Ritrovato sugli scogli il corpo di Bufardeci.

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Si sono concluse, purtroppo con il ritrovamento del corpo senza vita, le ricerche di Bruno Bufardeci, il sub scomparso il 25 dicembre scorso, mentre effettuava una battuta di pesca subacquea. La notizia è già stata pubblicata questa mattina dalla nostra rete ma ora sono arrivate in redazione le informazioni ufficiali con un comunicato della polizia. Sono arrivate anche delle foto una delle quali è abbastanza cruda ma è stata pubblicata da tutti i giornali on line. Se l’immagine è di quando è stato ritrovato il corpo si vede  Bufardeci adagiato sugli scogli  ma abbastanza lontano dal mare. Senza fare nessuna ipotesi ci chiediamo come sia arrivato fin lassù. Comunque ecco la notizia: Il 20 gennaio 2013 alle ore 09.15 un escursionista ha segnalato al 113 che sulla costa rocciosa tra Sampieri e Cava D’Aliga in C.da Costa del Carro vi era qualcosa di strano, forse un uomo con una muta da sub. La zona è impervia e l’uomo che non si sente di avvicinarsi per paura di scivolare lungo la costa, teme che possa trattarsi di un corpo privo di vita. Immediatamente, viene inviata sul posto la Squadra Volanti ed il personale del Commissariato di P.S. di Modica della Questura di Ragusa. I primi operatori intervenuti, rinvengono adagiato supino sulle rocce, il corpo di un uomo privo di vita. Dai primi elementi raccolti potrebbe trattarsi del sub Bufardeci Bruno scomparso il giorno di Natale nelle acque di Punta Secca durante una battuta di pesca in apnea. Sul posto, poco dopo giungono gli operatori della Polizia Scientifica ed il medico legale, per constatare le condizioni del corpo dell’uomo. Dalle prime si è ritenuto indagini effettuate, è possibile ritenere che il corpo del sub sia stato trascinato dalla corrente che lo ha fatto incastrare in qualche roccia sott’acqua e successivamente la stessa corrente lo ha liberato facendolo riemergere in zona distante parecchie miglia marine dal luogo dell’immersione. Il Funzionario della Polizia di Stato che si era occupato già dal 25 dicembre di coordinare le ricerche di Bufardeci, riusciva ad individuare alcuni elementi (caratteristiche somatiche e descrizione dell’attrezzatura subacquea ancora indossata ed integra) che facevano ritenere quasi certo che si trattasse del sub scomparso. Nonostante gli elementi raccolti dagli agenti di Polizia fossero già più che sufficienti, è stato effettuato il riconoscimento da parte dei familiari, che assistiti dagli uomini della Questura sono stati accompagnati fin sulla costa rocciosa da loro congiunto. Dopo il sopralluogo, terminate le operazioni di Polizia Giudiziaria previste dalle norme vigenti, sono iniziate le fasi di recupero del corpo. Le operazioni, particolarmente complicate per la tipologia del terreno roccioso e fangoso, hanno visto alternarsi gli uomini della Polizia di Stato e dei Vigili del Fuoco, nel tratto della costa tra il mare e la strada provinciale. Scalando tutta la costa rocciosa, con un passaggio di mano in mano, seppur con grande difficoltà, è stato possibile effettuare il recupero, così da affidare alla famiglia Bufardeci il corpo del loro familiare.Ad assistere alle operazioni di recupero di Bufardeci sono giunti con i familiari, appena appresa la notizia, altri numerosi amici. Le ricerche del sub non sono mai state interrotte dal 25 Dicembre, giorno in cui i familiari avevano denunciato la scomparsa del loro congiunto presso gli uffici della Questura di Ragusa. L’impiego delle unità navali, aeree, dei sommozzatori fino ad oggi non avevano dato alcun risultato nonostante gli immensi sforzi profusi dagli attori coinvolti nelle ricerche, proprio perché un attento esame del video dell’incidente subacqueo occorso a Bufardeci Bruno, facevano ritenere che da un momento all’altro il mare ne avrebbe restituito il corpo. I familiari, accompagnati a bordo delle Volanti della Polizia di Stato sono stati assistiti fino al cimitero e successivamente presso gli uffici della Questura per gli adempimenti di legge

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di Redazione20 Gen 2013 20:01
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