Ragusa Ibla. I Compañeros de viaje presentano: “Il viaggio della cantaora”
Domani, 15 luglio, alle 22.30 in piazza Chiaramonte a Ragusa Ibla, sarà di scena “Il viaggio della cantaora”, uno spettacolo del Projecte Sánchez.
Nato da un’idea di Sylvia Sánchez “Il viaggio della cantaora” è il racconto di un vagabondare, che, un anno e mezzo fa, dalla Spagna la portò qui in Sicilia. Quasi un ricordo di ciò che la spinse a lasciare la sua terra per mettersi in cammino, senza una meta definita, senza un motivo apparente. Un viaggio fisico, certo, ma anche e sopratutto spirituale.
Questo racconto ci appare come un pellegrinaggio intimo e personale, forse alla ricerca di se stessa, così come accade nelle fiabe, dove il viaggio sta a simboleggiare l’anima in trasformazione. La Sánchez ci narra la sua vita, il suo sentire in una sorta di elaborazione del lutto, un dialogo con se stessa, personale e doloroso, che man mano, però, diviene anche qualcos’altro, si arricchisce, si spersonalizza per abbandonare, ma solo temporaneamente, il registro iniziale ed interessarsi alla donna, alla sua femminilità. È la femmina al centro del suo racconto, è il suo essere poliedrico per antonomasia a tirarne le fila. Un essere infinitamente sensuale, dolce, amante, ma vissuta da un dolore atavico. È l’esperienza, è la consapevolezza della sua storia che ne determina la figura dell’oggi, ricca e lacerata da mille contraddizioni. Lei che è creatrice, madre, primordiale e animale, forte e fragilissima.
Un tempo si sarebbe parlato di teatro canzone. Questo spettacolo lo è, ma è anche un compendio di linguaggi artistici, tutti asserviti a questa figura che è eterea, ma sopratutto carnale, viva e vissuta.
È uno spettacolo musicale e teatrale, ma non solo, è pittorico, infatti, sul palco, a fare quasi da cornice alle parole e alla musica latin della fisarmonica, del basso e della chitarra dei Projecte Sánchez, vi è una pittrice, che pian piano darà forma, durante lo spettacolo, ad una donna, alle donne.
Questo è il viaggio di una donna attraverso le donne, grazie alle quali proverà a raccontarsi e a raccontarci il complesso universo femminile, senza avere né risposte né certezze, perché questa è una storia che non può dare risposte, è il racconto del dolore e della bellezza dell’essere femminile, della sua angoscia, le cui origini si perdono nel tempo, della sua rabbia, ma anche della sua forza e della suo amore per la vita. È il sentire vivido di quel rapporto che ha con se stessa, con la cultura del suo tempo e dei tempi. È la narrazione dell’eterno conflitto con l’altro sesso, ma sopratutto con le altre donne, in quella dimensione fatta di amore, condizionato, però, tragicamente dall’invidia, dalla rivalità e, perché no, dalla paura.
La parola intimità e personale ricorrono spesso durante l’intervista ed è la stessa atmosfera che il Projecte Sánchez ricreeranno sul palco, perché è come se ci avessero invitato a casa loro, nel loro salotto. Questo racconto è una confidenza, carica di nostalgia e di amore, come quando una madre si racconta, per la prima volta, a suo figlio e in quel momento sveste i panni della madre per essere finalmente una donna dinnanzi ad un uomo.
Alla fine dell’intervista abbiamo chiesto alla Sánchez se questo spettacolo parla della donna, della femmina o della femminilità, e lei ci ha risposto con un sorriso: “della bimba”.
Per scrivere i testi e lo spettacolo tutto sono stati due i principali punti di riferimento: il poeta e drammaturgo Federico García Lorca e la poetessa nicaraguense Gioconda Belli, celebre per il suo impegno politico e per suoi versi ironici, sarcastici e sensuali, una sensualità che a tratti si fa erotica.
Sylvia Sanchez: voce
Corrado Bellina: basso
Emilio Assenza: chitarra
Gianni Amore: fisarmonica
Fauzia Carbonaro: pittrice