Il carcere di Modica chiude. Dura denuncia del segretario della Cgil provinciale
Si sta consumando nell’indifferenza di tutti i soggetti istituzionali l’ennesima spoliazione del nostro territorio: la chiusura del carcere di Modica e il relativo trasferimento dei detenuti al già saturo carcere di Ragusa e ad altre carceri della Sicilia.
Una scelta, inspiegabilmente accelerata dall’Amministrazione Penitenziaria, collegata alla soppressione del Tribunale di Modica senza tener conto dei tentativi del Presidente Crocetta di mantenere in vita la struttura giudiziaria modicana.
Una scelta che ignora l’emergenza sbarchi sulle nostre coste e che determina l’arresto di decine di scafisti che per competenza territoriale vengono trasferiti nel carcere di Ragusa.
Una scelta che ignora i rigidi parametri della cosiddetta sentenza Torregiani che hanno portato alla chiusura per inidoneità dei reparti di minorati psichici e femminile al carcere di Ragusa, struttura sprovvista di docce all’interno delle camere di pernottamento.
Una scelta dettata dalla fretta del Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, dott. Veneziano. Perché questa fretta? Si preoccupa, forse, che anche per Modica possa accadere quel che è avvenuto per il carcere di Nicosia che è stato salvato da una telefonata in extremis dell’allora ministro Cancellieri?
Una scelta che ignora l’iniziativa parlamentare delle ultime ore volta a trasformare la Casa Circondariale di Modica in Istituto a custodia attenuata.
Insomma una scelta “ragionieristica” che non tiene conto delle condizioni oggettive delle Case Circondariali di Ragusa e Modica e che non prende in considerazione l’intreccio di soluzioni che nei fatti possono portare alla sospensione del provvedimento di soppressione del carcere di Modica.
Tutti e nove i parlamentari iblei intervengano subito, prima dell’ennesimo requiem. La Cgil è pronta a mobilitarsi per la difesa della struttura modicana, per tutelare tutto il personale carcerario e per assicurare una dignitosa e non affollata sede ai detenuti.