Cava dei Modicani, duro attacco di Partecipiamo alla Cgil

Il Movimento Partecipiamo riaccende i riflettori sull’annosa questione di Cava dei Modicani, da un lato, invitando il sindaco a non costruire la quarta vasca della discarica, ma anzi ad adoperarsi per dirimere la questione riguardante l’Ato Ambiente e la Società di regolamentazione di rifiuti, mentre dall’altra parte stigmatizza chi oggi, e si riferisce alla Cgil, vuole l’ampliamento della discarica. Nel comunicato non si cita mai l’organizzazione sindacale, ma il giudizio sulle iniziative minacciate ed intraprese in questi ultimi giorni, come negli ultimi hanni è perentorio.

“Cava dei modicani – si legge nel comunicato di Partecipiamo – finisca di essere la discarica dei rifiuti. Non comprendiamo perché, in questi anni, non sono stati avviati i lavori di bonifica della prima e seconda vasca dove sono presenti migliaia di carcasse animali e per le quali sono stati stanziati negli anni scorsi i soldi per le bonifiche stesse. Ancora oggi  abbiamo assistito all’ennesimo, annoso,  scempio ambientale causato dalla pessima e scandalosa gestione della discarica e di questo si sarebbero dovuti occupare sindacati e lavoratori. La collettività paga tutto e tutti affinché le cose funzionino e non perché tonnellate di plastica e rifiuti vengano sparsi nelle campagne e nelle riserve forestali oltre che sulla provinciale 10 Ragusa Chiaramonte Gulfi con il rischio permanente per gli automobilisti. Avremmo sperato anche che in questi anni chi oggi si duole per la quarta vasca si fosse occupato anche dei mancati raggiungimenti degli obiettivi di legge per la raccolta differenziata, secondo i principi della legalità e delle norme dettati dai piani regionali”.

La gestione dei rifiuti non è una questione di facile risoluzione e tutte le amministrazioni, indipendentemente dal colore politico, che si sono dovute occupare di smaltimento se ne sono accorte, ma è la società che paga il prezzo più alto, sia in senso letterale, le tariffe aumentano, che ambientale. Cava dei Modicani, che è una zona di un certo pregio naturalistico ed ambientale, oggi è semplicemente deturpata, ma la cosa più grave è che non si conosce l’effetiva livello di inquinamento della zona, area ricchissima di falde acquifere, sorgenti che forniscono l’acqua anche alla città di Ragusa.

“I rifiuti, sono una risorsa e non è realizzando  discariche, sotterrando i rifiuti, che si difendono i posti dei lavoratori.  Quella zona del nostro territorio – conclude il comunicato – dovrebbe essere caratterizzata da progetti che abbiano delle finalità turistiche, altro che discarica e  scioperi”.

di Redazione27 Gen 2014 18:01
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