Un mitragliatore nel cofano sotto la statua di Padre Pio

ARMIUn vero e proprio arsenale nel cofano del furgone, accanto alla statua di Padre Pio. Nove persone, quasi tutte imparentate tra loro, di ritorno da San Giovanni Rotondo, sono state arrestate dai carabinieri che hanno fermato il mezzo in contrada Dicchiara, sulla Ragusa-Catania.

Dopo la perquisizione, scattata per il nervosismo che i nove hanno dimostrato durante i controlli dei militari, in mezzo alle valigie e all’icona sacra sono stati trovati: un fucile mitragliatore kalashnikov di produzione cinese con due serbatoi; una carabina semiautomatica “jager” modello “ap74/1” cal. 7,65 browning con matricola non iscritta nel catalogo nazionale delle armi comuni da sparo e relativo serbatoio; 39 munizioni a salve “gfl” cal. 7.65, 5 munizioni cal. 6.35 e 6 bossoli cal. 7.65. Entrambe le armi erano perfettamente funzionanti e in perfetto stato d’uso.

Tutto il gruppo è stato arrestato per detenzione e trasporto di armi comuni da sparo e da guerra. Le manette sono scattate ai polsi di: Salvatore Servo, comisano di 38 anni; Giuseppe Guastella, comisano di 40 anni; Walter Cosentini, residente a Vittoria, 24enne; Emanuele Giannì, comisano di 61 anni; Simone Giannì, comisano di 25 anni; Lucia Corallo, comisana di 55 anni; Barbara Giannì, comisana 34enne; Samantha Giannì, comisana 36enne e Miriana Giannì, comisana di 19 anni. Barbara, Samantha, Miriana e Simone Giannì sono i figli di Emanuele Giannì e Lucia Corallo, mentre Servo, Guastella e Cosentini sono i compagni e il marito delle tre.

Al termine delle formalità di rito, gli uomini sono stati associati presso il carcere di Ragusa mentre alle donne sono stati concessi i domiciliari.

Il ritrovamento delle armi è giudicato di grande interesse dagli stessi carabinieri che ieri mattina, illustrando le modalità che hanno portato agli arresti del gruppo, hanno sottolineato la pericolosità del piccolo arsenale.

di Redazione17 Lug 2012 16:07
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