Buon anno a tutti!!
Vogliamo fare a tutti i lettori gli auguri di buon anno ma questo non ci esime da prendere in esame uno degli argomenti principi di questa giornata o sarebbe meglio dire serata.: il cenone! La crisi ancora in atto, infatti, costringe le famiglie a rinunciare alle abitudini più costose, come la spesa per i regali, per le decorazioni e l’abbigliamento da festa, ma non alla voglia di stare insieme ai propri cari. E così saranno tante le famiglie che trascorreranno questo capodanno in casa. Adiconsum infatti ha confrontato i costi per la cena della vigilia e il pranzo di Natale e il cenone di Capodanno festeggiati in casa o al ristorante, sulla base di un menù semplice, ma completo con piatti della tipica tradizione italiana. La rilevazione dei prezzi, su tutto il territorio nazionale, si è avvalsa di due canali principali: il servizio di raccolta dati dei prezzi alimentari del progetto SMS Consumatori, che Adiconsum conduce con altre associazioni dei consumatori su incarico del Ministero delle Politiche agricole, e la rete dei rilevatori territoriali Adiconsum, per tutti i prodotti tipicamente natalizi presenti nella lista, ma non rilevati nell’ambito di SMS Consumatori. I prezzi sono riferiti alla media dei seguenti canali di vendita: mercato rionale, negozio di alimentari specializzato e Grande Distribuzione Organizzata (supermercati e ipermercati). In particolare, il prezzo del carrello natalizio rilevato da Adiconsum, per i tre pasti tradizionali di festa, ha mostrato, rispetto al 2011, un aumento pari a:· + 4,4% per la cena del 24 dicembre (+ 2,64 euro in valore assoluto sul totale della spesa) + 4,5% il pranzo del 25 dicembre (+ 2,93 euro in valore assoluto sul totale della spesa) +3,92% la cena del 31 dicembre (+ 3,64% euro in valore assoluto sul totale della spesa) Ma anche i ristoratori stanno ripensando al cenone. Infatti che senso ha proporre il cenone di Capodanno se alla fine non si recuperano neppure le spese? A questa domanda che si sono fatti quest’anno molti ristoratori più di qualcuno ha risposto negativamente: no, non ha senso. Ecco così un ristorante su quattro resterà chiuso proprio la sera del 31, dato che il gioco non vale la candela. E’ emerso infatti che più di qualcuno per il veglione di San Silvestro non aprirà. «Il risultato ci ha lasciato stupiti», commentano gli esperti «negli altri anni non succedeva così. Però i ristoratori ci hanno spiegato che il rischio di avere più spese che guadagni è davvero alto. Non ha dunque senso tenere aperto». In effetti, da un’indagine dell’Adiconsum su un campione di circa 400 associati, si evince che il 68% dei siciliani quest’anno farà il cenone a casa, con un incremento del 10% rispetto allo scorso anno. «D’altra parte stando a casa si può risparmiare moltissimo». I sintomi della crisi si individuano anche tramite altre considerazioni relative alla notte di San Silvestro in ristorante. «Rispetto agli altri anni», continua il rappresentante dei consumatori, «due clienti su tre chiedono un menù alla carta perché preferiscono mangiare qualcosa di meno per scongiurare salassi. Certo, a volte si possono avere brutte sorprese e si rischia di pagare di più rispetto al menù fisso. Ma la gente è diventata sempre più accorta». Infine un accenno ai circoli e alle associazioni. Sono molti infatti i siti privati che organizzano il cenone tra iscritti e amici. Spesso si ricorre ad un catering esterno o addirittura si ricorre al fai da te. Ma si resta nelle cifre volute.