L’on. Davide Faraone (PD) al centro di primo soccorso e accoglienza di Pozzallo
La presenza del componente della segreteria nazionale del Partito Democratico, Davide Faraone, al centro di primo soccorso e accoglienza di Pozzallo è un segnale importante. Significa che il partito ha ben chiaro che l’attuale emergenza non è episodica ma si tratta di un fenomeno strutturato che occorre fronteggiare facendo in modo di porre la questione in un contesto europeistico. E quale migliore occasione se non portare avanti questo percorso durante il semestre di presidenza dell’Italia all’Ue? Sono questi gli spunti che lo stesso on. Faraone, durante la sua visita, proprio nella giornata in cui Pozzallo ha accolto un nuovo sbarco e in cui le forze dell’ordine hanno proceduto all’arresto di un paio di scafisti, ha fornito al segretario provinciale del Pd di Ragusa, Giovanni Denaro, al vicesegretario provinciale, Mario D’Asta, alla senatrice Venera Padua, al segretario cittadino, Francesco Ammatuna, con l’on. Roberto Ammatuna, che hanno accompagnato il deputato durante la sua visita contrassegnata, tra l’altro, dalla possibilità di potersi rendere conto dal vivo delle difficoltà che quotidianamente si registrano. Il centro immigrati, infatti, strabordava di presenze, moltissimi i bambini. C’erano anche donne incinte. Per cui il Pd provinciale di Ragusa, esprimendo compiacimento per il fatto che l’on. Faraone abbia avvertito la sensibilità di volere toccare con mano la gravità della situazione, si è fatto portavoce della problematica per risolvere la quale non possono certo servire gli approcci localistici né tantomeno quelli regionali. E’ indispensabile che le questioni dell’accoglienza, dell’integrazione, della regolamentazione degli accessi nell’intero continente siano poste a Bruxelles nella maniera dovuta per potere contare su risposte in tempi rapidi. E’ evidente che il centro di Pozzallo non può farcela ad accogliere tutti i migranti. Così come è evidente che queste traversate (l’ultima è l’esempio lampante) possono avere la durata anche di una settimana con uomini, donne e bambini stipati in barconi sino all’inverosimile con tutto ciò che questo può comportare anche dal punto di vista della sopravvivenza e degli allarmi sanitari. L’on. Faraone si è reso conto da vicino della situazione e ha chiarito che formulerà delle proposte, in sede nazionale, affinché le stesse possano essere prese in considerazione anche e soprattutto a livello europeo. Perché Pozzallo non sia soltanto la porta d’accesso del Mediterraneo ma diventi pure un luogo in cui l’accoglienza e l’integrazione possano diventare la logica conseguenza di un percorso governato con la massima attenzione, senza l’attuale fase di emergenza.