lontano dalla via principale, e difficilmente la gente si dirige da quelle parti. Certo ci sono ancora 3 quarti di manifestazione da vivere ma le facce degli organizzatori siciliani parlano da sole e non basta la visita di qualche personalità per ridare ossigeno alle speranze dei presenti nello stand. Non parliamo poi degli affari che si sarebbero dovuti fare proprio grazie alla manifestazione milanese. Gli operatori iblei, almeno fino ad ora,non hanno segnali in questo senso e se si vogliono tirare le somme tra investimento e risultati la bilancia pende sul negativo in modo evidente. Insomma se gli undici milioni spesi, dei quali 5 o 6 dovrebbero rientrare, si fossero investiti in azioni di marketing intelligente e mirato senza mischiare le nostre produzioni d’eccellenza con alcuni dei più agguerriti competitors della Sicilia, di sicuro avremmo risultati più gratificanti. Naturalmente si dovrà andare avanti, comunque, spendendo soldi in logistica ( un hotel a Milano oggi costa come minimo 200 euri a sera) e sprecando il tempo degli addetti inviati dai comuni isolani ma l’esperienza dovrebbe servire da lezione. Una chiosa infine sull’architettura dello stand. E’ come una enorme rete che non riesce a fermare i raggi del sole ma nenache la pioggia che è caduta copiosa in questi giorni. Insomma a chi abbiamo fatto progettare quella che doveva essere la dimostrazione tangibile dell’efficienza siciliana.

di Redazione29 Giu 2015 00:06
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