Tutti contro la Floreno. L’atto è illegittimo, a spiegarne le motivazioni il sen. Battaglia

E’ questo il senso che accomuna tutti gli interventi. Non è un processo pubblico, ma poco ci manca. L’atto di revoca dal Consorzio universitario firmato dal commissario carmela Floreno va impugnato e revocato perché illegittimo e contra legem, a spiegarne i motivi il presidente del Consorzio universitario, senatore Gianni Battaglia.

“Chi separa – dichiara il senatore Battaglia – la questione del Consorzio, dall’Università iblea e dalla situazione dei lavoratori o lo fa perché non conosce i fatti o lo fa in mala fede. Le tre tematiche sono intimamente connesse. Tutelarne una, significa tutelarle tutte”.
L’intervento del senatore Battaglia non lascia adito ad interpretazioni, l’atto deliberativo della commissaria Floreno va contestato ed impugnato, da tutti e sopratutto dal Comune di Ragusa, che è la parte lesa. La tesi del senatore è lineare, innanzitutto, il commissario dovrebbe occuparsi dell’ordinaria amministrazione e la recessione dal Consorzio esula dai suoi compiti, inoltre il suo atto è aggravato dal fatto che la Provincia è inadempiente nel confronti del Consorzio. Sono tre le argomentazioni che Battaglia porta a corroboramento della sua tesi: “la Provincia è socio fondatore e questo status non le permette di rescindere dal consorzio tramite un atto unilaterale come la pubblicazione della suddetta delibera. Andrebbe modificato lo statuto e per far ciò la Provincia, prima, deve saldare il suo debito e poi concordare il nuovo statuto con il Comunedi Ragusa”. La seconda motivazione è prettamente giuridica. Il VI comma dell’art 1 della Legge 8, ossia la norma che istituisce i Liberi consorzi di comuni, stabilisce che l’ex Province sono tenute, visto la fase di transitorietà, a mantenere i rapporti giuridici preesistenti, fino a quando una nuova norma non completi la legge 8, definendo i ruoli e le effettive competenze dei liberi consorzi. A supporto di questo punto Battaglia ricorda la motivazione addotta dal commissario della Provincia di Trapani, Antonio Ingroia, quando ha revocato in autotutela l’atto deliberativo del suo predecessore, che sanciva l’uscita dal Consorzio universitario della Provincia di Trapani. atto che Ingroia ha emanato all’indomani della pubblicazione della Legge 8. Il terzo ed ultimo motivo è rappresentato dalla mancanza di reali motivazioni espresse nella delibera, condizione essenziale, ricorda il senatore, per la recessione dal Consorzio universitario. Infatti “le motivazioni – dichiara Battaglia – addotte nella delibera sono deboli ed inconsistenti”.

In chiusura del suo intervento il senatore Battaglia sciorina qualche dato sull’università iblea. “Dal 2010, proprio con la presidenza del sen. Giovanni Mauro – dichiara Battaglia – è iniziata una razionalizzazione della spesa. Negli ultimi 4 anni le unità lavorative sono passate da 57 a 29. Vent’anni fa il consorzio pagava 150 mila euro di affitti, che oggi sono azzerati. Le spese degli organi di governo sono state ridotte di oltre il 70%, mentre il costo per il funzionamento complessivo, solo nell’anno scorso, è stato ridotto del 42%. Un dato in controtendenza se lo paragoniamo a quello delle partecipate in tutta Italia, che invece è aumentato di oltre un miliardo di euro”.

Questi i dati dell’Università iblea, queste le motivazioni per cui la delibera della Floreno è stata considerata dal presidente Battaglia, ma non solo, un atto contra legem.

di Redazione20 Mag 2014 10:05
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