In Consiglio comunale a Ragusa ci sono gli Otto e poi ci sono due PD
La crisi in seno alle opposizioni in Consiglio comunale non accenna a placarsi. Continua il botta e risposta a distanza tra gli Otto e il Pd. “Sono fuori dall’opposizione”, “il nostro modo di fare politica è differente, qualitativamente differente”, queste le frasi più emblematiche e così, tra distinguo e accuse, i dieci consiglieri hanno caratterizzato le ultime settimane di questo sub capitolo della vita politica ragusana. Ad un certo punto, forse perché si sono resi conto di aver alzato troppo i toni o perché si avvicinava il momento della discussione del bilancio previsionale, hanno deciso di stemperare gli animi, nessun passo indietro eclatante, ma una distensione nei rapporti fra queste due minoranze.
Il bilancio è stato approvato, l’estate pare finalmente iniziata, ma, come un fulmine a ciel sereno, durante la conferenza stampa di sabato scorso indetta dagli Otto, si è riaccesa la polemica relativa alla compattezza dell’opposizione, rimettendo in evidenza alcuni distinguo.
“Noi siamo un’opposizione trasparente e responsabile – ha dichiarato Maurizio Tumino – non abbiamo mai chiesto interlocuzioni occulte”.
Un’allusione indirizzata al gruppo del Partito Democratico, colpevole, a detta degli otto, di mantenere un approccio troppo morbido nei confronti dell’amministrazione comunale, anche se, a fine dei giochi i consiglieri Massari e D’Asta si sono espressi sul Bilancio con un giudizio complessivo comunque negativo. E sempre rimanendo in tema “Partito Democratico”, è stata il consigliere Sonia Migliore a ricordare che a Ragusa esistono ben tre circoli di quel partito, distinti da tempo nei modi e negli approcci politici e, sempre secondo la Migliore, queste diversità non possono che avere dei riflessi nel gruppo consiliare del Pd. Esisterebbe, secondo il consigliere del Lab2.0 una differenza di vedute tra i due consiglieri del Pd e ringraziando D’Asta ha dichiarato: “se siamo riusciti a migliorare questo bilancio è solo grazie all’apporto positivo di D’asta, perciò noi apriamo la porta a D’Asta”.
A questo punto è lecito iniziare a pensare un qualche accordo tra gli Otto e D’Asta, magari su temi specifici?