Reddito di cittadinanza:

Pervenute quasi un milione e mezzo di domande al 31 luglio Sono 1.491.935 le domande di Reddito di cittadinanza presentate al 31 luglio.
922.487 sono state accolte, quasi 400mila respinte e circa 170mila in
evidenza per ulteriore attività istruttoria.
La percentuale di domande respinte è attualmente al 26,8%.
Ad oggi vi sono state 1.025 rinunce, mentre circa 32mila nuclei sono
decaduti dal beneficio.
Si ricorda che le domande sono lavorate entro il giorno 15 del mese
successivo a quello della presentazione e che, a partire da tale data,
Inps invia le disposizioni di pagamento a Poste, che provvede a
ricaricare le carte. Per le domande presentate a luglio i flussi di
pagamento sono stati già inviati a Poste il 9 agosto.
Il presidente Tridico si dichiara soddisfatto. “Abbiamo ricevuto quasi
1,5 milioni di domande di Reddito di cittadinanza e ne sono state
accolte più di 922mila. Ricordiamo che nella relazione tecnica bollinata dalla Ragioneria Generale dello Stato i nuclei interessati dalla misura sono 1,2 milioni, quindi molto probabilmente il numero dei percettori dovrebbe ancora crescere. I controlli incrociati dell’Inps con le banche dati collegate  sono stati massivi e
preventivi rispetto all’accoglimento delle domande e la loro efficacia è
dimostrata dal fatto che più di un quarto delle domande è stato
respinto. Abbiamo continui contatti con l’Agenzia delle Entrate,
l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, la Guardia di Finanza e le altre
Autorità di controllo e l’azione sinergica delle Amministrazioni dello
Stato sta facendo emergere il lavoro nero di chi ha provato comunque a chiedere il reddito di cittadinanza, anche se la maggior parte di chi lavora a nero non fa domanda di Reddito di cittadinanza. In particolare, la Guardia di Finanza ha a disposizione 600mila beneficiari.

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da noi forniti; di questi esaminerà i profili di rischio, cioè individuerà
una piccola parte che, per come selezionata, è anche possibile
raggiunga elevate percentuali di irregolarità, ma questo dimostrerà la
bontà dei sistemi di individuazione del rischio e di controllo adottati,
restando poco rilevante rispetto al totale dei beneficiari. Al momento
comunque non ci sono dati. Inoltre – conclude il presidente dell’Inps –
se ci sono state truffe come accade a volte con altre prestazioni (ad
es. percettori di Naspi che lavorano a nero o falsi invalidi), saranno
severamente perseguite ai sensi di legge”.

di Redazione19 Ago 2019 08:08
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