Arresti per lite

Arresti per lite

carabinierigrande

Nella nottata appena trascorsa in Acate nella centralissima Piazza Matteotti gremita di persone, è scaturita una lite tra due individui romeni e alcuni cittadini biscarani. Alle ore 24:00 circa giungeva una richiesta d’intervento alla Centrale Operativa dei Carabinieri della Compagnia di Vittoria che provvedeva ad inviare immediatamente sul posto una gazzella del pronto intervento 112 e visto il 

gran numero di persone presenti nella citata Piazza, giungeva pochi istanti dopo altro personale di rinforzo delle Stazioni di Acate e Scoglitti. In un primo momento i Carabinieri intervenuti riuscivano a riportare la calma tra un nutrito gruppo di persone che si stava scontrando a calci e pugni, ma a causa delle minacce e offese tra i partecipanti alla rissa, la situazione degenerava in pochi attimi. La rissa accesa che ne scaturiva, costringeva i militari ad ammanettare immediatamente i soggetti più 

violenti ed a condurli subito presso il Comando Stazione di Acate, ove, nel frattempo, su disposizione della Centrale di Vittoria, che seguiva con attenzione massima l’evoluzione degli eventi di Acate, veniva dirottato sul posto un massiccio dispositivo di militari composto da diverse pattuglie dei Carabinieri reperite da tutti i comandi limitrofi e soprattutto dal Comando Compagnia di Vittoria.  Da lì giungevano, inoltre,Carabinieri addetti alle investigazioni e al sopralluogo per 

attivare prontamente tutte le opportune indagini del caso al fine di addivenire, tra la confusione della moltitudine presente a quell’ora in Piazza Matteotti, rapidamente, alla compiuta ricostruzione dell’evento rissoso quindi alla identificazione del nucleo principale dei soggetti protagonisti del grave e violento episodio appena accaduto.

Il lavoro dei carabinieri si è protratto incessantemente per alcune ore della notte, fino a quando si è 


avuto il quadro chiaro dei partecipanti alla rissa e delle relative motivazioni. Intorno alle successive ore 04:00
 circa, presso il Comando Stazione di Acate, oramai gremito di persone tra Carabinieri di rinforzo e parenti delle persone fermate, sono stati dichiarati in stato di arresto, in concorso tra loro, per rissa, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, manacce e ingiuria tutte le fattispecie di reato nella forma aggravata:

-          ARIF ABDELALI 25enne marocchino ma residente in Acate, bracciante agricolo pregiudicato;

-          GIUFFRIDA PLACIDO DINO 26enne di Acate, in attesa di occupazione pluripregiudicato;

-          GIUFFRIDA ANTONIO 60enne di Acate bracciante agricolo, incensurato;

-          DOLIS IONUT 29enne romeno residente a Vittoria bracciante agricolo pregiudicato;

-          BRAN CONSTANTIN IRINEL 29enne romeno residente ad Acate bracciante agricolo incensurato.

All’origine della discussione che è sfociata nella violenta rissa, ci sarebbe una lite per futili motivi, scaturita tra i due romeni da una parte e gli altri tre dall’altra, in merito alla lamentata sparizione di 

uno zaino contenete un pc portatile ed altri effetti personali. A favorire l’aggravarsi della situazione contribuiva certamente l’avere alcuni dei soggetti coinvolti, da entrambe le parti, ingerito 

precedentemente bevande alcoliche.

L’operazione di polizia proseguiva negli uffici del Comando Compagnia di Vittoria ove, informata lAutorità Giudiziaria iblea, gli arrestati, una volta visitati dal medico d’urgenza subito reperito dai Carabinieri, venivano compiutamente identificati dagli uomini del nucleo operativo vittoriese e 

Ad aggravare l’episodio della rissa, a danno della cittadinanza di Acate, ha contribuito il fatto che alcuni dei Carabinieri intervenuti per primi sul luogo, mentre cercavano di riportare la calma sono stati anch’essi colpiti e spintonati riportando alcuni giorni di referto medico.  tradotti nel carcere di Ragusa.


Onda nera

Onda nera

alghe3Brutta sorpresa oggi per i bagnanti che hanno scelto Donnalucata per trascorrere una mattinata al mare. Proprio nella zona di Donnalucata infatti e spiagge limitrofe in direzione Sampieri il bagnasciuga risultà di colore nero con il tipico odore delle alghe in decomposizione. Sembra che si tratti di una enorme quantità di alghe in decomposizione  che sta creando notevoli problemi alla balneazione lungo buona parte del litorale ibleo. Il fenomeno non è eccezionale e si ripete spesso  se si  registrano le condizioni atmosfere attuali. Gran caldo e mare, praticamente, una tavola. Quando tutte queste coincidenze si verificano ecco che le alghe, in pratica, muoiono e vanno a depositarsi nei pressi della spiaggia iniziando a putrefarsi. Amara sopresa dunque per i residenti di quella parte della provincia e dei vacanzieri che oggi avrebbero voluto  combattere il caldo con un bel bagno a mare. In alcune località nel territorio di Scicli sono comunque intervenute delle pattuglie di vigili urbani che hanno in alcuni casi impedito l'avvicinamento alla spiaggia


Inaugurata la stazione che non c'è

Inaugurata la stazione che non c'è

colaianniIl cartello con la scritta “Colajanni” sotto il logo “Metrofer Ragusa” campeggiava nella fermata simbolica della metroferrovia in via Napoleone Colajanni, stamane, in occasione dell’inaugurazione provocatoria organizzata dalla CUB Trasporti e del Comitato per il Rilancio della ferrovia iblea. C’erano le tabelle con la “M” bianca su campo rosso; le planimetrie; lo schema dell’intero percorso, con le sue quindici fermate da Puntarazzi a Ragusa Ibla; c’era persino un  bidone dei rifiuti originale, e su un tavolo a lato, era visionabile lo studio di fattibilità del “Servizio metropolitano urbano FS della città di Ragusa” redatto nel 1995 dalle Ferrovie dello Stato e dal Comune di Ragusa.

Sono intervenute alcune decine di cittadini, in mezzo ai quali anche  esponenti di Territorio, di Legambiente, di Orizzonti e del Comitato di Base NO MUOS. Presenti anche l’ex presidentedella Provinca Franco Antoci e l’assessore del comune Tasca, che segue da un po’ di tempo le questioni ferroviarie su delega del sindaco.

L’iniziativa si proponeva lo scopo di sostenere con forza l’attuazione di questa infrastruttura che la città attende da quasi cent’anni e sulla quale ancora si brancola nel buio, mentre in questo lungo periodo sono andati perduti i vari finanziamenti, a causa della mancata predisposizione del progetto definitivo. Tutte le amministrazioni succedutesi dal 1995 ad oggi, ed anche tutte le forze politiche che sono state all’opposizione dovrebbero spiegare ai cittadini come mai un progetto così “banale” non sia stato realizzato. Ragusa ha infatti la fortuna di essere attraversata per 17 km dalla ferrovia, e quindi la metropolitana praticamente esiste da 120 anni; ora questo strumento di mobilità alternativa, perché ecologico, a basso impatto ambientale, sicuro e meno costoso, è ancora più attuale, visto lo sviluppo urbanistico della città lungo l’asse Zona industriale-Bruscè-Cisternazzi-Puntarazzi, vista la prossima apertura del nuovo polo ospedaliero, considerata l’ubicazione del centro commerciale Le Masserie: tutte zone toccate dai binari della ferrovia e quindi servibili dalla metropolitana, che poi scende fino al centro: stazione centrale, ospedale M. P. Arezzi, piazza Poste, stazione di Ibla. Riadattare a tale funzione il tracciato ferroviario sarebbe stato un gioco da ragazzi che nessuna amministrazione seria si sarebbe lasciata sfuggire. Si calcola di costi per circa 7 milioni di euro, più volte messi a disposizione dal CIPE o dal Governo nazionale, ma regolarmente andati perduti per disinteresse e mancanza di progetti.

Eppure tutte le amministrazioni, compresa l’attuale, dichiarano il loro interesse per l’opera, ma nella pratica non muovo quei passi necessari per renderla fattiva.

Con l’iniziativa di oggi si cerca di strappare dall’oblio e dal facile ma inservibile consenso il progetto di metroferrovia, per portarlo a realizzazione entro pochi mesi. Dotare la città di questa infrastruttura significherebbe anche puntellare in maniera forte la tratta ferroviaria e invertire la tendenza al suo smantellamento. Su questo obiettivo, nuovo ma “vecchio”, la CUBTrasporti, e i cittadini che le si sono stretti attorno, non intendono mollare di un centimetro la presa.


"Occupato" simbolicamente Fiumicino. Minardo:Non serve Balotelli

"Occupato" simbolicamente Fiumicino. Minardo:Non serve Balotelli

fiumicino1Tutto come da programma. Questa mattina la folta delegazione al seguito dell'on. Pippo Digiacomo ha occupato il terminal partenze Alitalia dell'aeroporto internazionale di Fiumicino a Roma. Alla manifestazione hanno anche partecipato il senatore Beppe Lumia e  l'europarlamentare Rosario Crocetta.

E' stata  - ha commentato il parlamentare - una manifestazione splendida, partecipata, fatta da tante persone non solo dirigenti di partito ma anche di gente comune appassionata dall'idea comune di dare alla provincia di Ragusa questo premio che si merita pronto ma negato che è l'aeroporto di Comiso. Che nell'immaginario collettivo produce ricchezza e lavoro ma non solo per la nostra provincia o per la Sicilia sud-orientale ma anche per lo Stato italiano perché quando si apre un aeroporto si apre una voce attiva nel bilancio dello Stato il che vuol dire risorse in entrata. Ringrazio il senatore Lumia e l'on. Crocetta per la loro presenza nonché tutti coloro che hanno fatto sentire la loro presenza. Speriamo con la manifestazione di stamattina di avere contribuito affinché la settimana entrante si possa mettere la parola fine alla chiusura dell'aeroporto di Comiso e di risolvere un problema che purtroppo ahimè, come avevamo temuto, adesso è attenzionato dalla magistratura tale e tanto è stato il ritardo ingiustificabile che ha portato alla sua non apertura” Sulla vicenda interviene oggi l'on Nino Minardo che in un comunicato stampa dichiara

E’ mortificante ma è parimenti necessario, constatare come solo un’inchiesta giudiziaria smuova lo stallo attorno all’apertura dell’Aeroporto di Comiso.

Sottolineo con favore l’azione della Guardia di Finanza tesa a far chiarezza sugli ‘sprechi’ che un’inopinata chiusura, come quella che pervicacemente continua ad esserci per lo ‘scalo’ ibleo, sta provocando.
Il problema è sempre lo stesso, l’atavica sordità che il Governo continua ad assumere di fronte alle legittime richieste di chiarezza che arrivano dalla nostra gente ed in qualunque forma.
Anche quella di proteste che più volte sono state portate avanti e che, purtroppo, lasciano il tempo che trovano come è stato ampiamente dimostrato dalla storia recente; che magari servono a fini elettorali e ‘promozionali’, cosa normale per chi fa politica, ma che non hanno sortito e certo non sortiranno effetti desiderati in buona fede ma purtroppo mai realmente concretati.
Insomma, per scardinare la ‘difesa’ muta ad oltranza del Governo Monti sulla questione, non serve il ‘Balotelli’ di turno ma un’azione d’assieme che non prevede ‘prime donne’ e finalizzatori ma solo compattezza ed univocità!
C’è bisogno di un’azione territoriale corale per continuare a sollecitare il Governo rispetto alle sue scelte che non ci convincono e ad ai suoi silenzi fastidiosi, colpevoli ed ingiustificabili.
Sosterrò personalmente e chiederò ai colleghi di farlo, gli emendamenti in Senato che puntano a dare uno scossone verso l’apertura dell’aeroporto di Comiso, che servono a ricordare al Governo che l’aeroporto di Comiso esiste e non è entità astratta ma documentata e documentabile, pur sapendo che la strada scelte è utile ma non risolutiva della questione
Perché il vero banco di prova parlamentare sarà il Decreto Sviluppo e solo in quella sede, attraverso un’azione univoca e trasversale e di una rappresentanza parlamentare quanto più ampia possibile, possiamo IMPORRE al Governo la volontà di aprire l’Aeroporto di Comiso.
In ogni battaglia peró è fondamentale che anche l'assemblea dei soci della SoACo faccia sentire la propria voce, ci dia una mano e non rimanga semplice spettatore!
Ben venga ogni tipo d’azione che punta all’apertura dello scalo ma non dimentichiamoci che solo l’iniziativa d’assieme può produrre l’esito agognato.
 

La 30ª MEDEXPO fa registrare un bilancio positivo

La 30ª MEDEXPO fa registrare un bilancio positivo

ComisiLa 30ª MEDEXPO fa registrare un bilancio positivo. Si prevede – afferma Giovanni Denaro, presidente della Fiera Emaia – che alla chiusura della campionaria estiva i visitatori siano 40.000”Secondo Denaro, la fiera deve muoversi alla stessa velocità delle imprese. Perché questa è la nostra missione: parlare lo stesso linguaggio degli imprenditoriIl presidente dichiara l’obiettivo futuro delle fiera: attiene all’internazionalizzazione. Si tratta di un percorso di scoperta di nuovi mercati da una prospettiva che deve essere davvero mediterraneaPer Denaro, “un altro aspetto decisivo è da ricercarsi nella durata di ogni singola fiera. Va usata la cosiddetta formula smart and small. Vale a dire una fiera che si concluda in un fine settimana.

 

Fiera di San Giovanni: i numeri

Inizia oggi, per concludersi domani, la tradizionale Fiera di San Giovanni, accoppiata la 30ª MEDEXPO. I 300 espositori accreditati occupano uno spazio che si sviluppa in 1.200 metri lineari.

 

Mostra statica e mostra scambio auto, moto e accessori d’epoca

Dopo cinque anni di assenza ritorna, nella Fiera Emaia, in occasione della 30ª MEDEXPO, la XVI edizione della Mostra statica e mostra scambio auto, moto e accessori d’epoca. Organizzata dal Motoclub Emanuele Battaglia di Vittoria, in collaborazione con l’ente fieristico, la mostra è in corso di svolgimento dal 23 giugno e si conclude domani, domenica 1 luglio. Si tratta di un luogo ideale per fare ottimi affari. È anche possibile scambiare ricambi e pezzi d’epoca introvabili. Sono presenti nella sesta strada della cittadella fieristica oltre cinquanta collezionisti provenienti da tutta la Sicilia. Secondo Giuseppe Finistrello, vice presidente del motoclub, si registra “uno straordinario entusiasmo tra gli espositori ospiti”. Finistrello auspica che l’evento “sia calendarizzato tra le mostre scambio del circuito nazionale della Fmi (Federazione motociclistica italiana)”.

 

Go-Kart 125, Mini-Kart 60 e Mini moto

Tra oggi e domani, dalle 10.30 alle 20, è prevista l’esibizione di Go-Kart 125, Mini-Kart 60 e Mini moto, a cura del Team Ribaldo.

 

I Prova di Abilità Fiat 500

Sempre domani, dalle 10.00 alle 13.00, è in programma la I Prova di Abilità Fiat 500a cura del Team 500 Battaglia. Si tratta di una gimcana alla quale possono accedere gratuitamente tutti i cinquecentisti, in un circuito appositamente realizzato nell'area riservata agli spettacoli della cittadella fieristicaGli amanti della Fiat 500 si confrontano alla guida dei loro "bolidi".

 

XV Sfilata del carretto siciliano

Oggi, sabato 30 giugno, alle 18, le tradizioni e i costumi d’epoca rivivono con la XV Sfilata del carretto siciliano. La 30ª MEDEXPO ospita i gruppi folkloristici dell’Acev (Associazione culturale equestre Vittoria). La sfilata attraversa le vie del centro della città. Cavalli bardati a festa, carretti finemente decorati e costumi tipici della tradizione contadina ripercorrono il ricordo della devozione a San Giovanni Battista, il Santo Patrono di Vittoria, per l’antica grazia ricevuta e per  rinnovare, ancora oggi, il senso della memoria collettiva condivisa dai vittoriesi.

 

La Fiera Emaia abbatte le barriere architettoniche

La Fiera Emaia abbatte le barriere architettoniche è il titolo di un incontro che si è tenuto ieri pomeriggio, venerdì 29 giugno, nella cittadella fieristica. L’Emaia ha dotato gli stand di pedane mobili per consentire l’accesso ai disabili. L’iniziativa è stata presentata alla presenza del presidente Giovanni Denaro; di Carmelo Comisi, che da tempo conduce una battaglia contro qualunque elemento costruttivo che impedisca gli spostamenti a persone disabili, con limitata capacità motoria o sensoriale; di Gianfranco Alfè, di Fare Verde; di Luca Genovese, delegato per la Sicilia della Parent Project Onlus, l’associazione genitori contro la distrofia muscolare. Per Denaro, “questo è solo un primo passo che segue la strada dell’innovazione nel segno della civiltà”. Comisi si augura che “le pedane mobili costituiscano un segnale concreto. Spero possano seguirne degli altri”.

 

XXV edizione de L’Angolo del poeta

Ieri, venerdì 29 giugno, alle 19, nella sala convegni della Fiera Emaia, si è tenuta la cerimonia di premiazione dellXXV edizione del concorso di poesia sicilianaLAngolo del poetaIl premio, istituito in memoria di Gianni Ferraro, avvocato, poeta, scrittore e fervido appassionato di letteratura, è stato assegnato da una giuria di esperti presieduta da Arturo Barbante, docente di storia dell’arte. Gli altri giurati chiamati ad assegnare i premi sono stati: Letizia Ferraro Montalto, vedova Ferraro; Leda Morgante Iannì, docente di lettere; Giovanni Calendi, poeta vernacolare; Salvatore Genovese, giornalista, direttore de “I segnalibri”, una collana di poesia e narrativa.

Il primo premio delle liriche in “lingua” dell’edizione 2012 è stato attribuito, con 377 voti, a “Odo un brusio” di Elia SciontiLa miglior poesia in vernacolo, con 355 voti, èstata giudicata “Ora ca sta scurannu” di Franca Cavallo. Tre poesie sono state ritenute meritevoli di premi speciali. A “T’amo”, di Sergio D’Angelo, è stato attribuito il premio intitolato a Pina Spataro; a “Un’alba di cartone”, di Giuseppina Antonella Zingale, è stato assegnato il premio Filippo Morgante; a “Casa di riposu”, di Alfonsina Campisano Cancemi, è stato conferito il premio Gian Giacomo Marino.    

A leggere i versi è stato chiamato l’attore vittoriese Emanuele Nicosia.

“Quest’anno – ha affermato Barbante – grazie alla sensibilità del presidente della Fiera Emaia è stata recuperata una tradizione interrotta”. Denaro ha ringraziato l’organizzazione del concorso per l'onore tributato all'ente fieristico”. Per il presidente, “il premio deve crescere. L’obiettivo è inserirlo in un contesto culturale più ampio”. Denaro ha invitato l’organizzazione “a progettare insieme il futuro del concorso”.

 

Danza in Fiera

Grande successo di pubblico ha registrato la rassegna Danza in Fiera. Ballerini di ogni età rappresentanti di una serie di scuole di ballo iblee si sono esibiti sul palco allestito nel cuore della cittadella fieristica. “Questa è un’iniziativa  che ci impegneremo a fare crescere nel tempo”, ha dichiarato Denaro. Il presidente è convinto che “l’Emaia non debba rinunciare a quei momenti di spettacolo e di puro intrattenimento ai quali i visitatori attribuiscono un crescente interesse”. Stasera, nel corso della rassegna, Denaro omaggia Desiré Sanzone, 17 anni, ballerina vittoriese, campionessa regionale 2012 di danza latino americano, categoria 19-34 B1, e vice campionessa nazionale 2011 nella categoria 16-18 B2.

 

Italia e Spagna trasmessa su un maxi schermo

La Fiera Emaia ha seguito l’entusiasmante cammino della nazionale allenata da Cesare Prandelli. Domani, alle 20.45, l’ente fieristico offre, ancora una volta, la visione gratuita di un evento sportivo irripetibile: l’incontro tra Italia e Spagna, finalissima dei campionati europei di calcio. La partita viene trasmessa su un maxi schermo montato all’aperto.

 


Svoltosi il convegno " A cuor leggero"

Svoltosi il convegno " A cuor leggero"

cuorleggero2Ogni anno in provincia di Ragusa si registrano circa 750 infarti suddivisi tra le due tipologie esistenti: STEMI e NSTEMI, che si differenziano a seconda della presentazione all'elettrocardiogramma in infarto del miocardio con sopralivellamento del tratto ST (o STEMI: ST Elevation Myocardial Infarction) e infarto miocardico senza sopralivellamento del tratto ST (o NSTEMI: Non ST Elevation Myocardial Infarction). Il numero della mortalità per infarto supera quella dei decessi per tumori. Dopo un infarto il paziente è chiamato a modificare il proprio stile di vita. La combinazione di un adeguato monitoraggio ed intervento clinico, un programma di esercizio fisico e di interventi strutturati educazionali e psico-comportamentali rappresentano la forma più efficace di riabilitazione cardiovascolare per favorire stabilità clinica, recupero funzionale e per effettuare un’adeguata prevenzione secondaria. L’obiettivo è di ridurre il rischio di successivi eventi cardiovascolari. E' quanto è emerso stamani nel corso del seminario informativo dal titolo “A cuor leggero” che si è svolto presso l'Ordine dei Medici con l'organizzazione della Clinica del Mediterraneo. Il seminario ha visto alternarsi numerosi esperti che si sono concentrati sul ruolo fondamentale della riabilitazione cardiologica, cioè la riabilitazione dei pazienti con malattia cardiovascolare, definita come la somma degli interventi richiesti per garantire le migliori condizioni fisiche, psicologiche e sociali in modo che i pazienti con cardiopatia post-acuta o cronica possano riprendere o conservare il proprio ruolo nella società. Un progetto, quello della riabilitazione cardiologica, su cui la Clinica del Mediterraneo, struttura convenzionata con il servizio sanitario nazionale, si è particolarmente spesa per cercare di stare accanto al paziente per un più rapido e completo recupero funzionale dell’evento acuto. "La cardiologia riabilitativa riveste un ruolo sempre più rilevante nel trattamento delle patologie cardiovascolari - spiega il dott. Salvatore Pacini, direttore sanitario della Clinica del Mediterraneo - ruolo che assume ancora più importanza al Sud, e particolarmente in Sicilia, dove il divario, rispetto al Centro ed ancora di più rispetto al Nord, in termini di strutture specializzate e posti letto dedicati è notevolmente ampio. Ed è proprio tale carenza che ha spinto la nostra struttura ad investire in un progetto che risulta essere molto impegnativo e allo stesso tempo carico di responsabilità nei confronti di tutti i pazienti cardiopatici della provincia di Ragusa e delle province limitrofe. Attraverso la formazione di un'unità operativa di cardiologia riabilitativa gestita professionalmente da una equipe di cardiologi, fisiatri, fisioterapisti, nutrizionisti ed infermieri, la Clinica del Mediterraneo ha saputo offrire al cardiopatico la possibilità di un più rapido e completo recupero funzionale dall’evento acuto (sia esso un infarto del miocardio, un intervento di cardiochirurgia, un episodio di scompenso cardiaco), venendosi a configurare come il punto di unione fra ospedale e presa in carico del paziente da parte del medico di medicina generale". Il direttore Pacini rivela che solo il 5% dei pazienti che avrebbero bisogno di cure riabilitative ne usufruiscono e, professandosi un grande estimatore del modello lombardo, auspica un sempre maggiore dialogo tra pubblico e privato, con il coinvolgimento delle associazioni di categoria e dei medici di famiglia, che hanno un ruolo centrale per la cura dei pazienti cardiopatici, poiché questi hanno bisogno di una prevenzione efficace e di una riabilitazione costante. L'unità operativa di cardiologia della Clinica del Mediterraneo è affidata al dott. Giuseppe Greco secondo il quale la sola terapia medica non è consigliabile né sufficiente: "La riabilitazione cardiologica riveste un ruolo sempre più importante nella gestione del paziente dopo l’evento acuto proprio perché prende in considerazione il paziente nella sua interezza, considerando anche le patologie associate di cui tali pazienti spesso sono affetti e le conseguenze psicologiche (basti pensare che tra i giovani che hanno avuto un infarto il 60% soffre di depressione). Proprio sulla base di tutto ciò un ciclo di riabilitazione cardiologica porta ad un miglioramento non solo clinico ma anche psicologico che riguarda in toto lo stile di vita e quindi il quadro generale del paziente. La riabilitazione cardiologica viene quindi a configurarsi come un processo dinamico ed omnicomprensivo che coinvolge, oltre al cardiologo, altre figure professionali (fisioterapisti, psicologo, nutrizionista, infermiere, fisiatra) che mettono al centro dell’intervento terapeutico-riabilitativo il paziente. E’ solo il lavoro in team che porta ai migliori risultati possibili". Rappresentante di due associazioni di categoria, la S.I.M.G. (Società Italiana di Medicina Generale) e la F.I.M.M.G. (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), è intervenuto il dott. Giovanni Di Giacomo, che ha fatto sentire la sua vicinanza a questo progetto riabilitativo, specificando come la collaborazione tra pubblico e privato dia la possibilità di formare servizi di alta qualità, che abbatta i costi e le liste d’attesa. Di seguito, a portare i saluti dell'Ordine dei Medici e del suo presidente, è stata la dott.ssa Rosa Giaquinta che ha sottolineato il merito della Clinica del Mediterraneo e parlato di medicina partecipata, dell’importanza dell’alleanza terapeutica con i pazienti, che renda più semplice e chiara la comunicazione e mostri le migliori possibilità per la cura dell’intera persona. Sono poi intervenuti, offrendo il proprio importante contributo, la dott.ssa Simonetta Blengino, responsabile emodinamica dell’Istituto di Auxologico Italiano di Milano, che si è soffermata sul momento acuto dell’infarto, e sui suoi sintomi (a volte poco manifesti), che, se individuati entro due ore dal momento acuto, possono cambiare radicalmente la ripresa di una persona, la dott.ssa Chiara Spatola, psicologa e psicoterapeuta di Milano, che ha indicato come il sostegno psicologico serva a supportare quel cambiamento nello stile di vita, che è fondamentale per questo genere di pazienti. Hanno concluso il dott. Marco Miano, cardiologo e componente dell’equipe dell’unità operativa di cardiologia riabilitativa della Clinica del Mediterraneo, e infine la dott.ssa Adriana Cilio, nutrizionista, che si è soffermata sugli aspetti nutrizionali e sul diario alimentare quale strumento importante per la formazione di una coscienza apposita nel paziente. Il seminario, che ha visto la partecipazione anche di esperti medici e psicologi, oltre che di persone semplicemente interessate all’argomento, è stato moderato dalla dott.ssa Adriana Bazzi, medico e inviata del Corriere della Sera, firma nota dell’inserto Corriere Salute del quotidiano milanese. Ha sottolineato come, dopo anni di inchieste che si occupano solo degli stati acuti, sia fondamentale approfondire quello che succede dopo un evento importante come l’infarto con dei seminari che allarghino la comunicazione a qualunque fruitore. Inoltre la Bazzi ha sottolineato la sua soddisfazione per la creazione di eccellenze, come nel caso della Clinica del Mediterraneo, che ci sono nel Sud Italia e che possano portare al benessere del sistema sanitario nazionale.

 


La difficile sorte delle Province. Scoperti 7miliardi e mezzo di sprechi.

La difficile sorte delle Province. Scoperti 7miliardi e mezzo di sprechi.

CASTIGLIONE-zingarettiLa notizia è davvero una bomba in un periodo in cui si fanno le pulci a tutti gli enti locali. Ebbene la bellezza di 3127  consorzi ed enti strumentali delle Regioni, Province e comuni,  tutti soggetti giuridici dotati di consigli di amministrazioni e apparati burocratici  costano ogni anno al Paese oltre sette miliardi di euro, di cui due miliardi e mezzo per pagare gli amministratori. Si tratta di organismi creati dagli enti locali che realizzano servizi svolti da Regioni, Province e Comuni. A denunciare lo scandalo è l’Unione Italiana Province, che l’ha inviata, illustrandola in dettaglio, in una lettera aperta, pubblicata a pagamento dai giornali nazionali, tra gli altri il Corriere della Sera.  La lettera dell’Upi,firmata dal Presidente, Giuseppe Castiglione, e dai Presidenti delle province di Roma (Nicola Zingaretti, Firenze (Andrea Bardicci), Milano (Guido Pofesta’), Brindis (Masimo ferrarese) e Torino (Antonio Saitta), rappresenta una svolta virtuosa perché per la prima volta invece che mettersi di traverso e basta, e alzare un muro contro ogni tentativo di ridurre i costi e gli apparati politici e le burocrazie parassitarie, costituisce una forma di concreta collaborazione fra organi dello Stato. Da criticare però la scelta di inviare una lettera al Presidente del Consiglio attraverso una onerosa pagina del Corriere della Sera che sicuramente è stata pagata  dai contribuenti italiani. Il mezzo scelto, la costosa lettera aperta, limita la virtù del gesto, ma non ne elimina gli effetto. Non si potrà ignorare la denuncia ed i suoi sorprendenti contenuti.  Per inciso diciamo che ad esempio la Provincia Regionale di Ragusa  versa all'UPI qualcosa come 80.000 euro l'anno. NOn sappiamo se la quota è proporzionale alla popolazione o è una per tutti ma sommando le oltre 100 province italiane con 80,000 euro ciacuna si fa una bella cifretta capace non solo di pagare presidenti e componenti del direttivo ma anche consiglieri regionali etcv etc.. Ma dicevamo lo spirito è buono e l’Upi fa sapere a Palazzo Chigi, e mentre ch c’e’, a tutti gli italiani che leggono i giornali, che per quanto li riguarda, sono disposti a dare una mano, promettendo risparmi per cinque miliardi, oltre che suggerimenti per altri sette. I 3127 consorzi ed enti strumentali, sostiene l’Upi, sono un elenco di “sigle improbabili, strutture create dal nulla, spesso per spartire poltrone e gestire potere, rappresentano le stanze segrete della politica, di cui i cittadini ignorano perfino l’esistenza anche se sono loro, con le tasse a finanziarle e tenerle in vita”. Una requisitoria impietosa e, tutto sommato, assai interessante per chi  – il Ministro Giarda e il commissario Enrico Bondi – si occupa della revisione della spesa e chiede la collaborazioni di tutti attraverso segnalazioni mirate e concrete.

Al fine di essere “creduti” e non restare alla denuncia degli sprechi altrui, Castiglione, Zingaretti, ferrarese, Saitta, Podestà e Barducci mettono nero su bianco sulle loro volontà di risparmio, proponendo una autoriforma che farebbe abbassare di ben cinque miliardi di euro i costi delle amministrazioni provinciali attraverso la riduzione delle province, l’istituzione delle città metropolitane e la riorganizzazione degli uffici territoriali dello Stato (Questure, Prefetture ecc).

Su un punto, tuttavia, non intendono fare passi indietro: conservare le “garanzie ai cittadini di un potere democratico di controllo dell’operato degli amministratori pubblici”. Tradotto, significa che le consultazioni elettorali per eleggere i presidenti ed i consigli provinciali vanno mantenute, ad esse non si può rinunciare perché sarebbe un arretramento degli spazi di democrazia. Ma e’ proprio dalle urne che il decreto “Salva Italia” parte per ridimensionare le province, prevedendo elezioni di secondo grado ed un “dimagrimenti” dei consiglieri e delle giunte provinciali.  Avessero fatto un altro passo sul percorso virtuoso, Castiglione, Zingaretti e gli altri si sarebbero guadagnati la gratitudine degli italiani. Sono rimasti, invece, a metà del guado, salvando gli apparati politici che ruotano attorno alle campagne elettorali ed alle segreterie dei rappresentanti delle istituzioni. In soldoni un altro miliardo di euro.


La protesta di Pippo e le indagini in corso.

La protesta di Pippo e le indagini in corso.

digiacomofiumicinoDavanti alle porte a vetri dell'aeroporto di Fiumicino, l'on Pippo Digiacomo viene intervistato da una emittente laziale. Dietro di lui si intravvede un mezzo della polizia ed alcuni agenti in divisa antisommossa. L'audio è disturbato dal suono di numerosi fischietti utilizzati dai partecipanti alla protesta giunti a Roma in pullman da Comiso. La protesta di Digiacomo in pratica si ferma qui, come era abbastanza prevedibile, la sicurezza dell'aeroporto non permette di spingersi oltre.  Ma a Digiacomo la cosa va già bene: ha avuto la sua parte di notorietà romana che serve a confermare il suo impegno nella vicenda.  L'on. comisano nella intervista, subito appostata su youtube, denuncia il ministero competente che lascia l'aeroporto ibleo senza gli aiuti che invece vengono distribuiti a piene mani ad altre infrastrutture. Di Gicomo parla di oltre 60 milioni spesi ( incredibile come crescono le cifre  quando si parla in tv ) e annuncia ricorsi alla magistratura. Della partita faceva parte anche l'on Lumia che ha dichiarato  "La mancata apertura dell’aeroporto di Comiso è un sacrilegio che non possiamo accettare. Per questo oggi stiamo protestando all’aeroporto di Fiumicino, al fine di richiamare l’attenzione del governo nazionale e dei soggetti competenti da cui dipende l’apertura dello scalo. L’aeroporto di Comiso è una risorsa strategica per lo sviluppo del turismo e dell’agricoltura della Sicilia orientale e non permetteremo che questa opportunità venga buttata al vento”  Ma la magistratura, sembra, si sta già occupando della cosa visto che la GdF  di Ragusa ha confermato che esistono due differenti indagini sulla vicenda aeroporto.  Nei giorni scorsi abbiamo anche paventato il pericolo di un'altra bega giudiziaria per lo scalo comisano. Sembra, ma ci sono parecchie conferme, che il demanio militare intenda richiedere al comune, retto da Giuseppe Alfano, una somma che si aggira intorno ai 10 milioni di euro  per i danni causati dai lavori. La questione starebbe in questi termini. Il Comune, ai tempi del sindaco Digiacomo, non avrebbe potuto effettuare nessun lavoro sulla base visto che non apparteneva all'ente locale. Digiacomo allora fece una delibera  di giunta comunale per appropriarsi del terreno su cui si doveva lavorare ma, è chiaro, questo non è bastato per legittimare la proprietà del sito. Ora, mentre scriviamo, ci sarebbero tre funzionari inviati da Roma a cercar carte all'interno del comune di Comiso.  Abbiamo usato il condizionale perchè non ci sono conferme ufficiali trattandosi di questioni che riguardano l'Aeronautica militare e quindi non è facile che queste ammnistrazioni parlino ufficialmente.  Intanto a Ragusa l'on Zago  concittadino e compagno politico di Digiacomo, insieme ad una ampia delegazione di rappresentanti istituzionali  formata, fra gli altri, dal Sindaco di Modica, Antonello Buscema, dal Parlamentare Regionale On. Roberto Ammatuna, dal Presidente del Centro Studi F. Rossitto, On. Giorgo Chessari, dal Vice Presidente del Consorzio Universitario Giovanni Battaglia, oltre che da esponenti delle organizzazioni politiche datoriali e sindacali, è stata ricevuta, presso il Palazzo del Governo, dal Prefetto, Giovanna Cagliostro.  Nell’ambito delle iniziative avviate per promuovere in tempi brevi l’apertura al traffico civile dell’aeroporto di Comiso, come preannunciato, l’On. Zago, a nome dei firmatari, ha  consegnato ufficialmente, al rappresentante del Governo un documento sulla vicenda, per testimoniare la ferma volontà della classe dirigente della provincia di Ragusa volta a rimuovere gli impedimenti burocratici e finanziari che hanno tuttora impedito, la apertura dell’Aereoporto di Comiso .  IL prefetto si è detto disponibile ad intervenire sulla vicenda. Noi, della redazione, però vorremo che una volta per tutte si facesse chiarezza su alcuni punti oscuri della storia dell'aeroporto., Si potrebbe ad esempio chiedere proprio alla prefettura di mettere su una specie di commissione d'inchiesta. Nulla di ufficiale e senza nessuna pretesa legale. Solo per acquisire elementi per chiarire, una volta per tutte, alcune responsabilità e finirla con lo scarica barile e con le iniziative di qualunque genere che fanno confusione e non vanno a scoprire le vere ragioni del blocco burocratico. 

 


Autobus di linea a Ragusa. Indietro tutta!!!!

Autobus di linea a Ragusa. Indietro tutta!!!!

autobus 2Niente autobus di linea da Ragusa Ibla a Ragusa superiore dalle ore 19,50 della sera. Questo  accade durante la settimana mentre, per fortuna, solo il sabato e la domenica sera, è prevista una corsa di rientro  a Ragusa per l'una di notte.  Dunque per incentivare la gente  a scendere a Ibla senza la macchina non si fa proprio nulla se si pensa che nei giorni feriali l'ultima corsa utile è alle otto di sera. Il solito discorso. Tante parole ma nessun fatto. L'AST si difende dicendo che a causa del  prezzo del carburante, dell'aumento dei costi di gestione si è dovuto ricorrere a tagli drastici. Bati pensare che sono operative, in pratica, solo 3 linee in città e due a Ibla con orari assolutamente non idonei ad alcune esigenze. Ad esempio, dicono gli operatori turistici di Ibla, non è possibile arrivare dalla vecchia città al terminal per il pullman che va all'aeroporto di Catania con una coincidenza decente. Addirittura la domenica il bus urbano non raggiunge assolutamente via Zama e  lascia il passeggero a Piazza del Popolo invitandolo a raggiungere la fermata per Catania a piedi. Non sappiamo come intende intervenire l'ammnistrazione ma pensiamo che si dovrebbe in qualche modo aumentare il numero delel corse serali, soprattutto d'estate e limitare sempre di più l'ingresso delle auto a Ibla. Infatti è sempre più frequente la lamentela di chi non trova posteggio e preferisce scegliere altre località per trascorrere qualche ora di relax al centro storico.


Doppia indagine per l'aeroporto di Comiso

Doppia indagine per l'aeroporto di Comiso

fallicaC'é una doppia indagine per la mancata apertura dell'aeroporto di Comiso. Una di carattere penale e una per la verifica del possibile danno erariale. Lo ha confermato il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Ragusa, Francesco Fallica. Al centro dell'indagine la verifica del danno erariale su precisa delega della Procura della Corte dei Conti di Palermo, considerato che per il nuovo scalo di Comiso, non ancora aperto, sono stati spesi 46 milioni di euro (finanziamenti dell'Unione Europea e della Regione Siciliana) per realizzarlo ma che attualmente resta non operativo. Un'altra indagine di carattere penale è della Procura della Repubblica di Ragusa che sta verificando se emergono rilievi penalmente perseguibili per la mancata apertura dello scalo di Comiso che ha il 'nodo' del costo finanziario del servizio di assistenza al volo che Enav attualmente non assicura. "Attualmente c'é un'attività complessa - ha detto Fallica - che stiamo conducendo per verificare i motivi del ritardo dell'apertura del nuovo scalo aereo di Comiso". Intanto il parlamentare regionale Pippo Digiacomo ha annunciato che domani alle ore 10 occuperà il terminal A di Fiumicino per la mancata firma della convenzione con l'Enav per assicurare il servizio di assistenza al volo dello scalo nel ragusano