Crisi del turismo e l’inquinamento.

La situazione del turismo in Sicilia è davvero precaria. A livello regionale non abbiamo più una governance in grado di gestire la normalità e la crisi del settore ci ha, già da tempo, precipitati nell’emergenza. A questo si aggiungono notizie che sono preoccupanti perchè parlano di inquinamento in un’area particolarmente apprezzata dai turisti come il tratto di costa in corrispondenza della spiaggia di Sampieri e di quella “Fornace. E la storia del sequestro dei villaggi turistici di Baia Samuele e Marsa Sicla getta una cattiva luce su le nostre strutture turistiche che invece, fino ad oggi, sono state particolarmente apprezzate per la qualità dei servizi. Come è riportato nella nostra pagine di cronaca, i Carabinieri di Modica e della Capitaneria di Porto di Pozzallo, coordinati dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catania, hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo dei due villaggi turistici nonché dei mezzi della ditta di trasporto rifiuti “Buscema Servizi Ambientali” di Modica. A quanto sembra dopo ripetuti episodi di inquinamento a mare riscontrati, soprattutto nella stagione estiva, si è ipotizzato un possibile traffico illecito di rifiuti – in special modo reflui fognari – che sarebbero stati prodotti dalle due strutture turistiche le quali,in alta stagione, registrano un’affluenza di turisti con picchi ragguardevoli anche superiori alle 1000 unità giornaliere. Secondo il GIP di Catania, esperto in antimafia, la ditta “Buscema G.C.”, sarebbe stata utilizzata per lo svuotamento delle fosse settiche dei due impianti turistici che, verosimilmente a causa del sottodimensionamento dell’impianto, spesso traboccavano spargendo liquami nelle campagne circostanti. Subito dopo lo svuotamento, presso le strutture di depurazione, i reflui fognari, senza le previste autorizzazioni, venivano stoccati e smaltiti illecitamente in dispregio delle norme di legge in materia ambientale. Qui però è importante capire se la colpa è davvero dei responsabili dei due villaggi, tra i più grandi in Italia per estensione e valore, stimato attorno ai 30 milioni di euro complessivi e con un volume d’affari tra i più importanti nel settore, che non avendo la prescritta autorizzazione a smaltire hanno costretto, pagando adeguatamente, la ditta Buscema a operare contro legge e cioè a buttare a mare i liquami. Se le cose sono andate così c’è purtroppo da mettersi le mani nei capelli. Da parte nostra però crediamo, intanto, che bisogna risalire alla genesi della questione. Si possono autorizzare alberghi senza fognature e depuratori e senza adeguate soluzioni alternative? E’ chiaro che, in estate, quando in ogni struttura ci sono mille persone al giorno tutti i parametri saltano. Se in quel periodo si sono verificate queste irregolarità sarebbe stato giusto intervenire in quel momento! E non vorremmo che, ora, dopo una fase di accertamenti più serrati si scopra che i responsabili sono da ricercarsi altrove. Questa notizia, come dicevamo, farà il giro di tutti i media nazionali e stranieri creando magari delle cancellazioni e comunque dei risvolti negativi sulla ricettività del territorio intero.