Altri due treni soppressi nel Sud-Est siciliano
In piena vertenza ferroviaria, mentre i sindaci dell’intera provincia convocano i vertici di RFI, Trenitalia e l’Assessore regionale alle Infrastrutture, a Ragusa, per esaminare i contenuti della piattaforma siglata a Donnafugata lo scorso 17 dicembre per il potenziamento della tratta Siracusa-Ragusa-Gela, arriva una nuova soppressione di treni: a partire dal 1° febbraio non circoleranno più i treni regionali 12851 Gela-Modica (con partenza da Gela alle ore 14,24 e arrivo a Modica alle ore 16,13) e 12854 Modica-Gela (con partenza da Modica alle ore 19,27 e arrivo a Gela alle ore 21,01). Un’altra coppia di treni viene soppressa tra Gela a Caltanissetta.
Delle 4 coppie (8 treni) rimanenti tra Modica-Ragusa e Gela ne rimarranno così solo 3 (6 treni), e praticamente le basi per la chiusura della tratta ci sono tutte. Non si conoscono i motivi di questi tagli, ma tutto lascia presagire che trattasi della “normale” gestione della rete ferroviaria siciliana, che ha penalizzato fino all’inverosimile il sud est dell’Isola.
Come considerare questa decisione di Trenitalia, dopo mesi di incontri e tentativi di incontri (all’assessorato, alla commissione ambiente), e nel bel mezzo di una vertenza complessiva per il rilancio della rete ferroviaria iblea, in collegamento con l’aeroporto di Comiso, rafforzata da servizi innovativi, come la metroferrovia a Ragusa, e da collegamenti di tipo sinergico con il gommato tra le stazioni e le scuole o i centri cittadini, oltre che da treni turistici? Come considerarla se non la risposta anticipata alle rivendicazioni che l’area degli iblei sostiene da tempo?
A Palermo decidono tutto senza mai consultare il territorio; da anni subiamo simili prepotenze, che ci costringono a ripiegare su lotte di resistenza e di difesa (regolarmente perse) e a rinunciare alle sacrosante pretese di migliorare l’esistente e progettare una ferrovia moderna.
Gli amministratori, specie i nuovi, devono rendersi conto che abbiamo a che fare con dei vertici che considerano la linea ferroviaria Siracusa-Ragusa-Gela-Caltanissetta una zavorra di cui disfarsi quanto prima.
A tutti i sindaci e i deputati chiediamo di alzare la voce; di chiedere la revoca del provvedimento e di impegnarsi perché l’incontro del prossimo 13 febbraio a Ragusa tra i vertici di RFI-Trenitalia e Assessorato alle Infrastrutture e Trasporti sia l’occasione per fare muro contro lo smantellamento della ferrovia iblea e per imporre provvedimenti utili a rilanciarla.