Svoltosi il convegno " A cuor leggero"
Svoltosi il convegno " A cuor leggero"
- Ogni anno in provincia di Ragusa si registrano circa 750 infarti suddivisi tra le due tipologie esistenti: STEMI e NSTEMI, che si differenziano a seconda della presentazione all'elettrocardiogramma in infarto del miocardio con sopralivellamento del tratto ST (o STEMI: ST Elevation Myocardial Infarction) e infarto miocardico senza sopralivellamento del tratto ST (o NSTEMI: Non ST Elevation Myocardial Infarction). Il numero della mortalità per infarto supera quella dei decessi per tumori. Dopo un infarto il paziente è chiamato a modificare il proprio stile di vita. La combinazione di un adeguato monitoraggio ed intervento clinico, un programma di esercizio fisico e di interventi strutturati educazionali e psico-comportamentali rappresentano la forma più efficace di riabilitazione cardiovascolare per favorire stabilità clinica, recupero funzionale e per effettuare un’adeguata prevenzione secondaria. L’obiettivo è di ridurre il rischio di successivi eventi cardiovascolari. E' quanto è emerso stamani nel corso del seminario informativo dal titolo “A cuor leggero” che si è svolto presso l'Ordine dei Medici con l'organizzazione della Clinica del Mediterraneo. Il seminario ha visto alternarsi numerosi esperti che si sono concentrati sul ruolo fondamentale della riabilitazione cardiologica, cioè la riabilitazione dei pazienti con malattia cardiovascolare, definita come la somma degli interventi richiesti per garantire le migliori condizioni fisiche, psicologiche e sociali in modo che i pazienti con cardiopatia post-acuta o cronica possano riprendere o conservare il proprio ruolo nella società. Un progetto, quello della riabilitazione cardiologica, su cui la Clinica del Mediterraneo, struttura convenzionata con il servizio sanitario nazionale, si è particolarmente spesa per cercare di stare accanto al paziente per un più rapido e completo recupero funzionale dell’evento acuto. "La cardiologia riabilitativa riveste un ruolo sempre più rilevante nel trattamento delle patologie cardiovascolari - spiega il dott. Salvatore Pacini, direttore sanitario della Clinica del Mediterraneo - ruolo che assume ancora più importanza al Sud, e particolarmente in Sicilia, dove il divario, rispetto al Centro ed ancora di più rispetto al Nord, in termini di strutture specializzate e posti letto dedicati è notevolmente ampio. Ed è proprio tale carenza che ha spinto la nostra struttura ad investire in un progetto che risulta essere molto impegnativo e allo stesso tempo carico di responsabilità nei confronti di tutti i pazienti cardiopatici della provincia di Ragusa e delle province limitrofe. Attraverso la formazione di un'unità operativa di cardiologia riabilitativa gestita professionalmente da una equipe di cardiologi, fisiatri, fisioterapisti, nutrizionisti ed infermieri, la Clinica del Mediterraneo ha saputo offrire al cardiopatico la possibilità di un più rapido e completo recupero funzionale dall’evento acuto (sia esso un infarto del miocardio, un intervento di cardiochirurgia, un episodio di scompenso cardiaco), venendosi a configurare come il punto di unione fra ospedale e presa in carico del paziente da parte del medico di medicina generale". Il direttore Pacini rivela che solo il 5% dei pazienti che avrebbero bisogno di cure riabilitative ne usufruiscono e, professandosi un grande estimatore del modello lombardo, auspica un sempre maggiore dialogo tra pubblico e privato, con il coinvolgimento delle associazioni di categoria e dei medici di famiglia, che hanno un ruolo centrale per la cura dei pazienti cardiopatici, poiché questi hanno bisogno di una prevenzione efficace e di una riabilitazione costante. L'unità operativa di cardiologia della Clinica del Mediterraneo è affidata al dott. Giuseppe Greco secondo il quale la sola terapia medica non è consigliabile né sufficiente: "La riabilitazione cardiologica riveste un ruolo sempre più importante nella gestione del paziente dopo l’evento acuto proprio perché prende in considerazione il paziente nella sua interezza, considerando anche le patologie associate di cui tali pazienti spesso sono affetti e le conseguenze psicologiche (basti pensare che tra i giovani che hanno avuto un infarto il 60% soffre di depressione). Proprio sulla base di tutto ciò un ciclo di riabilitazione cardiologica porta ad un miglioramento non solo clinico ma anche psicologico che riguarda in toto lo stile di vita e quindi il quadro generale del paziente. La riabilitazione cardiologica viene quindi a configurarsi come un processo dinamico ed omnicomprensivo che coinvolge, oltre al cardiologo, altre figure professionali (fisioterapisti, psicologo, nutrizionista, infermiere, fisiatra) che mettono al centro dell’intervento terapeutico-riabilitativo il paziente. E’ solo il lavoro in team che porta ai migliori risultati possibili". Rappresentante di due associazioni di categoria, la S.I.M.G. (Società Italiana di Medicina Generale) e la F.I.M.M.G. (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), è intervenuto il dott. Giovanni Di Giacomo, che ha fatto sentire la sua vicinanza a questo progetto riabilitativo, specificando come la collaborazione tra pubblico e privato dia la possibilità di formare servizi di alta qualità, che abbatta i costi e le liste d’attesa. Di seguito, a portare i saluti dell'Ordine dei Medici e del suo presidente, è stata la dott.ssa Rosa Giaquinta che ha sottolineato il merito della Clinica del Mediterraneo e parlato di medicina partecipata, dell’importanza dell’alleanza terapeutica con i pazienti, che renda più semplice e chiara la comunicazione e mostri le migliori possibilità per la cura dell’intera persona. Sono poi intervenuti, offrendo il proprio importante contributo, la dott.ssa Simonetta Blengino, responsabile emodinamica dell’Istituto di Auxologico Italiano di Milano, che si è soffermata sul momento acuto dell’infarto, e sui suoi sintomi (a volte poco manifesti), che, se individuati entro due ore dal momento acuto, possono cambiare radicalmente la ripresa di una persona, la dott.ssa Chiara Spatola, psicologa e psicoterapeuta di Milano, che ha indicato come il sostegno psicologico serva a supportare quel cambiamento nello stile di vita, che è fondamentale per questo genere di pazienti. Hanno concluso il dott. Marco Miano, cardiologo e componente dell’equipe dell’unità operativa di cardiologia riabilitativa della Clinica del Mediterraneo, e infine la dott.ssa Adriana Cilio, nutrizionista, che si è soffermata sugli aspetti nutrizionali e sul diario alimentare quale strumento importante per la formazione di una coscienza apposita nel paziente. Il seminario, che ha visto la partecipazione anche di esperti medici e psicologi, oltre che di persone semplicemente interessate all’argomento, è stato moderato dalla dott.ssa Adriana Bazzi, medico e inviata del Corriere della Sera, firma nota dell’inserto Corriere Salute del quotidiano milanese. Ha sottolineato come, dopo anni di inchieste che si occupano solo degli stati acuti, sia fondamentale approfondire quello che succede dopo un evento importante come l’infarto con dei seminari che allarghino la comunicazione a qualunque fruitore. Inoltre la Bazzi ha sottolineato la sua soddisfazione per la creazione di eccellenze, come nel caso della Clinica del Mediterraneo, che ci sono nel Sud Italia e che possano portare al benessere del sistema sanitario nazionale.
La difficile sorte delle Province. Scoperti 7miliardi e mezzo di sprechi.
La difficile sorte delle Province. Scoperti 7miliardi e mezzo di sprechi.
La notizia è davvero una bomba in un periodo in cui si fanno le pulci a tutti gli enti locali. Ebbene la bellezza di 3127 consorzi ed enti strumentali delle Regioni, Province e comuni, tutti soggetti giuridici dotati di consigli di amministrazioni e apparati burocratici costano ogni anno al Paese oltre sette miliardi di euro, di cui due miliardi e mezzo per pagare gli amministratori. Si tratta di organismi creati dagli enti locali che realizzano servizi svolti da Regioni, Province e Comuni. A denunciare lo scandalo è l’Unione Italiana Province, che l’ha inviata, illustrandola in dettaglio, in una lettera aperta, pubblicata a pagamento dai giornali nazionali, tra gli altri il Corriere della Sera. La lettera dell’Upi,firmata dal Presidente, Giuseppe Castiglione, e dai Presidenti delle province di Roma (Nicola Zingaretti, Firenze (Andrea Bardicci), Milano (Guido Pofesta’), Brindis (Masimo ferrarese) e Torino (Antonio Saitta), rappresenta una svolta virtuosa perché per la prima volta invece che mettersi di traverso e basta, e alzare un muro contro ogni tentativo di ridurre i costi e gli apparati politici e le burocrazie parassitarie, costituisce una forma di concreta collaborazione fra organi dello Stato. Da criticare però la scelta di inviare una lettera al Presidente del Consiglio attraverso una onerosa pagina del Corriere della Sera che sicuramente è stata pagata dai contribuenti italiani. Il mezzo scelto, la costosa lettera aperta, limita la virtù del gesto, ma non ne elimina gli effetto. Non si potrà ignorare la denuncia ed i suoi sorprendenti contenuti. Per inciso diciamo che ad esempio la Provincia Regionale di Ragusa versa all'UPI qualcosa come 80.000 euro l'anno. NOn sappiamo se la quota è proporzionale alla popolazione o è una per tutti ma sommando le oltre 100 province italiane con 80,000 euro ciacuna si fa una bella cifretta capace non solo di pagare presidenti e componenti del direttivo ma anche consiglieri regionali etcv etc.. Ma dicevamo lo spirito è buono e l’Upi fa sapere a Palazzo Chigi, e mentre ch c’e’, a tutti gli italiani che leggono i giornali, che per quanto li riguarda, sono disposti a dare una mano, promettendo risparmi per cinque miliardi, oltre che suggerimenti per altri sette. I 3127 consorzi ed enti strumentali, sostiene l’Upi, sono un elenco di “sigle improbabili, strutture create dal nulla, spesso per spartire poltrone e gestire potere, rappresentano le stanze segrete della politica, di cui i cittadini ignorano perfino l’esistenza anche se sono loro, con le tasse a finanziarle e tenerle in vita”. Una requisitoria impietosa e, tutto sommato, assai interessante per chi – il Ministro Giarda e il commissario Enrico Bondi – si occupa della revisione della spesa e chiede la collaborazioni di tutti attraverso segnalazioni mirate e concrete.
Al fine di essere “creduti” e non restare alla denuncia degli sprechi altrui, Castiglione, Zingaretti, ferrarese, Saitta, Podestà e Barducci mettono nero su bianco sulle loro volontà di risparmio, proponendo una autoriforma che farebbe abbassare di ben cinque miliardi di euro i costi delle amministrazioni provinciali attraverso la riduzione delle province, l’istituzione delle città metropolitane e la riorganizzazione degli uffici territoriali dello Stato (Questure, Prefetture ecc).
Su un punto, tuttavia, non intendono fare passi indietro: conservare le “garanzie ai cittadini di un potere democratico di controllo dell’operato degli amministratori pubblici”. Tradotto, significa che le consultazioni elettorali per eleggere i presidenti ed i consigli provinciali vanno mantenute, ad esse non si può rinunciare perché sarebbe un arretramento degli spazi di democrazia. Ma e’ proprio dalle urne che il decreto “Salva Italia” parte per ridimensionare le province, prevedendo elezioni di secondo grado ed un “dimagrimenti” dei consiglieri e delle giunte provinciali. Avessero fatto un altro passo sul percorso virtuoso, Castiglione, Zingaretti e gli altri si sarebbero guadagnati la gratitudine degli italiani. Sono rimasti, invece, a metà del guado, salvando gli apparati politici che ruotano attorno alle campagne elettorali ed alle segreterie dei rappresentanti delle istituzioni. In soldoni un altro miliardo di euro.
La protesta di Pippo e le indagini in corso.
La protesta di Pippo e le indagini in corso.
Davanti alle porte a vetri dell'aeroporto di Fiumicino, l'on Pippo Digiacomo viene intervistato da una emittente laziale. Dietro di lui si intravvede un mezzo della polizia ed alcuni agenti in divisa antisommossa. L'audio è disturbato dal suono di numerosi fischietti utilizzati dai partecipanti alla protesta giunti a Roma in pullman da Comiso. La protesta di Digiacomo in pratica si ferma qui, come era abbastanza prevedibile, la sicurezza dell'aeroporto non permette di spingersi oltre. Ma a Digiacomo la cosa va già bene: ha avuto la sua parte di notorietà romana che serve a confermare il suo impegno nella vicenda. L'on. comisano nella intervista, subito appostata su youtube, denuncia il ministero competente che lascia l'aeroporto ibleo senza gli aiuti che invece vengono distribuiti a piene mani ad altre infrastrutture. Di Gicomo parla di oltre 60 milioni spesi ( incredibile come crescono le cifre quando si parla in tv ) e annuncia ricorsi alla magistratura. Della partita faceva parte anche l'on Lumia che ha dichiarato "La mancata apertura dell’aeroporto di Comiso è un sacrilegio che non possiamo accettare. Per questo oggi stiamo protestando all’aeroporto di Fiumicino, al fine di richiamare l’attenzione del governo nazionale e dei soggetti competenti da cui dipende l’apertura dello scalo. L’aeroporto di Comiso è una risorsa strategica per lo sviluppo del turismo e dell’agricoltura della Sicilia orientale e non permetteremo che questa opportunità venga buttata al vento” Ma la magistratura, sembra, si sta già occupando della cosa visto che la GdF di Ragusa ha confermato che esistono due differenti indagini sulla vicenda aeroporto. Nei giorni scorsi abbiamo anche paventato il pericolo di un'altra bega giudiziaria per lo scalo comisano. Sembra, ma ci sono parecchie conferme, che il demanio militare intenda richiedere al comune, retto da Giuseppe Alfano, una somma che si aggira intorno ai 10 milioni di euro per i danni causati dai lavori. La questione starebbe in questi termini. Il Comune, ai tempi del sindaco Digiacomo, non avrebbe potuto effettuare nessun lavoro sulla base visto che non apparteneva all'ente locale. Digiacomo allora fece una delibera di giunta comunale per appropriarsi del terreno su cui si doveva lavorare ma, è chiaro, questo non è bastato per legittimare la proprietà del sito. Ora, mentre scriviamo, ci sarebbero tre funzionari inviati da Roma a cercar carte all'interno del comune di Comiso. Abbiamo usato il condizionale perchè non ci sono conferme ufficiali trattandosi di questioni che riguardano l'Aeronautica militare e quindi non è facile che queste ammnistrazioni parlino ufficialmente. Intanto a Ragusa l'on Zago concittadino e compagno politico di Digiacomo, insieme ad una ampia delegazione di rappresentanti istituzionali formata, fra gli altri, dal Sindaco di Modica, Antonello Buscema, dal Parlamentare Regionale On. Roberto Ammatuna, dal Presidente del Centro Studi F. Rossitto, On. Giorgo Chessari, dal Vice Presidente del Consorzio Universitario Giovanni Battaglia, oltre che da esponenti delle organizzazioni politiche datoriali e sindacali, è stata ricevuta, presso il Palazzo del Governo, dal Prefetto, Giovanna Cagliostro. Nell’ambito delle iniziative avviate per promuovere in tempi brevi l’apertura al traffico civile dell’aeroporto di Comiso, come preannunciato, l’On. Zago, a nome dei firmatari, ha consegnato ufficialmente, al rappresentante del Governo un documento sulla vicenda, per testimoniare la ferma volontà della classe dirigente della provincia di Ragusa volta a rimuovere gli impedimenti burocratici e finanziari che hanno tuttora impedito, la apertura dell’Aereoporto di Comiso . IL prefetto si è detto disponibile ad intervenire sulla vicenda. Noi, della redazione, però vorremo che una volta per tutte si facesse chiarezza su alcuni punti oscuri della storia dell'aeroporto., Si potrebbe ad esempio chiedere proprio alla prefettura di mettere su una specie di commissione d'inchiesta. Nulla di ufficiale e senza nessuna pretesa legale. Solo per acquisire elementi per chiarire, una volta per tutte, alcune responsabilità e finirla con lo scarica barile e con le iniziative di qualunque genere che fanno confusione e non vanno a scoprire le vere ragioni del blocco burocratico.
Autobus di linea a Ragusa. Indietro tutta!!!!
Autobus di linea a Ragusa. Indietro tutta!!!!
Niente autobus di linea da Ragusa Ibla a Ragusa superiore dalle ore 19,50 della sera. Questo accade durante la settimana mentre, per fortuna, solo il sabato e la domenica sera, è prevista una corsa di rientro a Ragusa per l'una di notte. Dunque per incentivare la gente a scendere a Ibla senza la macchina non si fa proprio nulla se si pensa che nei giorni feriali l'ultima corsa utile è alle otto di sera. Il solito discorso. Tante parole ma nessun fatto. L'AST si difende dicendo che a causa del prezzo del carburante, dell'aumento dei costi di gestione si è dovuto ricorrere a tagli drastici. Bati pensare che sono operative, in pratica, solo 3 linee in città e due a Ibla con orari assolutamente non idonei ad alcune esigenze. Ad esempio, dicono gli operatori turistici di Ibla, non è possibile arrivare dalla vecchia città al terminal per il pullman che va all'aeroporto di Catania con una coincidenza decente. Addirittura la domenica il bus urbano non raggiunge assolutamente via Zama e lascia il passeggero a Piazza del Popolo invitandolo a raggiungere la fermata per Catania a piedi. Non sappiamo come intende intervenire l'ammnistrazione ma pensiamo che si dovrebbe in qualche modo aumentare il numero delel corse serali, soprattutto d'estate e limitare sempre di più l'ingresso delle auto a Ibla. Infatti è sempre più frequente la lamentela di chi non trova posteggio e preferisce scegliere altre località per trascorrere qualche ora di relax al centro storico.
Doppia indagine per l'aeroporto di Comiso

Doppia indagine per l'aeroporto di Comiso
C'é una doppia indagine per la mancata apertura dell'aeroporto di Comiso. Una di carattere penale e una per la verifica del possibile danno erariale. Lo ha confermato il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Ragusa, Francesco Fallica. Al centro dell'indagine la verifica del danno erariale su precisa delega della Procura della Corte dei Conti di Palermo, considerato che per il nuovo scalo di Comiso, non ancora aperto, sono stati spesi 46 milioni di euro (finanziamenti dell'Unione Europea e della Regione Siciliana) per realizzarlo ma che attualmente resta non operativo. Un'altra indagine di carattere penale è della Procura della Repubblica di Ragusa che sta verificando se emergono rilievi penalmente perseguibili per la mancata apertura dello scalo di Comiso che ha il 'nodo' del costo finanziario del servizio di assistenza al volo che Enav attualmente non assicura. "Attualmente c'é un'attività complessa - ha detto Fallica - che stiamo conducendo per verificare i motivi del ritardo dell'apertura del nuovo scalo aereo di Comiso". Intanto il parlamentare regionale Pippo Digiacomo ha annunciato che domani alle ore 10 occuperà il terminal A di Fiumicino per la mancata firma della convenzione con l'Enav per assicurare il servizio di assistenza al volo dello scalo nel ragusano
Scelte sbagliate.... ma da tempo
Scelte sbagliate.... ma da tempo

A cuor leggero
A cuor leggero
Le principali tematiche relative al ruolo della riabilitazione nel post infarto, saranno al centro di un seminario informativo dal titolo “A cuor leggero” che si svolgerà domani, 30 giugno, a partire dalle 9,30 presso la sala conferenze dell’Ordine dei Medici di Ragusa. L’iniziativa è stata promossa dal Servizio di cardiologia riabilitativa della Clinica del Mediterraneo di Ragusa. Il seminario è aperto al pubblico e si concentrerà sul ruolo fondamentale della riabilitazione cardiologica, cioè la riabilitazione dei pazienti con malattia cardiovascolare, definita come la somma degli interventi richiesti per garantire le migliori condizioni fisiche, psicologiche e sociali in modo che i pazienti con cardiopatia post-acuta o cronica possano riprendere o conservare il proprio ruolo nella società. La riabilitazione cardiovascolare è indicata, con tempi e modalità differenti, in tutti quei pazienti che hanno subito la sindrome coronarica acuta e l’infarto miocardico, la rivascolarizzazione coronarica mediante angioplastica o by-pass aorto-coronarico, l’intervento cardiochirurgico per patologie congenite o acquisite. Ed ancora nei casi di angina stabile, claudicatio intermittens e nei documentati fattori di rischio coronarico come l’ipertensione arteriosa, il diabete mellito, le dislipidemie, oltre che nei casi di scompenso cardiaco e trapianto di cuore. “Secondo lo studio ISYDE, documento ufficiale del Gruppo Italiano di Cardiologia Riabilitativa, che risale alla fine del 2008, i centri di riabilitazioni in Sicilia sono 18 - sottolinea il dottor Marco Miano, cardiologo e membro dell’equipe dell’unità operativa del Servizio di cardiologia diretta dal dottor Giuseppe Greco presso la Clinica del Mediterraneo - La percentuale di pazienti riabilitati è molto bassa, intorno a 7,5 per cento rispetto al fabbisogno regionale – aggiunge Miano - Secondo i dati a nostra disposizione, ad oggi i pazienti da riabilitare nella nostra regione sarebbero all'incirca 9mila-10mila all’anno mentre se ne riabilitano forse il 15 per cento. Per quanto riguarda la provincia di Ragusa, ad essere ottimisti, la percentuale dei pazienti riabilitati non arriva al 5 per cento”. Da qui la necessità di avviare un’adeguata azione di informazione e formazione mediante il seminario in programma domani mattina dove saranno anche illustrate le linee direttive del progetto di riabilitazione attivato proprio dalla Clinica del Mediterraneo. Ad aprire i lavori saranno il dott. Giorgio Martorana, presidente dell’Ordine dei medici di Ragusa e il dott. Salvatore Pacini, direttore sanitario della Clinica del Mediterraneo. Seguiranno gli interventi della dott.ssa Simona Blengino, responsabile emodinamica dell’Istituto di Auxologico Italiano di Milano (Irccs), del dott. Giuseppe Greco, responsabile Cardiologia della Clinica del Mediterraneo, della dott.ssa Chiara Spatola, psicologa e psicoterapeuta di Milano, della dott.ssa Adriana Cilio, nutrizionista, e del dott. Marco Miano, cardiologo e componente dell’equipe dell’unità operativa di Cardiologia Riabilitativa della Clinica del Mediterraneo. Il seminario sarà moderato dalla dott.ssa Adriana Bazzi, medico e inviata del Corriere della Sera, firma nota dell’inserto Corriere Salute del quotidiano milanese.
Modica : “Il consiglio non ha rispetto di se stesso” Le opposizioni attaccano

Modica : “Il consiglio non ha rispetto di se stesso” Le opposizioni attaccano
La semifinale tra Italia e Germani ieri ha fatto molte vittime tra i consigliri comunali di molte città A Modica però l'argomento era assai importante ed il Sindaco Buscema con una sua nota, interviene sullo scioglimento della seduta del consiglio comunale che doveva affrontare, ieri sera il conto consuntivo del 2011.Questo è il commento del primo cittadino: L'Amministrazione comunale viene spesso accusata di non avere rispetto delle prerogative del Consiglio comunale, ma in quest'occasione è il Consiglio che ha dimostrato di non avere rispetto di se stesso. La sessione di Bilancio è tra le più importanti che contraddistinguono l'attività del Consiglio e l'Amministrazione avrebbe sperato di riscontrare nei consiglieri un interesse a discutere il Conto Consuntivo pari all'impegno con cui abbiamo predisposto gli atti in tempo e ci siamo preparati a presentarli alla Città , corredati del parere estremamente positivo del Collegio dei Revisori dei Conti. Esprimo il più profondo rammarico mio e dell'Amministrazione per quest'episodio che di certo non incoraggia la fiducia dei nostri concittadini nei confronti dell'attività di chi li dovrebbe rappresentare avendone a cuore le priorità .
Esortiamo pertanto tutti i Consiglieri, di maggioranza e di opposizione, a far sì che quello che consideriamo solo uno spiacevolissimo incidente non abbia a verificarsi più, specie quando in gioco ci sono le nostre responsabilità più importanti, ovvero quelle che riguardano i conti del nostro Comune. Ma per le opposizioni non ci sono scuse che tengano ed il consigliere d'Antona affonda il suo attacco all'ammnistrazione che dimostra di avere ormai il fiato corto: La maggioranza Pd-Mpa, con Np, che governa al Comune di Modica dimostra di essere completamente allo sbando.
Dopo due appelli andati a vuoto nella serata di mercoledì 27, anche giovedì 28, quando occorrevano soltanto dodici consiglieri per rendere valida la seduta, all’appello si sono presentati solo undici consiglieri, di cui solo otto della maggioranza, facendo saltare la seduta ed anche la sessione del bilancio.
Si conferma il giudizio che in questi mesi abbiamo dato in merito all’esaurimento di quella tensione politica della maggioranza che è invece necessaria per affrontare le problematiche della città e per indicare una prospettiva di rilancio e di sviluppo.
L’argomento posto all’ordine del giorno, il bilancio consuntivo del 2011, sottoposto al Consiglio Comunale con ben due mesi di ritardo rispetto al termine fissato dalla legge del 30 aprile, per la grave emergenza finanziaria che sta attraversando il Comune di Modica, meritava una forte presenza ed una attenzione da parte del Consiglio senza precedenti.
In questo senso, giudichiamo politicamente irresponsabile, in primo luogo da parte della maggioranza, alla quale spetta comunque garantire il numero legale, avere fatto trascorrere inutilmente due giornate a vuoto, fatto che conduce a pensare legittimamente della poca convinzione della maggioranza attorno alla politica finanziaria dell’Amministrazione o, peggio, ad un disinteresse ad una problematica di forte impatto e di grande delicatezza.
A questo punto, responsabilmente, onde evitare il commissariamento, invitiamo il Presidente del Consiglio a convocare in tempi brevi il Consiglio Comunale per la discussione del bilancio, mentre invitiamo, nell’interesse dalla città, il Sindaco, il Pd e Np a riflettere sul piano politico e non solo amministrativo su quanto sta avvenendo nella coalizione, bloccando, se ci si riesce questo lento ma costante andazzo di disimpegno politico ed istituzionale.
Modica, fino al 10 Luglio presso la Società Operaia la mostra "Memores"
Modica, fino al 10 Luglio presso la Società Operaia la mostra "Memores"
La Società operaia a Modica Bassa, in corso Umberto, è uno di quei luoghi dove il tempo sembra essersi fermato. In questi giorni il tempo immobile degli storici locali ci racconta le storie di modicani speciali che con la propria vita hanno portato la città e le sue vicissitudini per il mondo. Ci sono personaggi modicani che nella storia, per i motivi più vari, hanno, infatti, dato lustro alla propria modicanità ed è questo il motivo fondante che sta alla base della realizzazione della mostra "Memores", organizzata da "Officina Kreativa" con il patrocinio del Comune di Modica, in collaborazione con "Cineteca modicana S.O.M.S.", "Progresso ibleo soc. coop." e "C.T.C.M.".
Modica, al via la Festa di San Pietro: quest'anno niente bancarelle.

Modica, al via la Festa di San Pietro: quest'anno niente bancarelle.
Amara sorpresa ieri per i modicani che non hanno trovato in nessun posto di corso Umberto, nel centro cittadino, le consuete bancarelle. Della festa di San Pietro, che segna il passaggio alla stagione estiva con i trasferimenti nelle località di mare, oltre ai riti sacri, ai modicani piacciono soprattutto le bancarelle. Una tradizione che si rinnova da sempre. Un appuntamento consolidato e imperdibile. Quest'anno però per la prima volta non ci saranno bancarelle. Sembrava tornata la quiete dopo le polemiche delle scorse settimane sulla nuova allocazione: non più la consueta location di viale Medaglie D'oro ma lo spazio adiacente il piazzale Falcone-Borsellino, invece ieri mattina gli spazi preposti dall'amministrazione sono rimasti tutti vuoti.
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