A Roma è scoppiata la grana da noi ancora no!!!
Speriamo che Giletti, il fustigatore televisivo dei costumi e degli stipendi pubblici in Sicilia, non se ne accorga mai altrimenti ci fa un’altra trasmissione per mettere alla berlina la burocrazia strapagata e spesso inefficiente degli Enti isolani. Il caso però è davvero emblematico e facciamo riferimento al Libero Consorzio di Ragusa che piangendo miseria da anni, costretto a tagliare servizi ai disabili e alle scuole, non si perita però di premiare i propri funzionari per gli straordinari (?) risultati raggiunti. La storia è questa e la riportiamo perché, pur stimando dal primo all’ultimo i dirigenti della ex provincia di Ragusa, siamo certi che sia molto difficile trovare i risultati suddetti. In pratica ci sono indennità di risultato per quasi 95 mila euro per i 6 dirigenti del Libero Consorzio Comunale di Ragusa. Domenica scorsa la determina di liquidazione è stata pubblicata nell’albo pretorio dell’Ente a firma del dirigente del settore ‘Risorse Umane’, Raffaele Falconieri. I più ‘ricompensati’ per il risultato ottenuto sono i dirigenti che detengono anche l’interim di un altro settore oltre a quelli a loro assegnati. La più ‘premiata’ è l’ex dirigente del settore Finanziario, tra l’altro da poco in pensione che, ricoprendo l’interim anche del settore Turismo ha avuto liquidato per l’indennità di risultato quasi 27 mila euro. A seguire il dirigente del settore ‘Lavori Pubblici e Infrastrutture’ con 23 mila e 802 euro visto che copre anche il settore ‘Pianificazione Territoriale-Sviluppo Locale’. Gli altri sono tutti intorno ai 13 mila euro e cioè il responsabili del settore Ambiente e Geologi, il dirigente della Polizia Provinciale e Risorse Umane, l’Avvocato dell’Ente e il dirigente del settore Pianificazione e Sviluppo Locale che però essendo in pensione da aprile 2018 ha avuto liquidato solo, 3300 euro. Una piccola chiosa anche su chi ha firmato tale delibera, difficile da digerire, che manco a dirlo è uno dei dirigenti a cui vanno i premi di produzione. Da aggiungere che sull’indennità di risultato il precedente Nucleo di Valutazione dell’Ente (presidente Scalogna, componenti Minardi e Tumino) aveva fatto alcuni rilievi (che non hanno trovato risposta) perché riteneva troppo alta l’indennità di posizione (75%) e bassa quella di risultato (25%) quindi con l’impossibilità di incidere sulla valutazione del risultato. Nonostante questi rilievi, l’attuale Commissario straordinario Piazza ha ritenuto di mantenere queste ‘quote’ che finiscono per rendere ininfluente le valutazioni del Nucleo sull’operato dei dirigenti, tenuto conto che il 25% è troppo basso per incidere mentre è alta l’indennità di posizione. Ora come direbbe un altro giornalista famoso, senza voler entrare nel merito della liquidazione di somme sicuramente dovute, ” la domanda nasce spontanea”: un ente che non ha approvato i bilanci di previsione 2018 e 2019 può liquidare queste somme ai dirigenti? Altra domanda ‘politica’ : perché tenere in vita settori non coperti da dirigenti di ruolo che fruttano ai dirigenti incaricati oltre 13 mila euro a testa per un anno? E ancora : Quali obiettivi ci si può inventare se organismi superiori – la Regione e lo Stato- da anni hanno tagliato tutto mantenendo solo l’ ordinarissima amministrazione che si riduce per lo più alla timbrata di cartellino -se obbligatoria – oltre alla nostalgica passeggiata negli uffici ormai deserti? Che ne pensate???