Il Lab. 2.0 risponde prontamente all'appello del presidente Tringali. Migliore: "Pronti a fare le barricate"
Sul futuro del Corfilac bisogna agire con determinazione seguendo la prassi necessaria e rendendo esplicita la volontà politica dell’Amministrazione comunale. Nei preavvisi di licenziamento, infatti, il presidente Barbagallo racconta una storia ben precisa. Dice ai dipendenti che i soci, pur sollecitati, non hanno manifestato la volontà di prorogare la durata dell’ente. Il Comune di Ragusa però, abbiamo appreso dalla stampa, ha chiesto un incontro alla Regione per ‘condividere le necessarie e urgenti determinazioni da prendere in ordine alla durata del Consorzio’. C’è, a nostro avviso, un difetto di procedura e riteniamo che, stando a quanto scrive Barbagallo, una lettera alla Regione per chiedere un incontro non basta, ma anzi rappresenta un modo per spostare la discussione dalla sede opportuna a un’altra. Invece, invitiamo il presidente Barbagallo a convocare il Comitato dei Consorziati, organo deputato per Statuto a deliberare il rinnovo, con all’ordine del giorno la proroga dell’Ente. Il Comune, intanto, se ritiene che il Consorzio sia da salvare così come dice, faccia esplicita e immediata richiesta di convocazione del Comitato per discutere lo stesso ordine del giorno. E’ necessario che tutti i soci rendano esplicite le proprie intenzioni per il futuro del Consorzio, cosa che ancora non hanno fatto.
Bene ha fatto il presidente del Consiglio Comunale di Ragusa a inserire la questione Corfilac all’ordine del giorno della prossima Conferenza dei Capigruppo – che non è stata convocata ad hoc, ma era programmata da tempo con altri temi – ma vorremmo fosse presente anche il sindaco. Tuttavia, non pensiamo che un Consiglio Comunale aperto sull’argomento o un incontro a Palermo possano risolvere qualcosa. Riteniamo che la posizione sia già unanime: il Corfilac deve rimanere in vita e, anzi, deve essere potenziato tornando a essere il centro d’eccellenza che era, con l’effervescenza di iniziative che aveva caratterizzato la sua attività. Piuttosto, l’Amministrazione ci dica se intende o meno finanziare il Consorzio con altre risorse.
Siamo convinti che per affrontare nel modo corretto tutta questa faccenda siano necessarie autorevolezza e determinazione. Invece, ci sembra che tutto sia stato gestito nel massimo riserbo fino a quando il caso non è finito sulla stampa. Si mormorava insistentemente che il Consorzio sarebbe stato accorpato con l’Ente Sviluppo Agricolo o con il centro per l’Analisi e Servizi per la Certificazione in Agricoltura e su questo nessuno ha ancora detto niente. Perché?
Bene, siamo fermamente convinti che queste ipotesi sono da scongiurare completamente e, se necessario, il Lab 2.0, primo soggetto politico a occuparsi della questione, sarà pronto alle barricate per difendere il Consorzio di Ricerca Filiera Lattiero-Casearia dall’ennesimo tentativo di colpire Ragusa con manovre regionali che hanno il solo scopo di indebolire il prestigio del nostro territorio.