Il sindaco Piccitto deve fare chiarezza sul Teatro La Concordia

Dalle parole ai fatti. Sul restauro e sul recupero del teatro “La Concordia”, sette consiglieri comunali hanno deciso di presentare una interrogazione al sindaco di Ragusa e all’assessore comunale ai Centri storici e di inviare una copia del documento anche alla Procura regionale della Corte dei conti, al presidente della Regione e all’assessore regionale alle Autonomie locali.

“Abbiamo predisposto un testo molto articolato – dice Sonia Migliore, prima firmataria dell’atto ispettivo, con i consiglieri Maurizio Tumino, Giorgio Mirabella, Gianluca Morando, Elisa Marino, Mario Chiavola, Angelo Laporta – per comprendere se l’Amministrazione ha intenzione di riattivare immediatamente le procedure per la realizzazione del teatro “La Concordia” e quindi per la stesura del bando di gara inerente l’esecuzione dei lavori. E se, allo stesso tempo, l’Amministrazione ha intenzione di convocare un tavolo tecnico con i progettisti che fanno capo all’architetto Baldo e con gli uffici dei centri storici per la definizione dei punti tecnici e amministrativi essenziali alla realizzazione del teatro”. Nel documento presentato in aula, si fa la cronistoria della struttura. Si ricorda, tra l’altro, che l’immobile fu costruito nel 1839 a spese delle quattordici famiglie più facoltose della città di Ragusa, con l’intenzione di realizzare il teatro della città. Il teatro fu denominato “La Concordia” in omaggio all’accordo raggiunto dalle famiglie che lo sovvenzionarono e fu inaugurato il 15 agosto 1844. Fu poi concesso al Comune di Ragusa che lo gestì fino al 1938. Quindi fu concesso in enfiteusi perpetua a Ippolito Marino che ne cambiò nome e utilizzo (lo chiamò cinema Impero-Marino). Dal 1977, il teatro fu adibito definitivamente a cinema.

Nell’interrogazione si precisa che dal 1997 cominciò il lungo iter di acquisizione della struttura da parte del Comune, tramite esproprio, con appositi accantonamenti di fondi della legge 61/81 su Ibla, la cui disponibilità ammonta ad oggi a 6.219.228 euro. Viene poi ripercorso il lungo iter tecnico che ha portato, il 30 agosto 2012, a definire il costo complessivo dell’opera in 7.210.000 euro di cui 3.611.584,59 per lavori a base d’asta. Iter che prese il via il 28 dicembre 2006 quando la commissione Centri storici espresse parere favorevole al progetto definitivo del teatro e poi contrassegnato da varie tappe. “Occorre precisare – continua Migliore – che l’aggiornamento del prezzario regionale ha già fatto lievitare il costo complessivo di 300mila euro. E che il finanziamento ricevuto dal ministero dei Beni culturali e vincolato al teatro, pari a 1.427.000 euro, si perderebbe per la mancata realizzazione dello stesso. Il non procedere immediatamente al restauro e al recupero del teatro provocherebbe un grave danno erariale al Comune e alla stessa collettività ragusana che si vedrebbe priva del teatro comunale. Ecco perché chiediamo, tra le altre cose, se l’Amministrazione ha intenzione di procedere ad una rivisitazione del piano di spesa della legge regionale 61/81 2013-2014 al fine di accantonare le somme ancora mancanti al costo complessivo per la realizzazione del teatro”.

di Redazione11 Feb 2014 21:02
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