Secondo circolo Pd di Ragusa: “Appoggiare Cosentini è un errore politico”

Battaglia BaronePubblichiamo integralmente un comunicato stampa del secondo circolo del Partito Democratico di Ragusa: “L’orientamento assunto, dalla segreteria Calabrese e da una parte del PD di Ragusa di allearsi con le liste che sostengono la candidatura di G. Cosentini, costituisce un grave errore politico e si configura come una resa senza condizioni.

L’immagine, la storia del PD e dei suoi iscritti, elettori e militanti è stata svenduta e umiliata.

Questa parte del PD Ragusano è inciampato nell’inciucio, ha accettato il trasformismo e ha manifestato una preoccupante subalternità politica e culturale, laddove invece, ci voleva innovazione ed audacia.

Il PD Ragusano appare condizionato da personalismi e cieche ambizioni.

L’egoismo di un gruppo pretende di imporsi ed avere la meglio.

Si è scelto ciò che è conveniente personalmente rispetto a ciò che è giusto per una comunità.

L’ambizione, lo spirito di rivalsa nella battaglia politica interna e l’emotività rischiano di imbrigliare la ragione politica e far prevalere la vista corta di chi vuole qualcosa subito e a prescindere, impedendo invece la costruzione di una necessaria, vera e nuova prospettiva.

Appare tra l’altro ridicolo e meschino il tentativo di fare apparire questa decisione come l’uniformarsi ad una non meglio precisata “volontà regionale” che avrebbe “suggerito o perfino imposto” l’omologazione delle coalizioni nelle amministrazioni locali a quella che sostiene il governo Crocetta. E’ opportuno, ancora una volta, ribadire che nessuna competenza è riconosciuta dallo statuto del PD al livello regionale che, tra l’altro, proprio per ciò, non ha mai riunito nessuno organismo (segreteria regionale o direzione regionale) per affrontare questioni che sono invece demandati alla competenza locale esclusiva. Semmai gli incontri “clandestini e in luoghi privati” di dirigenti locali del PD insieme ad Enzo Napoli della segreteria regionale del PD (ricordiamo che della stessa segreteria fa parte anche Gianni Battaglia) con esponenti di altre liste, per raggiungere intese e accordi, ancora prima del voto espresso dagli organismi dirigenti locali e in assenza di alcuna competenza, destano ulteriore stupore ed indignazione. Inoltre a conferma ulteriore della strumentalità di tale tesi basta ricordare quanto sta avvenendo in altre importanti città siciliane, da Siracusa a Modica a Licata ma anche ad Acate e perfino nel centro palermitano più importante interessato al voto Partinico, centri in cui si registra la contrapposizione di candidati sostenuti dai partiti che si richiamano al governo regionale. Se il regionale vuole svolgere un utile ruolo sarebbe opportuno che si impegnasse a chiarire il rapporto tra il PD e le cosiddette liste Megafono diventato insopportabilmente equivoco e che richiederebbe, in questo caso, di invocare le regole contenute nello statuto.

Non vale a giustificare l’operazione politica ragusana neanche quello che è avvenuto a Roma è infatti chiarissima, al di là dei giudizi personali di ciascuno, la natura di quella maggioranza di Governo:” stato di necessità per oggettiva mancanza di alternativa”.

Ancora, non possiamo non evidenziare che il voto del coordinamento cittadino oltre che inutile, perché gli accordi erano stati già raggiunti prima e altrove, come da noi tempestivamente denunziato, ha interessato appena un terzo degli aventi diritto di un organismo ormai da tempo delegittimato politicamente, irregolarmente costituito e arbitrariamente convocato.

Nessuno è proprietario del partito e a nessuno può essere consentito di governarlo con la formula: ”o con me o contro di me” individuando ogni volta nemici interni (ora che non ci sono più quelli esterni) da “minacciare” o denigrare ed a cui attribuire colpe per i ripetuti insuccessi di cui invece sarebbe tempo di assunzione di responsabilità.

PERTANTO NON CI SENTIAMO IN ALCUN MODO IMPEGNATI POLITICAMENTE AL RISPETTO DI TALE VOTO e semmai individuiamo in esso la conferma dell’opportunità del percorso che ci ha indotto a costruire il 2° circolo del PD ragusano.

RIVENDICHIAMO QUINDI AUTONOMIA DI VALUTAZIONE, DI INIZIATIVA E DI COMPORTAMENTO ritenendoci impegnati unicamente ai doveri indicati nello statuto del partito.

Il PD non può rinnegare quanto sostenuto in questi anni e ancora meno può sostenere un candidato Sindaco che “attacca i partiti negandone ruolo e funzione”, che definisce quella che la sostiene “una coalizione moderata” che si propone “in continuità amministrativa con l’esperienza Di Pasquale” e che auspica “un allargamento della coalizione al PDL e al centro destra per fare di Ragusa un laboratorio politico” (vedere intervista di Cosentini a Tele20 del 30/04 scorso).

Agendo in questo modo altro che autoriforma e rifondazione dei partiti, si rischia invece di perdere definitivamente ogni capacità di rappresentanza.

Tutti, partiti movimenti e liste civiche comprese sono chiamati a comportamenti coerenti con i valori in cui credono e che vogliono affermare rispettando gli elettori che richiedono una nuova etica in politica.

Non servono le personalità, le liste o le coalizioni istantanee, prive di passato e di futuro che intendono affermarsi nella presenza ottusa del momento in cui si sta vivendo semplicemente come “corpo desiderante separato da ogni forma di socialità condivisa e responsabilità”.

di Leandro Papa08 Mag 2013 19:05
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