Giovanni Iacono: “Liberi Consorzi, creiamo ‘capitale sociale’ per un unico disegno strategico”

“Condivido – dichiara il presidente del Consiglio di Ragusa, Giovanni Iacono – l’intervento dell’ex senatore Concetto Scivoletto, persona di esperienza che stimo ed apprezzo, sull’articolazione dei ‘liberi consorzi’. Tralascio gli interventi di altre persone, le affermazioni e gli intenti bellicosi, particolaristici e tese alla divisione perché rappresentano dei veri e propri ‘falsi storici’ sul ruolo “assopigliatutto” di Ragusa e sulla rappresentanza avuta alla provincia di Ragusa perché sono facilmente verificabili le provenienze territoriali dei vari presidenti che si sono alternati alla provincia e quelle che oggi rappresentano le opere più importanti e rilevanti della provincia di Ragusa, dall’aeroporto, all’autoporto, al porto, all’autostrada appaltata che arriverà proprio a Modica, alla zona franca che danno dimostrazione di un ‘sistema’ provinciale distribuito e non certo ‘concentrato’. Il tutto, senza egoismi e particolarismi, a vantaggio di una intera, unica, identità collettiva.
I Presidenti dei Consigli Comunali costituendo la Consulta e i Sindaci con la loro conferenza, dando dimostrazione di concordia, di coesione ed unità oltre ogni ‘muro’, differenza ideologica e diffidenza, hanno posto le basi affinchè si affrontino con efficacia le sfide sempre più complesse e difficili di una società contemporanea affogata in una crisi economica e sociale che non ha pari dal dopoguerra in poi. La via per uscire dalla crisi parte dall’unità, dal rafforzare le identità in un disegno strategico comune di sviluppo. Le realtà comunali unite da un comune agire e con una base minima di 300-350 mila abitanti (come gran parte degli studi recenti sullo sviluppo locale dimostrano) rappresentano un fortissimo fattore economico. Tutto ciò che va in direzione opposta è, ‘numeri’ alla mano, irresponsabilità e miopia individualistica. La conferenza dei Sindaci e la Consulta dei Presidenti, in seduta congiunta, hanno giustamente deciso di percorrere la strada dell’allargamento e della condivisione di un progetto di sviluppo comune dei territori dell’ex provincia di Ragusa con altre realtà limitrofe ed ho potuto constatare come già queste ‘nuove’ realtà, con i loro Sindaci e Presidenti di Consiglio, hanno la propensione a fare parte, perché omogenee ad esempio nelle eccellenze agricole, per un unico dinamico e più forte disegno strategico. Questo è il percorso. Questo da futuro!
Discutiamo, caro sen. Scivoletto, di tutto ciò che è confacente al raggiungimento di un progetto comune che veda tutti i Comuni componenti parte integrante a pieno titolo e con pari dignità, dal più piccolo comune al più esteso. Mi amareggio quanto leggo di ‘rancori’ e ‘risentimenti’ territoriali che io a Ragusa, onestamente, non percepisco per nulla nei confronti di nessun altra realtà provinciale, anzi, moltissimi Ragusani, a cominciare dallo scrivente, spessissimo e in modo naturale attingono alla realtà commerciale, alla tradizione eno-gastronomica, alla variegata e ricca vivacità culturale di Modica. Quale campanilismo sciocco e irrazionale? Non disperdiamo quello che in decenni, insieme, le comunità hanno costruito. Io confermo la piena disponibilità, nell’ottica di un piano strategico di sviluppo comune, a discutere, per quanto di competenza, su tutto, dal tribunale (il ruolo di Ragusa è stato solo quello di osservare una legge che non è partita certo da Ragusa), all’Università (strategica opportunità purtroppo persa a cominciare da Modica), al patrimonio culturale e ai beni Unesco, allo sforzo comune nel valorizzare le peculiarità economiche di ogni Comune, alle infrastrutture, ecc. Continuiamo a fare ‘squadra’ e se la percezione è diversa, lavoriamo da subito per incentivare ‘capitale sociale’ che rappresenta una base di grande potenzialità creando linee di sviluppo politico ed economico che partendo da strutture di relazioni fiduciarie tra persone e comunità favoriscano la cooperazione e producano, come altre forme di capitale, valori materiali e simbolici a beneficio di una comune identità, di un comune sviluppo, di un comune innalzamento dei livelli di qualità della vita di tutti i nostri concittadini”.
Carissimo Presidente,
da semplice cittadino, apprendo con molto piacere la sua disponibilità a discutere nei termini che lei pone con il presente comunicato stampa. Tuttavia, occorrerebbe che lei dicesse, anche, quale potrebbe essere il progetto comune che veda tutti i comuni parte integrante e con pari dignità, in una realtà dove ormai tutto è disegnato. Pensa lei di potere parlare di strutture sanitarie in presenza di ingentissimi investimenti su Ragusa già avviati da tempo!? Pensa lei di potere ridiscutere sulla questione del Tribunale? Pensa lei di potere ridiscutere e riprogrammare il commercio? In un territorio dove le grandi linee di sviluppo sono state già tracciate, ma cosa vuole progettare? Solo quello che si dice sempre, il turismo il turismo il turismo il turismo. Il resto c’è già! Oltre al turismo non riconosco nessun margine di miglioramento. Vuole forse negare che Ragusa ha dato il via alla stagione dei grandi centri commerciali? Vuole negare che Pozzallo avrebbe meritato il porto turistico anziché creare quella cattedrale nel deserto a Marina di Ragusa? Questo è quello che ha programmato la classe dirigente della provincia di Ragusa. Attenzione, quando mi riferisco alla classe dirigente della provincia di Ragusa mi riferisco anche a quella modicana, ma anche a lei che da 20 anni circa è impegnato in politica. Capisco l’interesse nel tenere unito un territorio, ma non mi dica che questo è risentimento territoriale. Lei dice “continuiamo a fare squadra”! Ma quale, quella vista in televisione!? Il risentimento si nutre nei confronti di chi ha gestito il territorio per tanti anni e non ha profuso abbastanza impegno per non lasciare la Provincia più lattifera della Sicilia a 4 ore da Catania e a 10 da Palermo. Mi perdoni, Presidente, ma lei non può pretendere che né io né i miei concittadini non valutino questa opportunità e che non provino a farla notare ai comuni del comprensorio di riferimento! ma lo dobbiamo fare per fermare una emorragia, quella di bloccare in qualche modo il depotenziamento di alcune infrastrutture di vitale importanza! Ma cosa crede Scicli, di potere mantenere la struttura sanitaria se non si presentano nuove esigenze, nuovi territori a cui dare servizi? E’ utopia. Con tutto rispetto per i grandi discorsi e appelli, anche gli aspetti venali qui evidenziati hanno una loro importanza ed è un dovere farli emergere. Presidente, in un momento storico come quello che stiamo vivendo, dove la crisi sta mordendo veramente, una intera area che vedeva la presenza di numerosi utenti attorno al Tribunale, ringrazia di cuore per la solidarietà manifestata! Bastava solo dire che a Ragusa non era possibile avere tutta questa utenza e articolare il tribunale su due sedi! Non dica che nulla si poteva. Sarebbe più onesto dire che a partire dagli ordini degli avvocati Ipparino e Ragusano e gli interessi per la sua comunità non consentivano fare altrimenti. Con osservanza.
Emanuele Cavallo
Seguo da qualche tempo il dibattito relativo alla creazione dei nuovi “Liberi Consorzi”, giudico nel complesso positivamente tale riforma, a patto che si traduca realmente in nuove occasioni di sviluppo per la nostra bella Terra Siciliana. Il dibattito sul nuovo Consorzio Modicano mi sembra proprio inutile, antistorico, controproducente, targato campanilismo e vendetta contro Ragusa. Ne ho letto di tutti i colori in questi ultimi tempi. Il prof. Uccio Barone in un suo intervento dice che è stata Ragusa a dividere il sud – est siciliano con la sua elevazione a capoluogo di Provincia. Sciocchezza. Il Governo di allora aveva comunque deciso di ampliare il numero di Province, portandole a nove. Dopo Enna, doveva nascere una nuova Provincia a sud. Inizialmente si parlava di Caltagirone, poi la scelta ricadde su Ragusa, perché città dalle ottime risorse agricole e industriali e anche perché sponsorizzata da Pennavaria. In quel momento Ragusa era politicamente più influente, la storia è ciclica, per tanto tempo era stata Modica più potente, ma la ruota gira. Un’altra provincia doveva comunque nascere, Ragusa ne seppe solo approfittare. In questi quasi novanta anni, in provincia il potere si è ciclicamente spostato da Ragusa a Modica e viceversa. Se Modica ha perso occasioni di sviluppo lo deve innanzitutto alla sua classe dirigente. Modica non ha saputo valorizzare la sua bella Marina di Modica, abbandonandola in favore di Pozzallo. Non c’è mai stata una proposta concreta per valorizzare l’UNESCO modicano. Avete avuto un bel polo commerciale, che non avete saputo sfruttare adeguatamente. Avete espresso negli ultimi venti anni la quasi totalità della classe politica iblea. Con quale risultato? Niente per tutta la provincia a cominciare da Modica. La verità è solo una: alcuni modicani, una minoranza vogliono vendicarsi, vogliono Modica provincia. Dite le cose come stanno veramente. Non cercate scuse. IL porto turistico di Marina di Ragusa non è cattedrale nel deserto, è una bella opera che pian piano sta funzionando e se porta profitti li porta a tutta la provincia non solo a Ragusa. Del resto Pozzallo aveva già il porto commerciale, perché fare anche a Pozzallo un porto turistico? Io credo che le infrastrutture sono equamente distribuite. A Modica arriverà presto l’autostrada. Sapete solo lamentarvi, non avete mai lavorato per lo sviluppo di tutta la provincia. E poi questo nuovo Consorzio chi lo vuole? Solo alcuni modicani. Scicli, Pozzallo e Ispica vogliono restare nella loro collocazione storica e naturale. Nessuno dei comuni siracusani confinanti presentano particolare entusiasmo per Modica. Modica non è stata in grado di badare a sé stessa, visto l’enorme debito comunale, tra i più alti in Italia, non vedo come potrebbe fare comune capofila. E ancora: perché escludere Ragusa da un Consorzio Val di Noto, quando Ragusa è barocchissima, vantando ben 18 siti UNESCO, contro i soli due di Modica. Concludendo. Io amo Modica, mi piace tantissimo, in particolare la splendida Chiesa di San Giorgio. Spero che il nuovo Consorzio Ibleo comprenda anche Modica, allargandosi magari a dei comuni limitrofi come Mazzarrone, Licodia, Rosolini, Pachino, Noto, Caltagirone. Se poi Modica si vuole proprio staccare , faccio i miei auguri, ma non tenti di creare un “Val di Noto” senza Ragusa perché non ne ha i titoli. E sulla storia del tribunale Ragusa non ha proprie colpe, ha semplicemente applicato una legge dello Stato.