La riserva Pantano Longarini è minacciata da un pesciolino americano

E’ stata recentemente pubblicata sulla rivista specialistica ‘Il Naturalista Siciliano’ della Società Siciliana di Scienze Naturali, la prima segnalazione nel Pantano Longarini di una specie ittica alloctona ed infestante: la Gambusia, ormai piuttosto diffusa in Sicilia ma ancora non riscontrata in tale zona umida del Sud Est.
La segnalazione, effettuata a firma del Biologo Antonino Duchi, di Legambiente Ragusa, e di Giuseppe Micieli, professore di Scienze dell’Istituto Gaetano Curcio di Ispica, si inserisce in una serie di attività didattiche svolte recentemente in collaborazione nell’ambito del PON 2007 IT 05 PO Progetto C4-FSE-2011-767 “Monitoraggio e studio dell’ecosistema della Provincia Iblea”, Azione C4, a cui ha attivamente partecipato un gruppo di studenti dell’Istituto.
‘La Gambusia’ riferisce Antonino Duchi ‘è un pesciolino importato dall’America da circa un secolo per la lotta biologica alle zanzare. Purtroppo, come spesso accade, le introduzioni di specie alloctone causano problemi anche seri. Per quanto riguarda la Gambusia in particolare, tale specie ha spesso portato alla scomparsa di altre forme ittiche autoctone, quali il Nono’.
La segnalazione è quindi un ulteriore campanello d’allarme per la neo-riserva naturale dei Pantani della Sicilia Sud Orientale, rappresentando un ulteriore rischio di impatto sui popolamenti naturali dell’area, già sottoposta a fenomeni negativi quali le diffuse discariche abusive, l’inquinamento delle acque, il bracconaggio e la pesca di frodo.
‘Questa pubblicazione è il frutto di un interessamento pluriennale del nostro Istituto per l’area dei Pantani, area umida di interesse internazionale, che rappresenta un vero e proprio laboratorio naturalistico sito a pochissima distanza da Ispica e per questo estremamente interessante e fruibile: infatti è stato oggetto di utilizzo didattico e naturalistico già da più di dieci anni, sempre in collaborazione con Legambiente Ragusa. Una collaborazione che evidentemente dà buoni frutti’ ha evidenziato il coautore Prof. Micieli.
La presenza di tale specie va monitorata, per verificarne l’andamento nel tempo, che può variare a secondo delle caratteristiche ambientali del Pantano, quali la salinità, che può subire variazioni anche estreme di stagione in stagione e di anno in anno.
‘Questo potrebbe essere uno sviluppo per un’ulteriore collaborazione tra il nostro Istituto e Legambiente Ragusa’, è l’auspicio del Dirigente dell’Istituto Prof. Maurizio Franzò.

di Redazione06 Ott 2014 10:10
Pubblicità