Battaglia per l’Università

Gianni Battaglia risponde alle accuse che gli sono state, indirettamente, indirizzate dalla Provincia di Ragusa con la delibera del 27 dicembre scorso nella quale l’ente sovracomunale manifestava non solo l’interesse ma anche la necessità di dimettersi dal Consorzio Universitario. Il sen. Battaglia, in una intervista a Teleiblea, ha spiegato in modo circostanziato quale sia al momento la situazione del Consorzio, e quindi dell’Università in genere, rimandando al mittente tutte le accuse. Prima di tutto, dice il vice presidente in carica, dobbiamo dire che il bilancio del Consorzio viene approvato dai soci. Al momento, soci dell’organismo sono solo il Comune, la LUI ( libera universita degli iblei) e la provincia stessa. Quindi se il bilancio di previsione non andava bene lo si poteva dire al momento dell’approvazione avvenuta qualche mese fa. Bisogna però dire che quasi il 90 per cento delle spese della struttura universitaria è rappresentato dai costi del personale visto che sia il CdA che gli altri organi di controllo sono quasi a costo zero. Non è possibile dunque procedere a nuovi tagli se non si vuole mandare a casa i dipendenti e rischiare di rendere insufficiente l’organizzazione didattica. Al momento infatti la logistica per la facoltà di lingue a Ragusa, che conta circa 1000 studenti, viene gestita con appena 25 dipendenti, qualcuno anche ad orario ridotto. In altre realtà i numeri sono molto più appariscenti. Ed ancora, dice Battaglia, cancellare il consorzio, oltre a non poter rispettare le norme del decentramento universitario, equivarrebbe a dover rinunciare ai contributi da parte della Regione mentre il debito con Catania, procrastinato fino al 2025 si dovrà comunque pagare. Insomma, conclude il senatore, probabilmente alla Provincia non sapevano bene cosa stavano facendo con quella delibera. Al contrario di quello che ha dichiarato Scarso, che si sarebbe trattato solo di un pungolo per la politica iblea, ci troviamo di fronte ad un elemento che ingenera sospetto e invita anche i più disponibili a desistere da ulteriori sforzi ed investimenti. Invece bisogna rendersi conto che la facoltà di lingue è molto aprezzata tanto che quest’annos iamo stati costretti a rifiutare oltre 200 iscrizioni, visto il limite imposto dalle norme didattiche. La Provincia, proprio pe rla situazione in cui si trova avrebbe dovuto mettere in bilancio il contributo da dare al Consorzio e attendere le decisioni della Regione. Il commissario non doveva essere ricordato come colui che aveva messo la parola fine alla storia dell’universita ragusana nata quasi 20 anni fa.

di Direttore05 Gen 2014 15:01
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