I parcheggi per disabili sono pochi e non c’è nessun favoritismo
Riceviamo e pubblichiamo la risposta di Nello Veloce alla lettera giunta qualche giorno fa in redazione (Gli strani parcheggi per disabili) in merito a due parcheggi per disabili in via Maqueda
“Ho appreso per caso dalla vostra rivista online del 16/09/2014 della notizia ricevuta e pubblicata in merito ai parcheggi riservati ai disabili in via Maqueda.
Leggendo l’articolo che immagino riporti tal quale la segnalazione, viene spontaneo pensare immediatamente e contrariamente a quanto pubblicato, a tutti i disservizi legati alla insufficienza di parcheggi riservati ai disabili dislocati sul territorio comunale. Naturalmente per il cittadino “normodotato” e polemizzante, salta subito all’occhio la difformità dell’<<operazione parcheggio disabile>> di via Maqueda e magari di qualche altra zona residenziale della città.
Personalmente e giusto per dovere di informazione, mi corre l’obbligo di informare lo scrivente e la redazione, che “purtroppo” i parcheggi riservati di cui si parla, sono nettamente inferiori rispetto alla quantità prevista dalla legge, ovvero, uno ogni cinquanta o frazione di cinquanta. Si desume che in una pubblica via in cui i parcheggi stimati siano 28, essi vanno considerati come 27 + 1 riservato.
Nel caso specifico, sempre personalmente credo che non esistano omaggi a persone con leggere invalidità, considerato che la normativa prevede che detti parcheggi vanno finalizzati a persone munite di contrassegno speciale, anche con lievi disabilità motorie, ai ciechi e per periodi legati a problemi di deambulazione temporanei, possono essere rilasciati anche a soggetti non disabili o più specificatamente con disabilità temporanee, e quindi a tempo determinato.
In merito alla “concessione ad personam”, questa avviene dietro richiesta scritta di titolare di contrassegno speciale art. 381 del Regolamento del Codice della strada, e il contrassegno va concesso art. 12 comma 3, DPR 503/1996 a prescindere dalla titolarità di una patente di guida o dalla proprietà di un automezzo.
Quindi il mio parere strettamente personale, è che il Comune non distribuisca allegramente parcheggi di questo tipo, ma come previsto dalla norma, li definisce su richiesta e dopo verifica delle condizioni sia di possesso del contrassegno che della disponibilità di spazio nei parcheggi pubblici, e ci tengo a puntualizzare che nessun “vero” disabile viene scavalcato da un soggetto con lieve disabilità, vista la normativa.
Sulla gratuità del parcheggio riservato va fatta un’altra piccola considerazione: non esiste alcuna indicazione o prescrizione normativa sulla non gratuità del parcheggio riservato sia esso “ad personam” oppure no. Conseguentemente non si tratta assolutamente di malcostume ma bensì della messa in esercizio di un diritto previsto dalla normativa.
Morale della favola, invece di stare attenti alla pagliuzza inesistente, ritengo sia il caso di guardare oltremodo alla trave che ci portiamo dietro da parecchie amministrazioni comunali, dove sia i lavori pubblici che l’edilizia privata, presentano davvero delle incongruità mostruose dal punto di vista dell’accessibilità, a cui il cittadino “normodotato” tanto attento alla dislocazione dei parcheggi riservati per disabili, non presta assolutamente attenzione, nonostante le sanzioni previste in merito dalla normativa vigente.
Cordialmente.”
Nello Veloce
Sarebbe cosa assai interessante ed estremamente civile che il nostro Comune adottasse, qualora non l’avesse già fatto, la regola che già ad es. il Comune di Verona adotta sull’uso dei pass per disabili, in particolare:
I permessi di circolazione e sosta ed il contrassegno invalidi devono essere:
•utilizzati esclusivamente dal titolare, ed in nessun caso ceduti a terzi, né duplicati;
•esibiti e consegnati su richiesta di agenti e organi polizia stradale.
Lo stabilisce l’Ordinanza del Sindaco nr. xx del xxxxxxxx, che prevede anche il divieto di:
•fotocopiare e/o modificare in tutto o in parte tali permessi (vedi dettagli);
•utilizzare indebitamente il contrassegno disabili mediante l’esposizione dello stesso senza che il veicolo sia condotto dal titolare dell’autorizzazione o che questi sia presente sul veicolo utilizzato al suo servizio. L’accompagnatore del disabile, pertanto, non potrà usufruirne in assenza del titolare.
L’uso improprio dei permessi di circolazione e sosta e del contrassegno speciale per disabili comporta:
•il ritiro degli stessi, mediante redazione di apposito verbale da parte dell’agente accertatore che provvederà a darne comunicazione all’Ufficio che lo ha rilasciato. Nel caso di permessi e contrassegni rilasciati da altre Amministrazioni Comunali, l’agente accertatore procede al ritiro e alla trasmissione dello stesso entro 15 giorni all’Ufficio che lo ha rilasciato;
•una sanzione amministrativa pecuniaria da € 25,00 a € 500,00;
•la sospensione dell’autorizzazione e del contrassegno per un mese a decorrere dalla data del ritiro.
In caso di reiterazione la sospensione passa a due mesi. Nei casi di reiterato ritiro con sospensione del contrassegno nell’arco di due anni, la sanzione della sospensione dell’autorizzazione ammonta a quattro mesi.
A Ragusa è prassi diffusa la circolazione e la sosta dei mezzi dotati di pass per disabili condotti in assenza dei titolari del permesso. Sotto casa mia a Marina ci sono due stalli di sosta: nei mesi estivi vedo arrivare puntualmente persone che non manifestano alcuna disabilità palese: ciechi non sono perchè guidano (sic!), per loro fortuna vedevo gambe e braccia perfettamente funzionanti, non vedevo accompagnare disabili, ma spesso allegre famigliole che se ne andavano nella vicina spiaggia (10 metri) per cui mi viene da chiedermi: chi controlla queste situazioni? Se già i posti sono pochi come dice il sig. Veloce, vogliamo far si che vadano a chi ne ha veramente diritto?