Nello chiama Nello: da palermo l’invito di Musumeci a Dipasquale
Si è svolta, a Palazzo dei Normanni a Palermo, la conferenza stampa di Nello Musumeci per ufficializzare la propria candidatura alla Presidenza della Regione Siciliana.
“Non mi tiro indietro – ha detto il leader di Alleanza Siciliana – anche se le ultime dichiarazioni di Miccichè mi hanno un po’ spiazzato: è stato lui, infatti, a indicare la mia candidatura come frutto di una meditazione senza veti nè rancori. Dalla mia designazione, negli ultimi otto giorni, ho lavorato per allargare il più possibile la coalizione. Anche il Partito dei siciliani, dopo 24 ore, manifesta interesse al mio progetto.
E lo stesso fa qualche minuto dopo il Pdl e il Pid. Una coalizione non solo di centrodestra, ma che andasse persino al di là degli schieramenti nazionali, ma che comprendesse anche movimenti e partiti regionalisti. Ieri ho informato Micciché della mia decisione di sciogliere la riserva. Da lì, s’è attivato il meccanismo che ha portato a quelle dichiarazioni e a quei comunicati. Io comunque ringrazio lo stesso Gianfranco Micciché, per un gesto credo in buona fede e spontaneo, nell’indicare me come candidato. Mi sono mosso su un campo minato. Su un terreno cosparso di veleni, odi, lividi dovuti alle vicende politiche degli ultimi anni. Ma il tasso di odio era umanamente inimmaginabile. Non ci sto nell’essere indicato come colui che non ha saputo garantire il progetto dalla contaminazione da parte delle forze non regionaliste. Tutto quello accaduto ieri non ha niente a che vedere col progetto regionalista e col significato di questa battaglia. credo che oggi la Sicilia abbia bisogno di un atto d’amore. E la mia candidatura è la prima a non nascere nei palazzi romani. Ma da un confronto tutto siciliano. Il mio non è un autonomismo di maniera: io lasciai Alleanza nazionale (dove ero il deputato europeo più votato d’Italia) perché si voleva scegliere a Roma i responsabili regionali. E infine, credo di poter rivendicare la credibilità della mia persona. La mia storia, è fatta di rinunce a posti comodi. Ho sempre scelto la trincea invece che un posto sotto la tettoia del potere”.
Un progetto autonomista e sicilianista quello di Musumeci che però non rinuncia al tentativo di riunire l’originaria coalizionedi centrodestra:
“Mi sento impegnato moralmente con i siciliani, e con le forze politiche che mi hanno dato e continuano a dare fiducia, a proseguire questa strada. Una strada in salita, e controvento. Il vento degli apparati, di quel vertice che vuole mettersi contro il rinnovamento. Voglio ringraziare il Pdl e il Cantiere popolare per aver espresso e mantenuto il loro impegno, così come a tutte le altre forze politiche che mi sostengono”.
Poi uno sguardo anche all’area iblea: “E lancio un appello alle altre forze, come quella del mio amico sindaco Nello Dipasquale. E mi auguro anche che l’amico Gianfranco Micciché possa ripensarci”.
Un riferimento anche alle intenzioni di cambiamento: “Se qualcuno pensa a me come il candidato che lasci tutto com’è, in senso gattopardesco, ha sbagliato indirizzo. Se invece si pensa che sia il momento di introdurre criteri nuovi, che si voglia davvero portare avanti un rinnovamento, allora vada avanti al mio fianco. Io voglio davvero cambiare la Regione, la voglio far diventare una casa di vetro. La Regione deve restituire ai siciliani il diritto alla speranza. Da adesso sarò il candidato dei siciliani che credono nel cambiamento”.