Vittoria. L’esito della conferenza su DAT e Eutanasia
“Se Vittoria è una città squallida, se la Sicilia è il Terzo Mondo d’Italia e se la Nazione è ormai allo sfacelo (soprattutto per quanto riguarda i Diritti e le Libertà Civili), la colpa è in primo luogo del menefreghismo diffuso della popolazione, riflesso del quale è l’incompetente classe dirigente”. A dichiararlo Carmelo Comisi, presidente della Onlus Movis.
“Così – continua Comisi – non stupisce assolutamente la scarsissima partecipazione che c’è stata alla tre giorni (11, 12 e 13 settembre) organizzata dall’associazione Luca Coscioni in alcuna città d’Italia per sollecitare la discussione in Parlamento della Proposta di Legge di Iniziativa Popolare sulla liceità dell’eutanasia, che è stata depositata più di un anno fa. Niente risalto mediatico, nessuna partecipazione da parte dei politici, pressoché nullo l’interesse della gente. Ovviamente Vittoria non ha fatto eccezione”.
“Ciononostante – conclude il presidente della Onlus Movis – presenteremo in Comune le firme necessarie per richiedere una Delibera che istituisca il Registro dei Testamenti Biologici, nella speranza che già prima dell’inverno anche i cittadini vittoriesi possano avere la possibilità che hanno gli italiani che vivono nei 134 Comuni dove è possibile depositare le proprie Disposizioni Anticipate di Trattamento”.
Ecco la lettera aperta che Comisi ha inviato ai parlamentari iblei per richiedere maggiore attenzione sull’argomento.
LETTERA APERTA
Ai parlamentari della provincia di Ragusa,
Anna Finocchiaro (PD), Venera Padua (PD), Fausto Raciti (PD), Giovanni Mauro (GAL), Antonino Minardo (NCD), Marialucia Lorefice (M5S)
”Il Parlamento non dovrebbe ignorare il problema delle scelte di fine vita ed eludere un sereno e approfondito confronto di idee sulle condizioni estreme di migliaia di malati terminali in Italia.” Con queste parole il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha sollecitato di recente il Parlamento a dare una risposta ai cittadini sugli importanti quesiti posti dal tema del fine vita. Questo è stato posto alle istituzioni anche attraverso la presentazione di una proposta di legge di iniziativa popolare per la legalizzazione dell’eutanasia, con quasi 70.000 firme raccolte.
Purtroppo, ad un anno dalla presentazione in Parlamento della proposta, ancora non è stata data risposta ufficiale a questa richiesta partita dai cittadini e sostenuta dall’associazione Luca Coscioni. Perciò, per non deteriorare ulteriormente il rapporto tra cittadini ed istituzioni, ritengo che la politica abbia quanto meno il dovere di rispondere, in maniera affermativa o negativa, a questa proposta.
Vi chiedo quindi, aldilà delle vostre opinioni sulla questione, di farvi carico – attraverso una proposta personale o tramite i vostri capigruppo – di un’iniziativa politica per mettere in discussione ed in votazione la suddetta proposta di legge. A decidere sull’esito della votazione della proposta sarà ovviamente il Parlamento, ma quello che molti cittadini chiedono è che la discussione e la votazione della stessa abbiano tempi brevi e certi.