Sonia Migliore (Lab. 2.0): “Il M5S è un partito della 1ª Repubblica”
Qual è la logica politica che spinge l’azione del M5S a Ragusa? Mentre a Roma i grillini si persentano come l’antisistema, raccogliendo la protesta “di pancia” degli italiani sofferenti e confusi, a Ragusa il loro compito è di governo e, si pressuppone, che dovrebbe essere in linea con la genuinità che Grillo vorrebbe far credere agli italiani. Genuinità che il popolo ragusano non riesce più a cogliere nei rivoli delle loro mille contraddizioni: assodato che l’azione amministrativa del sindaco Piccitto è ampiamente inadeguata ai problemi della città e quindi bocciata dai ragusani, ma anche dagli alleati che lo hanno appoggiato al ballottaggio, adesso è il momento di riflettere ed analizzare la loro azione politica.
Il M5S non si allea con nessuno? Falso, le alleanze pre-elettorali oggi si manifestano con l’entrata in Giunta dell’IDV, oggi Partecipiamo, con il neo assessore Salvatore Martorana, senza dimenticare che il leader di Partecipiamo, Giovanni Iacono, è il presidente del Consiglio ossia la seconda carica istituzionale del Comune. Il M5S è quindi un partito come gli altri, in cui si fanno patti, si stabiliscono condizioni e si “scambiano cambiali elettorali”.
Il M5S sceglie gli assessori in base alla meritocrazia e ai curricula? Falso, viene defenestrato Conti, esperto e punta di diamante dei grillini in campagna elettorale; adesso vengono defenestrati Dimartino e Brafa, scelti anche loro per i super curricula tecnici, ma devono cedere il passo a due politici, Corallo e Zanotto, imposti dai massimi vertici del Movimento (Grillo e Cancelleri). Prima di occuparsi dei due settori più importanti, Prg e rifiuti, Corallo e Zanotto sono stati nominati esperti, anche a pagamento. Nel frattempo, per un senso che sfugge ad ogni logica, Dimartino, che viene defenestrato da assessore possibilmente perché inadeguato, viene contestualmente nominato collaboratore gratuito del sindaco, per seguire il Work Shop che lo stesso Dimartino aveva voluto, promosso e realizzato. Ma se viene meno la fiducia per l’assessore, come si fa a nominarlo collaboratore? Ed ancora il sindaco non poteva aspettare ormai la fine del work shop prima di dargli il ben servito? Siamo quasi una farsa.
Infine, la nascita dei due Meet Up, le spaccature interne, anche del gruppo consiliare, le innumerevoli cariche spartite dal sindaco in onore del miglior poltronificio, acclarano il M5S, contrariamente ai principi ispiratori e nazionali, come un normalissimo partito della 1ª Repubblica, di androettiana memoria, e della tanto vituperata vecchia politica, in cui bisogna mantenere equilibri interni fra correnti, base e vertice, anche con le espulsioni.
A questo punto, ci chiediamo: qual è il cambiamento e la rivoluzione grillina promossa e decantata, dal noto comico e capo del partito, in campana elettorale? La verità, l’unica che percepiamo, oltre ad un evidente tradimento dell’elettore ragusano, è la nascita di un nuovo “cerchio magico” che, volente o nolente, si annovera come la casta che loro vogliono mandare a casa: altro che portavoce dei cittadini a 5 stelle!
Da che pulpito viene la predica. Ma va a lavorare.
ah ah ah, questa è buona…… u voi rici curnutu o sceccu !!