Resoconto conferenza stampa su attività di volontariato comunale a Ragusa
“Quella del volontariato al Comune di Ragusa è una questione molto delicata la cui trattazione, purtroppo, provoca un po’ di imbarazzo sotto diversi profili perché siamo convinti che la nobile opera dei volontari va difesa contro ogni tentativo di sfruttamento, possibilità che a Ragusa ci sembra più che reale: c’è innanzitutto un piano etico, ad esempio, che riguarda il conflitto di interessi tra i servizi affidati dall’Ente ad alcune associazioni di volontariato e la presenza in Consiglio Comunale del vice presidente di una di queste; poi il piano delle numerose irregolarità negli atti negli atti, del quale dovranno occuparsi gli organismi competenti; in fine c’è da riflettere su come questi volontari vengono usati, o meglio sfruttatti, perché a molti sono affidati compiti come se fossero dei veri e propri lavoratori dipendenti, ma senza avere le tutele del caso”. Con questo ragionamento ha esordito Sonia Migliore, portavoce del Laboratorio politico 2.0, durante la conferenza stampa odierna nella quale si è discusso, infatti, delle attività di volontariato espletate a favore del Comune, alla presenza del Presidente Claudio Castilletti, del Consigliere Manuela Nicita, dei componenti del direttivo Gianni Cappuzzello, Graziella Musco e Alba Orefice, del portavoce dei Giovani Lab 2.0 Alberto Di Stefano e di Giovanni Criscione.
“Insieme al Consigliere Manuela Nicita – ha detto Migliore – abbiamo preparato una corposa interrogazione sulla faccenda, con particolare attenzione alla associazione Aeop/Aeza, della quale è vice presidente il Consigliere Dario Gulino, e che ha collaborato anche con la Polizia Municipale. Nel corso degli ultimi mesi abbiamo potuto esaminare i documenti relativi ai servizi espletati e siamo rimasti sorpresi nello scoprire l’esistenza di anomalie varie, tra le quali: i rimborsi spesa effettuati senza che vi fossero delle ‘pezze d’appoggio’, altre irregolarità relative agli elenchi dei soci e pure la non iscrizione all’albo regionale delle associazioni (requisito necessario secondo il dirigente del settore competente)”.
“Il punto del conflitto di interesse è palese e non è necessario dilungarsi più di tanto – ha aggiunto – ma tra le cose che ci hanno stupito maggiormente c’è proprio l’assenza delle carte che giustificano il rimborso spese, parliamo di circa 70mila euro in 17 mesi. Per altro ci risulta che parecchi di questi volontari non hanno mai avuto un rimborso spese. La questione politica, però, è un’altra ed ha rilevanza sociale: il Movimento 5 Stelle non può utilizzare il volontario a supporto degli uffici o per la custodia di edifici pubblici o impianti sportivi, oppure ancora nello staff del sindaco. Tutto questo riguarda le politiche del mondo del lavoro e a noi sembra che i volontari vengano sfuttati. E’ come avere dei lavoratori dipendenti senza tutela alcuna perché trattandosi di volontari possono avere sì dei rimborsi, ma temiamo che per la molti di loro questa opportunità rappresenta una falsa speranza lavorativa”.
“I lavori che sono stati affidati ai volontari – ha spiegato – andrebbero fatti svolgere dalle cooperative e ci sono gli strumenti di servizi sociali per risolvere il problema di qualche bisognoso che pur di lavorare è disposto anche ad iscriversi alle liste dei volontari. Solo che in questo modo viene del tutto snaturato il concetto stesso del volontariato”.
Il Consigliere Nicita, invece, si è soffermato sulla necessità di “avere risposte in merito ad una vicenda che lascia intravedere all’interno del Movimento 5 Stelle dei comportamenti che lo stesso aveva fortemente biasimato durante la campagna elettorale: malcostume, sciatteria e imprecisione amministrativa. Chi di dovere controllerà”.
In chiusura, il presidente del Lab 2.0, Claudio Castilletti, ricordando che l’interrogazione è stata inviata per conoscenza al Prefetto, alla Guardia di Finanza di Ragusa, all’Assessorato regionale Enti Locali, all’Assessorato regionale Politiche del Volontariato e Protezione Civile, ha voluto rimarcare l’anomalia dell’assenza delle ‘pezze d’appoggio’ per i rimborsi: “Quello che vorremmo ci spiegassero – ha concluso in conferenza stampa – è come può essere possibile che vengano corrisposte delle somme di denaro pubblico senza che esista un solo scontrino per giustificare quella spesa. Attendiamo che qualcuno ci spieghi tutto, che qualche risposta arrivi magari dall’Assessorato Regionale Vigilanza Enti Locali o dalla Finanza. Sperando che prima o poi l’Amministrazione comunale decida di ascoltare gli appunti che provengono non solo da parte nostra, ma anche da organismi di caratura regionale o nazionale”.