Un momento di riflessione.
Si è conclusa intorno alle ore 15 di oggi la seduta del Consiglio della Camera di Commercio di Ragusa che ,all’ordine del giorno, aveva una mozione di sfiducia presentata dalla maggioranza dei consiglieri ben 12 su un totale di 22. Dopo una accesa discussione durata ininterrottamente per quasi 5 ore proprio nei minuti finali il Consiglio Camerale ha raggiunto un accordo che rinvia il tutto ad una prossima seduta ma con il preciso intento di incontrarsi per trovare nuovi motivi di collaborazione per i tanti percorsi futuri. E’ difficile spiegare nei dettagli quello che è accaduto negli ultimi tre mesi e che ha portato ad una netta spaccatura all’interno della Giunta e del Consiglio della Cam Com. Sicuramente c’è qualche rimasuglio dei veleni entrati in circolo all’indomani delle elezioni del presidente Gambuzza con accuse reciproche di non rispetto dei patti. La vicenda che ha poi fatto trasformare le divergenze in conflitto vero e proprio è stata però l’elezione di Giannone alla presidenza della SAC di Catania. La mossa del Presidente Gambuzza che, disconoscendo alleanze consolidate, appoggiava la nomina di Nico Torrisi ad amministratore delegato della SAC in cambio della carica di presidente affidata a Giannone ha infatti scatenato una reazione violenta e con risvolti anche giudiziari di notevole spessore. Della questione SAC parleremo in altro momento perchè dopo la decisione del Tribunale di Catania di annullare quella elezione bisogna rifare tutti i conti e vedere cosa accadrà.Ma torniamo alla Camera di Commercio di Ragusa. Dunque dopo l’elezione SAC si nota la prima grossa spaccatura in seguito alla quale viene presentata una mozione di indirizzo, non quindi un atto formale, che pur contenendo la sfiducia all’operato di Gambuzza dava la possibilità di rivedere alcuni punti messi in discussione per arrivare ad una composizione dello scontro. Ma così non è avvenuto e l’undici novembre scorso la mozione d’indirizzo diventa mozione di sfiducia per la Giunta sottoscritta da 9 componenti del consiglio ed appoggiata in pratica da 12. Si tratta di un atto ufficiale con notevoli conseguenze per la guida dell’ente camerale. Nella mozione, elencati i motivi per cui non c’è più la fiducia della maggioranza, viene presentata anche la composizione di una nuova giunta che lascia Gambuzza alla presidenza e sostituisce 2 componenti su quattro. E’ chiaro che l’intento è quello di cambiare gli equilibri mettendo il presidente in minoranza. Ci sarebbe da spiegare tante altre sfaccettature di questa storia come ad esempio la minaccia di dimissioni da parte di un buon numero di consiglieri che appoggiano Gambuzza con la conseguenza di far decadere l’intero consiglio per consegnare la Cam Com ad un commissario nominato da Palermo e così via. Ma ora sembra più importante parlare del risultato odierno. Dicevamo che c’è stato un rinvio pieno però di buoni propositi. A darsi da fare più di tutti è stato Giovanni Avola. Il sindacalista, esperto in contrattazioni, è riuscito a mitigare i toni che in qualche fase erano abbastanza accesi e a trovare una soluzione ottimale. In pratica i 4 componenti della giunta hanno rassegnato le proprie dimissioni consegnandole ad Avola che si è fatto garante della bontà delle intenzioni di tutti. Da oggi al prossimo dieci dicembre dovranno essere studiati percorsi comuni su vari argomenti tra cui naturalmente la questione SAC. Il risultato in definitiva è apprezzabile perchè non ci sono azioni estreme che sarebbero risultate traumatiche anche per l’opinione pubblica e invece c’è un po di tempo per rivedere le posizioni. Per quanto riguarda la SAC infine bisogna dire che la decisione del Tribunale di Catania ha rimesso tutto in gioco e non basteranno pochi giorni per ricomporre il CdA. Il tutto in un momento delicato per lo scalo catanese impegnato nei lavori della pista e per l’aeroporto di Comiso giunto proprio in dirittura d’arrivo.