Livio Tumino (Lab. 2.0): “Perché utilizzare le royalties per ammodernamento dell’impianto di pubblica illuminazione”
“In riferimento alla decisione dell’Amministrazione comunale di Ragusa di abbandonare il progetto di riqualificazione di Piazza Libertà, che lo stesso Piccitto aveva perorato fino a poco tempo fa, per dirottare i relativi importi su un progetto di sostituzione ed ammodernamento dell’impianto di pubblica illuminazione, in qualità di componente delle Commissioni energie rinnovabili, ambiente e sviluppo economico nonché vice presidente del Laboratorio politico culturale duepuntozero, mi preme sottolineare alcuni aspetti forse sfuggiti alla valutazione politica della vicenda da parte della giunta cittadina.
Fermo restando che il percorso di risparmio energetico e riduzione di emissioni di inquinanti passa in primo luogo dalla sostituzione degli attuali lampioni ad alta pressione di sodio con i più moderni, efficienti e performanti LED, e che su questo obiettivo il nostro laboratorio sostiene e sosterrà qualsiasi amministrazione intenda farsene promotrice, non capisco come mai, anziché utilizzare gli appositi canali di finanziamento, si decida di impegnare somme che difficilmente il Comune potrà reperire altrove. Mi spiego meglio, esistono diversi strumenti che consentono di accedere a finanziamenti, sia pubblici che privati, per effettuare la sostituzione dei lampioni HPS con fari LED, primo tra tutti il patto dei sindaci che per la città di Ragusa può contare oltre 50 milioni di euro, ma esistono anche apposite ESCO, cioè società sia pubbliche che private come ENEL giusto per fare un esempio, che sarebbero ben liete di spendere le somme necessarie anticipandole per poi ricevere dal committente una percentuale sul risparmio prodotto. Questo vorrebbe dire nessun onere aggiuntivo per il Comune, risparmio energetico e soprattutto guadagno sul risparmio generato. Cosa che tra l’altro era prevista nel programma elettorale dell’attuale Amministrazione.
Il Comune di Ragusa invece sta scegliendo di rinunciare a queste forme di finanziamento per pagare un progetto, che comunque riguarderebbe solo una piccola parte dell’illuminazione pubblica, di tasca propria rinunciando a spendere quei soldi per la riqualificazione del centro storico. E’ chiaro che riqualificare il centro storico sia interesse di tutta la cittadinanza, ed è altrettanto evidente che dirottando quelle somme il Comune difficilmente sarà in grado di reperirle altrove.
Mi domando quale ruolo ha avuto l’ormai ex assessore Claudio conti in tutta questa vicenda? Può essere che la sua cacciata è stata determinata da una sua ferma opposizione a questo progetto? Conti in fondo è un attento conoscitore della materia e tanto ha puntato sul patto dei Sindaci, così come, a questo punto solo a parole, lo stesso sindaco Piccitto.
Ritengo che le considerevoli somme debbano essere utilizzate per azioni non altrimenti finanziabili, quali ad esempio la riqualificazione del centro storico, invece di essere sprecate in questa maniera, non vorrei che tale scelta dipenda dalla consapevolezza dell’amministrazione di non riuscire ad accedere ai finanziamenti del Patto dei Sindaci per via del grave ritardo in cui questa si trova sulla redazione dei PAES, ma ad ogni modo anche perdendo il patto dei sindaci ed i 50 milioni ad esso connessi – una tragedia che tutti ci auguriamo venga scongiurata – sarebbe possibile tramite ESCO realizzare simili progetti.
Noi del laboratorio politico culturale dupenutozero, siamo disponibili a collaborare con l’Amministrazione comunale per la redazione dei PAES e per individuare i protocolli di intesa con le ESCO già da domani, per via dell’esperienza accumulata dai singoli aderenti, ingegneri, commercialisti, Energy manager, esperti di finanza agevolata, riteniamo di potere apportare un significativo contributo, chiediamo pertanto all’Amministrazione comunale di potere riflettere meglio su questa scelta, tramite un confronto che è mancato tanto nell’Aula consiliare e quanto con l’opinione pubblica. Sembra una scelta calata dall’alto troppo frettolosamente senza effettuare le dovute valutazioni politiche, sociali ed economiche, cosa che quando si tratta di argomenti così delicati sarebbe opportuno effettuare con la dovuta perizia”.