Esercizi spirituali per la Quaresima

Esercizi spirituali il primo appuntamentoUna pre­sen­za im­por­tan­te. Per tes­ti­mo­nia­re, con la fede, l’at­ten­zio­ne verso il pros­si­mo. Sono gli ob­iet­ti­vi pre­fis­sa­ti, in oc­ca­sio­ne del pe­rio­do qua­re­si­ma­le, dagli eser­ci­zi spi­ri­tua­li pro­mos­si dalla Dio­ce­si di Ra­gu­sa e, in par­ti­co­la­re, dall’uf­fi­cio per la Pas­to­ra­le della sa­lu­te. Det­ta­ti da don Nino Ap­ri­le, sa­le­sia­no Don Bosco, gli eser­ci­zi spi­ri­tua­li hanno con­tem­pla­to la par­te­ci­pa­zio­ne con­sis­ten­te di am­ma­la­ti, me­di­ci, ope­ra­to­ri sa­ni­ta­ri, rap­pre­sen­tan­ti delle as­so­cia­zio­ni di vo­lon­ta­ria­to, mi­nis­tri stra­or­di­na­ri della Co­mu­nio­ne eu­ca­ris­ti­ca e laici im­pe­g­na­ti nella Pas­to­ra­le della sa­lu­te. Ieri po­me­rig­gio il primo ap­pun­ta­men­to, nella Chi­esa del Cro­ci­fis­so, pres­so le suore cap­puc­ci­ne dell’Im­ma­co­la­ta di Lo­ur­des, in via Ge­ne­ra­le Scro­fa­ni, all’an­go­lo con via G.B. Odier­na, a Ra­gu­sa. Oggi e do­ma­ni, sem­pre a par­ti­re dalle 16, sarà com­ple­ta­ta la tre gior­ni che, nell’Anno della fede, di­ven­ta un in­vi­to, così come ha chia­ri­to don Ap­ri­le, ad un’au­ten­ti­ca e rin­no­va­ta con­ver­sio­ne al Sig­no­re, unico Sal­va­to­re del mondo. “Ab­bia­mo vo­lu­to pre­dis­por­re ques­to tri­pli­ce ap­pun­ta­men­to in oc­ca­sio­ne della Qua­re­si­ma 2013 – chia­ris­ce il di­ret­to­re dell’uf­fi­cio dio­ce­sa­no, don Gior­gio Oc­chi­pin­ti – per­ché se ne ra­v­vi­sa­va par­ti­co­lar­men­te il bi­so­gno, anche e so­pr­at­tut­to a li­vel­lo spi­ri­tua­le. Siamo con­ten­ti che l’at­ten­zio­ne sia stata da­v­ve­ro ele­va­ta anche per il tipo di mes­sag­gio che è stato lan­cia­to, non dimen­ti­can­do che, nel mis­te­ro della sua morte e ri­sur­re­zio­ne, Dio ha ri­ve­la­to in pie­ne­z­za l’Amore che salva e chia­ma gli uo­mi­ni alla con­ver­sio­ne di vita me­dian­te la re­mis­sio­ne dei pec­ca­ti”. Gli eser­ci­zi spi­ri­tua­li, che sa­ran­no tras­m­es­si in dif­fe­ri­ta da Radio Karis, hanno il pre­ci­puo scopo di met­te­re in luce il ca­ris­ma di quei cris­ti­a­ni che, come ha sot­to­li­nea­to don Ap­ri­le, de­di­ca­no la loro vita con amore a chi è solo, emar­gi­na­to o es­clu­so come a colui che è il primo verso cui an­da­re e il più im­por­tan­te da sos­te­ne­re, per­ché pro­prio in lui si ri­flet­te il volto st­es­so di Cris­to. “Gra­zie alla fede – ha spie­ga­to il sa­cer­do­te sa­le­sia­no – pos­sia­mo ri­co­nos­ce­re in quan­ti chie­do­no il nos­tro amore il volto del Sig­no­re ri­sor­to. E’ la fede che per­met­te di ri­co­nos­ce­re Cris­to ed è il suo st­es­so amore che spin­ge a soc­cor­re­r­lo ogni volta che si fa nos­tro pros­si­mo nel cam­mi­no della vita. Ecco per­ché osia­mo dire che sos­te­nu­ti dalla fede, guar­dia­mo con sem­pre mag­gio­re spe­ran­za a quel­lo che sarà il nos­tro im­pe­g­no nel mondo”.

di Redazione05 Mar 2013 12:03
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