On Bono: sulla questione aeroporti siamo catatonici

catania-aeroportoIl vice presidente della Commissione UE on. Antonio Tajani ha risposto alla lettera inviatagli lo scorso 18 febbraio dal Presidente della Provincia Regionale di Siracusa, con la quale l’on. Nicola Bono bocciava la proposta di classificazione degli aeroporti nazionali, formulata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nell’ambito del Piano per lo sviluppo aeroportuale italiano, per il mancato inserimento dell’aeroporto Fontanarossa di Catania nella lista degli scali denominati “core network” e dell’aeroporto di Comiso tra gli scali di interesse nazionale.

Nella sua lettera, il vice presidente UE on. Antonio Tajani concorda con il Presidente Bono sul ruolo fondamentale che gli aeroporti di Fontanarossa e di Comiso, una volta diventato operativo, possono svolgere per  il rilancio della crescita e della competitività in Sicilia.

“La piena operatività dell’aeroporto di Comiso è tanto più essenziale in quanto una sua mancata apertura porterebbe la Commissione europea a dover chiedere la restituzione dei fondi europei erogati per realizzarlo – scrive l’on. Tajani -. Inoltre, nel mezzo della più grande crisi economica dal dopo guerra, con una disoccupazione giovanile che in Sicilia sfiora il 50%, appare difficile giustificare la non apertura di un aeroporto che può fare da volano all’economia del territorio. Vi sono già stati ingenti investimenti privati e pubblici – anche con il sostegno di centinaia di milioni di euro di fondi Ue – nella prospettiva dell’imminente apertura di Comiso e nell’ulteriore valorizzazione – anche con collegamenti internazionali, di Fontanarossa. Personalmente sono- conclude nella lettera il vice presidente UE -, dunque, sostenitore di un sistema aeroportuale siciliano forte basato su un ruolo anche internazionale di Fontanarossa. in sinergia col ruolo crescente che può avere Comiso come elemento chiave per lo sviluppo e l’occupazione. Alla luce di queste considerazioni, la classificazione proposta nei Piano per lo sviluppo aeroportuale italiano manca forse dell’ambizione necessaria”.

La lettera di Tajani non ha convinto del tutto il Presidente Bono che, seppure grato del riscontro, e della chiara condivisione delle considerazioni in merito alla strategicità degli aeroporti di Catania e di Comiso, pur tuttavia ha eccepito un chiaro tentativo di minimizzare le gravi conseguenze, specie in ordine alla perdita dei finanziamenti UE, che deriverebbero dall’attuale condizione di aeroporti esclusi, il primo dalla lista degli scali “core network” e il secondo da quella degli scali di interesse nazionale.

E’ per tale ragione che l’on. Bono  ha ribadito tutte le perplessità avanzate nei mesi scorsi ed è tornato a criticare il “silenzio assordante” della deputazione nazionale e regionale sulla vicenda: “Atteso, peraltro, che l’esclusione è in palese contraddizione con la decisione della stessa UE che, attraverso il programma Ten-T ha deciso di finanziare, con uno dei due progetti assegnati l’Italia per lo sviluppo dell’intermodalità treno-aereo, proprio l’aeroporto di Catania, ritenendolo giustamente scalo strategico in virtù dei 3 milioni e 300 mila utenti siciliani, c’è l’esigenza o di modificare immediatamente i criteri di classificazione introdotti, che hanno sostituito al criterio del bacino di utenza di riferimento di ogni aeroporto quello discutibile della popolazione delle città capoluogo, la cui applicazione penalizza l’intero mezzogiorno d’Italia, oppure, pur mantenendo i nuovi criteri, introdurre deroghe mirate che consentano il pieno recupero nel “core network” dell’aeroporto catanese, così come è suo diritto stare, proprio in virtù del suo ruolo insostituibile nello sviluppo economico dell’intera Regione. Per ottenere ciò si sarebbe, già da tempo, dovuta avviare una strategia concertata di opposizione a questo disegno e uscire dall’attuale stato catatonico in cui versano sia il governo regionale siciliano, che gli enti territoriali interessati, e ancor di più le deputazioni nazionale e regionale, ormai stabilmente latitanti su tutte le questioni fondamentali per lo sviluppo della nostra terra. Ma non è più tempo di assenze. Per questo ho invitato i vertici SAC, nelle persone dei Presidente Taverniti e dell’amministratore delegato Mancini, anche alla luce di quest’ennesima preoccupante conferma, di organizzare al più presto un incontro con i rappresentanti del Governo della Regione Siciliana, delle amministrazioni locali e delle deputazioni nazionale e regionale per concordare una strategia a difesa degli interessi di tutti i siciliani”.

di Redazione13 Apr 2013 14:04
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