Confcooperative Ragusa, aria di cambiamento

GulinoManciniVenturaBisogna cambiare marcia, accostarsi ai nuovi scenari con una organizzazione differente e ricostituire gli assetti che mancavano da tre anni. Martedì 11 dicembre sarà una data molto significativa per l’Unione provinciale Confcooperative Ragusa, che chiuderà una fase commissariale che dura ormai dal 2009. A partire dalle 9.30, a Poggio del Sole resort, sulla strada provinciale Ragusa mare, l’organizzazione datoriale celebrerà l’assemblea provinciale sul tema “La cooperazione protagonista del cambiamento”.

Lo sguardo sarà necessariamente rivolto alla programmazione delle attività associative per il futuro. Ma anche a conferire il mandato ai nuovi dirigenti che saranno chiamati a guidare Confcooperative per i prossimi anni. Sarà eletto il nuovo presidente provinciale. “Assieme al presidente regionale Gaetano Mancini e all’altro vicecommissario Luciano Ventura – dice Gianni Gulino, vicecommissario provinciale di Confcooperative – abbiamo cercato di portare avanti all’interno di questa realtà lo spirito della cooperazione in un momento molto complesso. Il commissariamento è sorto per tutta una serie di vicissitudini sul fronte della gestione che ora abbiamo superato. Ci siamo volutamente dati un termine dilatato nel tempo perché volevamo costruire su basi solide. Sono stati tre anni difficili, duri, di battaglie che ci siamo intestati con la Pubblica amministrazione che ha fatto registrare, e continua a fare registrare, ritardi nei pagamenti del dovuto, soprattutto alle cooperative sociali. Abbiamo cercato di attirare le migliori aziende nei vari settori, aziende che potessero rappresentare l’intera area provinciale. Soprattutto in tre ambiti: agricoltura, terzo settore ed edilizia. Abbiamo cercato di coinvolgere uomini di buona volontà per coltivare il nostro sogno della cooperazione. E diciamo che ci siamo riusciti. Ma si può fare ancora molto di più”. L’Unione provinciale Confcooperative di Ragusa nasce nel lontano 1949. Attualmente sono 127 le cooperative associate a cui aderiscono circa 2.300 soci, con una buona prevalenza di donne. “In particolare – dice il responsabile provinciale di Confcooperative Ragusa, Emanuele Lo Presti – sono 6 i settori in cui è riconducibile il nostro impegno: abitazione, sociale, pesca, sanità, produzione e lavoro, agricoltura, cultura e turismo. Il primo, tra questi, per valore della produzione è quello agro alimentare. Segue poi il settore sociale. Ma quello che in un momento critico di passaggio come l’attuale appare il tratto davvero distintivo della cooperazione italiana è la capacità che questa ha mostrato negli ultimi anni non solo di garantire la tenuta occupazionale ma di continuare a costituire un bacino prezioso e per certi versi unico di nuove opportunità di lavoro”. Si stima, infatti, che dal 2007 al 2011 l’occupazione creata dalle cooperative italiane sia aumentata dell’8% facendo lievitare il numero degli occupati tra soci e non soci da 1 milione 213mila a 1 milione 310mila. Nell’ultimo anno, poi, il valore addirittura è cresciuto ulteriormente, attestandosi al terzo trimestre a quota 1 milione 341mila (+ 2,8% rispetto al terzo trimestre del 2011).

di Redazione07 Dic 2012 09:12
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