Chiavola: “I parenti del caro estinto costretti a fare luce con le torce durante una tumulazione”

L’anno inizia nel peggiore dei modi per la nostra città. In un modo, per certi versi, surreale. Almeno a sentire quello che è accaduto in queste ultime ore ai congiunti di un defunto che per tumulare la salma del loro caro sono stati costretti, visto il buio imperante, a fare ricorso a delle torce elettriche, portandole di proprio pugno. Siamo arrivati davvero alla frutta”. E’ quanto denuncia il consigliere comunale del movimento Il Megafono, Mario Chiavola, a proposito di quanto accaduto al cimitero di Ragusa centro che continua a versare in condizioni a dir poco improbabili. “Quello che hanno subito queste persone – aggiunge Chiavola –  è davvero il colmo perché non solo erano affrante per il dolore ma hanno anche dovuto confrontarsi, per la tumulazione nel colombario da parte dei lavoratori della cooperativa che gestisce il servizio, con una situazione al margine. Basti pensare che i lavoratori stessi si sono dovuti cimentare con una vera e propria prova di forza in considerazione del fatto che il carrello che fa da supporto alla bara per essere tumulata arriva sino alla seconda fila del colombario e non sino alla quarta dove la bara in questione doveva essere collocata. Per cui i parenti del defunto, in questo caso, sono stati costretti a subire tutta una serie di problematiche che nessuno poteva immaginare. La cornice indecorosa, resa problematica ancora di più dall’assenza di luce, si è aggravata con il crollo, dal soffitto, di alcune parti d’intonaco mentre è stato possibile notare che alcune lampade, sempre dal soffitto, si reggono soltanto con il filo elettrico visto che i tasselli di ancoraggio risultano staccati. Per tutta questa serie di motivi, presenterò una interrogazione all’Amministrazione comunale e, in particolare, all’assessore che si occupa dei Servizi cimiteriali perché non è possibile che il sito di Ragusa centro sia ridotto in questo stato, circostanza che, ancora una volta, evidenzia il degrado in cui versa uno dei luoghi che dovrebbe, invece, risultare tra i meno degradati della città proprio per la delicata funzione a cui è destinato. Invece, purtroppo, non è così”.

di Redazione02 Gen 2015 10:01
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