Vertenza tribunale:Un evidente errore di valutazione
Il Comitato Pro Tribunale di Modica rappresentativo delle istituzioni cittadine e del circondario, degli ordini professionali, di sindacati, associazioni, movimenti e singole persone – dopo essersi fatto carico di sostenere le ragioni del territorio sottoponendole al Governatore della Regione Sicilia, a Palermo, in data 17.9.2013, e al Ministro della Giustizia, a Roma, nel corso dell’incontro del 23.9.2013 ottenendo, dal Governatore, rassicurazioni circa il suo impegno presso il Ministro e da questi l’informazione dell’avvenuto insediamento di una apposita Commissione che dovrà valutare la fondatezza dei rilievi sollevati nonché la disponibilità ad adottare provvedimenti correttivi
Visti
L’art. 1, comma 2, della Legge 14 settembre 2011, n. 148 per il quale è stata conferita delega al Governo ad adottare entro dodici mesi dalla sua entrata in vigore, uno o più decreti legislativi per riorganizzare la distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari al fine di realizzare risparmi di spesa e incremento di efficienza … anche mediante attribuzione di porzioni di territori a circondari limitrofi nel rispetto dei principi ivi dettati (criteri oggettivi ed omogenei che tengano conto della estensione del territorio, del numero degli abitanti, dei carichi di lavoro e dell’indice delle sopravvenienze, della specificità territoriale del bacino di utenza);
L’art. 1 del D. Lgs. 7 settembre 2012, n. 155, mediante il quale il Governo, legislatore delegato, ha soppresso il Tribunale di Modica e la Procura della Repubblica presso di esso trasferendo le relative funzioni giudiziarie al Tribunale di Ragusa e alla sua Procura della Repubblica, presso i quali uffici sono state trasferite anche le funzioni della soppressa Sezione Staccata di Vittoria, nonché il successivo art. 8 che autorizza il Ministro della Giustizia, in presenza di specifiche ragioni organizzative o funzionali, a disporre che vengano utilizzati a servizio del Tribunale accorpante per un periodo non superiore a cinque anni a decorrere dal 14 settembre 2013 gli immobili di proprietà dello Stato, ovvero di proprietà comunale interessati da interventi edilizi finanziati ai sensi dell’art. 19, L. n.119/1981 adibiti a servizio degli uffici giudiziari e delle sezioni distaccate soppressi;
Gli art.li 10 del D. Lgs. n. 155/12 e 6 D. Lgs. n. 156/12 (clausola di invarianza) che, in ossequio allo spirito e alla lettera di cui all’art. 1 comma 2, L. n. 148/2011, espressamente prevedono che dal provvedimento non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
Considerato che
Il Presidente del Tribunale di Ragusa con istanza 29.4.2013, prot. n. 723/U, ha chiesto al Ministro della Giustizia l’autorizzazione allo utilizzo dell’immobile già sede del Tribunale di Modica per cinque anni a decorrere dalla data di efficacia del provvedimento di soppressione ex art. 11, comma 2, del ripetuto D. Lgs. n. 155/2012, con efficacia dal 14 settembre 2013, per allocarvi soprattutto l’area civile con autonoma gestione dei relativi servizi di cancelleria;
Con decreto 8 agosto 2013 il Ministro della Giustizia ha autorizzato l’utilizzo, a servizio del Tribunale di Ragusa, dei locali ospitanti il Tribunale di Modica limitatamente alla trattazione degli affari civili pendenti e per un periodo di soli anni due;
La vetustà della struttura del Tribunale di Ragusa ad ogni evidenza inadeguata ad assolvere alle ulteriori funzioni, e sotto il profilo anti infortunistico a garanzia della tutela del personale dipendente, e per il difetto di sua antisismicità come dichiarato alla stampa dallo stesso Sindaco di Ragusa, nonché della indisponibilità di altri locali idonei, nel breve periodo, ad ospitare uffici e servizi di un Presidio unico così come prefigurato con D. Lgs. n. 155/2012;
Siffatti locali, ove pure in futuro acquisiti, imporranno maggiori ed onerose spese in atto preventivabili in un milione di euro l’anno circa, e ciò in dispregio della clausola di invarianza di cui all’art. 10 D. Lgs. n. 155/12 e all’art. 6 D. Lgs. n. 156/12;
La violazione di detta norma è ancor più stridente ove si consideri che la struttura giudiziaria di Modica, rispettosa della normativa antisismica, ampia, moderna e funzionale, servita da ampio parcheggio, è stata inaugurata appena nove anni fa, con un impegno di risorse pubbliche di circa dodici milioni di euro che rischiano di risolversi in spese improduttive;
Preso atto che
Gli uffici del presidio modicano sono in atto chiusi e in gran parte non occupati mentre i magistrati ed i funzionari che hanno vi operato, a quaranta giorni dalla soppressione, vagano per gli angusti corridoi del Tribunale di Ragusa alla affannosa ricerca di una sedia ed un tavolo che consenta loro di lavorare;
Mentre esprime condivisione ai principi che ispirano la riforma della geografia giudiziaria, segnatamente di risparmio di spesa e di incremento di efficienza del servizio giustizia,
R I L E V A
La mancata attuazione della delega in ordine alla riorganizzazione e alla distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari in ordine alla verifica di possibile attribuzione di porzioni di territori a circondari limitrofi nel rispetto dei criteri oggettivi ed omogenei che tenessero conto della estensione del territorio, del numero degli abitanti, dei carichi di lavoro, dell’indice delle sopravvenienze e della specificità territoriale del bacino di utenza;
La violazione degli obblighi previsti per legge a garanzia della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, limitata se non annullata dallo intasamento delle vie di fuga intasate da armadi ed attrezzature prelevate dalle sedi soppresse.
D E N U N C I A
La inidoneità della struttura di Ragusa, non antisismica, ad ospitare quotidianamente centinaia di utenti a fronte di eventi tellurici verificatisi anche in questi giorni in ben due circostanze, mentre si rinuncia paradossalmente all’utilizzo della struttura modicana, antisismica;
Il gravissimo danno economico e sociale, già evidente, che la soppressione del presidio giudiziario che assicura legalità e sviluppo al comprensorio di Modica, Scicli, Pozzallo ed Ispica da oltre sette secoli produce alle comunità che lì sono insediate senza alcun beneficio per le altre realtà del territorio ibleo;
La ineluttabilità del mantenimento del presidio anche a fronte della tragica emergenza umanitaria, che vede centinaia di migranti approdare sulle nostre coste e di morti che giacciono sul litorale;
Lo spreco delle rilevantissime risorse impegnate per la costruzione del Tribunale di Modica (12 milioni di euro) ed i nuovi, significativi costi imposti dalla struttura accorpante (un milione di euro l’anno, circa), in paradossale antitesi con i principi enunciati dal legislatore;
C H I E D E
Una sollecita verifica, a mezzo della Commissione ministeriale, della fondatezza dei rilievi sollevati, anche mediante audizione dei rappresentanti istituzionali del Circondario modicano, e l’adozione, all’esito, di immediati provvedimenti correttivi così come formulati con nota del Presidente del Tribunale di Ragusa del 29.4.2013;
IMPEGNA
I rappresentanti delle Istituzioni, i Parlamentari, i Sindaci, gli Amministratori comunali, Partiti, Movimenti, Sindacati, Associazioni, singole personalità, a sostenere la battaglia intrapresa .
DECIDE
Di trasmettere il presente documento:
- Al Sig. Presidente della Repubblica On.le Giorgio Napolitano
- Al Sig. Presidente del Consiglio On.le Enrico Letta;
- al Sig. Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri;
- Al Sig. Prefetto di Ragusa;
- Al Sig. Presidente del Tribunale di Ragusa;
- Al Sig. Procuratore della Repubblica di Ragusa;
- Al Sig. Procuratore della Repubblica di Messina
- Al Servizio di Vigilanza sull’Igiene e la Sicurezza nelle amministrazioni della Giustizia;
- Al VISAG c/o Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria della Sicilia;
- Al Comando Provinciale VVF di Ragusa;
- Al Servizio di Prevenzione e Protezione c/o il Tribunale di Ragusa.