Operazione “The wall”. La droga arrivava dall’Albania e forniva tutta la Sicilia

Dopo quasi sei mesi di indagini serrate, da parte del Nucleo investigativo di Ragusa, questa notte, i Carabinieri hanno concluso l’operazione su un vasto giro di droga denominata Intercapedine, grazie alla quale sono finiti in carcere 5 persone, mentre altre due sono agli arresti domiciliari ed uno ha l’obbligo di firma.

Gli arrestati: Conduttore Filippo, classe ’55 di Vittoria; Cutello Angelo, classe ’60 di Comiso; Gesso Mauro, classe ’80 di Scicli; Giannone Massimo, classe ’91 di Modica; Giuca Gianni, classe ’65 di Modica. Poi vi sono Palumbo Gianluca, classe ’89 di Comiso, e Palumbo Nicola, classe ’83 di Vittoria, entrambi agli arresti domiciliari. Mente Salvatore Salerno ha l’obbligo di firma.

Nella conferenza stampa di questa mattina – tenuta dal procuratore della Repubblica di Ragusa, Carmelo Petralia, dal sostituto procuratore, Serena Menicucci, e dal tenente colonnello dei Carabinieri della Compagnia di Ragusa, Sigismondo Fragassi – il dato che è emerso è l’entità di questa organizzazione, che non era impegnata nello spaccio al minuto. Infatti, questa banda è considerabile a tutti gli effetti un anello intermedio tra chi introduceva nel territorio nazionale la droga, proveniente dall’Albania, e chi poi la spaccia nelle piazze di tutta la Sicilia. Vige il massimo riserbo sui nomi di questi albanesi, in quanto le indagini non si sono ancora concluse, ciò che è certo è che le partite di droga arrivano nel ragusano dalla Calabria.

Dalle indagini è anche emerso che gli indagati, oltre alla provincia di Ragusa, rifornivano di sostanza stupefacente anche il mercato di Niscemi (CL) e, infatti, in data 14 giugno 2014, venivano tratti in arresto i fratelli niscemesi SENTINA Salvatore e Vincenzo, che venivano trovati in possesso di oltre mezzo Kilogrammo di sostanza stupefacente del tipo marijuana, che avevano appena acquistato e che stavano trasportando a Niscemi per spacciarla al dettaglio.

Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari, sono state eseguite circa 15 perquisizioni in tutta la provincia, a carico di tutti gli indagati, compresi quelli non raggiunti da misure restrittive, le cui abitazioni sono state passate al setaccio anche con l’ausilio di unità cinofile antidroga dell’Arma.

I carabinieri hanno chiamato l’indagine “The Wall” o “Intercapedine” perché questa banda, che agiva a Vittoria, a Comiso, a Modica e a Scicli, era solita nascondere le grosse partite di marijuana fra i muri a secco. Come racconta il sostituto procuratore Menicucci, le indagini, che sono state piuttosto veloci, neppure 6 mesi, sono state estremamente certosine ed i Carabinieri si sono avvalsi delle più avanzate tecnologie per poter raccogliere il maggior numero di prove a carico della banda. Sicuramente gli appostamenti, i pedinamenti e il massiccio uso di intercettazioni ambientali e l’utilizzo di telecamere hanno permesso ai Carabinieri di arrestare gli otto uomini, tutti pluripregiudicati. Il giro d’affari stimato della banda, in questi sei mesi di indagini, si aggirava intorno ai 100 mila euro, mentre la droga sequestrata, sempre nello stesso lasso di tempo, ammonta a svariate decine di chilogrammi.

operazione intercapedine

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di Redazione03 Ott 2014 14:10
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