Indagini sul rifugio sanitario comunale di Ragusa. Il carteggio tra Guardia di Finanza e Comune di Ragusa
Dopo quasi un mese, l’azione delle consigliere Sonia Migliore e Manuela Nicita, congiuntamente a quella del Laboratorio politico culturale 2.0, ha finalmente raggiunto il suo scopo. Il sindaco Piccitto, diplomaticamente sconfessato dalla Guardia di Finanza, la quale, lo scorso 2 febbraio, gli ha ricordato che la natura del carteggio riguardante le indagini sulla gestione del rifugio sanitario, il quale non è né riservato né riguarda procedimenti tributari, si è visto costretto a consegnare tutta la documentazione alle due consigliere.
Testualmente si legge nel resoconto della Finanza: si tratta di “Un procedimento amministrativo di natura ispettiva rivolto a conoscere i requisiti, associativi e non lucrativi dell’associazione e quindi l’assolvimento dei doveri connessi alla particolare forma giuridica di associazione di volontariato per gli anni 2012, 2013 e parte del 2014”.
La Guardia di Finanza ha accertato che, nel periodo di riferimento, l’Aida:
-ha omesso di assoggettare ai fini dell’Iva somme percepite dai vari Enti locali, principalmente dal Comune di Ragusa, quali corrispettivi per prestazioni di -servizio e, pertanto, rilevanti ai fini dell’imposta sul valore aggiunto
-non ha presentato la dichiarazione di inizio attività
-ha omesso di istituire i prescritti registri ai fini dell’imposta sul valore aggiunto per tutte le annualità
-ha omesso di presentare la prescritta dichiarazione dei redditi limitatamente all’anno dell’imposta 2012
-non ha operato le ritenute IRPEF su importi corrispondenti in qualità di sostituto d’imposta
Inoltre, le Fiamme Gialle, grazie alle indagini fin qui svolte, hanno accertato come “la gestione del rifugio sanitario comunale è stata esercitata in maniera diretta da parte dell’associazione e ciò in palese contrasto con quanto sancito: dall’art. 11 punto 7 della legge regionale 15/2000, che espressamente indica il controllo dell’area di sanità pubblica ai veterinari delle AA.SS.PP e dell’art 3 della Convenzione siglata tra il Comune e l’associazione Aida”. In altre parole, il fatto che l’Aida abbia rendicontato al Comune di Ragusa le spese relative dei veterinari e degli psicologi esterni all’Asp, ne ha decretato la gestione diretta del rifugio, un fatto che determina la perdita del requisito (associazione di volontariato senza fine di lucro) richiesto dalla normativa regionale.
Durante il 2014, dichiara la Guardia di Finanza, l’Aida ha: “regolarizzato la posizione contributiva, previdenziale ed assicurativa di diversi collaboratori, inquadrandoli quali dipendenti. In questo specifico frangente – prosegue la nota del Comando della Guardia di Finanza – dimostra, a tutti gli effetti di perdere il requisito associazionistico senza scopo di lucro, agendo come una normale impresa commerciale attraverso l’impiego di personale regolarmente retribuito per le prestazioni che esercita all’interno della struttura comunale e a mezzo personale medico veterinario, esterno alla P.A., anch’essi regolarmente saldati con parcelle emesse a favore dell’A.I.D.A.”
“Nella consapevolezza – dichiarano la Migliore e la Nicita – di aver adempiuto al nostro dovere di consigliere comunali, riponiamo la massima fiducia e confidiamo nell’operato della Magistratura”.
Per leggere il carteggio: carteggio finanza