A Modica master class “Let it shine” col maestro Alfred Brendel
Una leggenda della musica, da cinquanta anni punto di riferimento internazionale dell’esecuzione musicale, a confronto con cinque giovani ma già validissime formazioni musicali di ogni parte d’Italia e d’Europa: questa la masterclass “Let it Shine” con Alfred Brendel organizzata dall’Associazione Mozart Italia sede di Modica, capitale italiana pro tempore della musica classica. A Palazzo Castro Polara Grimaldi le note di Schubert e di Beethoven, mentre il maestro Brendel – 88 anni portati benissimo – coglie l’occasione anche per soddisfare il desiderio di visitare Modica, Noto e tutto il Barocco del Sud Est Siciliano. Nell’elegante salotto del Palazzo messo generosamente a disposizione dai proprietari Riccardo, Raffaele e Francesco Emmolo, e sullo straordinario pianoforte Stainway&Sons (sonorità inconfondibile, Brendel lo ha usato per molti suoi dischi) che Angelo Fabbrini ha fatto arrivare a Pescara, si sono esibite cinque talentuose formazioni: il Trio Kanon di Cremona e il Trio Immersio di Vienna (entrambi F. Schubert n. 2 op. 100), il Quartetto Katane di Catania (Beethoven op. 18 n. 3), il Quartetto Mitja Napoli (Beethoven op. 74) e il Trio Zadig di Parigi (Beethoven op. 70 n. 2). Nel 2008, a 77 anni, Brendel decise di interrompere la carriera da pianista, per dedicarsi solo alla didattica, attraverso cui ha voluto approfondire il suo speciale rapporto con gli autori: il lavoro con trii e quartetti sottolinea ancora oggi la particolare inclinazione di Brendel a cogliere per intero le sfumature di ogni partitura, attraverso ogni strumento. Il titolo delle masterclass, “Let it shine”, non è casuale ma è una citazione dello stesso Brendel, che ha lanciato l’invito ai suoi giovani allievi durante una delle lezioni di musica, a proposito dell’intima e aperta confidenza da ricercare con ogni brano da eseguire, per riuscire a farlo brillare. Del tema del suo rapporto col testo musicale e dell’interpretazione critica del musicista, con la consueta, acuta vena umoristica, Brendel ha parlato a lungo, a partire dal suo libro “Abbecedario di un pianista” edito in Italia da Adelphi, nel corso di una Cena con l’autore organizzata dall’Oro Hotel di Modica: preziosa occasione per il pubblico, guidata dai professori Dario Oliveri (Università di Palermo) e Graziella Seminara (Università di Catania). “Non siamo schiavi del compositore – ha detto il maestro – ma solo suoi affettuosi servitori”: la regola secondo cui ha guidato – nota dopo nota – l’esecuzione di coloro suo allievi in questi giorni, perfezionandone l’esecuzione in modo millimetrico. Come ricordato dalla presidente di Ami Modica, Anna Maria Spoto “Per ognuno di questi musicisti le lezioni del maestro Brendel, che ha rivolto con grande cura la sua attenzione a tutti e in modo paritario, sono state un dono immenso e una irripetibile esperienza. Rompendo tutte le barriere e dimostrando loro tanta vicinanza, ha dato a tutti un segnale etico e di speranza. Il loro tangibile entusiasmo ci commuove, come ci ha commosso il Maestro Brendel nell’accettare con tanta semplicità il nostro invito. E come ci sta commuovendo in ogni ora di queste magiche giornate la sua curiosità di conoscere tutto del nostro territorio. Crediamo che Ami stia dando un segnale molto forte a Modica e alla sua vita culturale, facendo brillare un pezzo della migliore Europa musicale qui nel caloroso abbraccio del Sud est siciliano”.