L’on. Ragusa: “Il sindaco Susino rassegni le dimissioni. C’è bisogno di ricominciare”

“Bisogna sapere cogliere le opportunità. Bisogna sapere leggere i momenti storici, capire quando è il momento di tirare i remi in barca. E il momento attuale è uno tra questi. Bisogna soltanto trarre le conseguenze e comportarsi di conseguenza. Il sindaco di Scicli, Franco Susino, si renda conto che la città sta attraversando una delle peggiori fasi degli ultimi decenni. Si passi una mano sulla coscienza, rifletta su quello che sta accadendo, politicamente parlando, e rassegni le dimissioni dall’incarico. Soltanto così sarà possibile mettere un punto a questa vicenda che sta assumendo, di ora in ora, contorni sempre più kafkiani”.
E’ l’on. Orazio Ragusa a rivolgere un appello, con estremo equilibrio e senza toni accesi, ma con la pacatezza e la moderazione che il difficile momento impone, al primo cittadino nella speranza che quest’ultimo, valutando la complessità della situazione, decida di compiere l’unico gesto responsabile che allo stato attuale sembra possibile per il bene della città. “D’altronde – spiega l’on. Ragusa – chi meglio di me può lanciare un simile appello in quanto, prima da sciclitano, poi da rappresentante del territorio all’Assemblea regionale, ho favorito la nascita di un’esperienza amministrativa che, partita con i migliori auspici, si è poi dimostrata non all’altezza delle aspettative”.
Pur nel rispetto dei ruoli e delle decisioni di amministrazione locale ai quali l’on. Ragusa riconosce ed ha riconosciuto piena e completa autonomia decisionale, il parlamentare, all’inizio convinto sostenitore dell’Amministrazione Susino, in seguito ha dovuto verificare sul campo da un lato l’inaffidabilità operativa e dall’altro il mancato rispetto di ogni canone politico nei confronti degli alleati che sono stati, di fatto, esclusi dalle decisioni più importanti. Susino ha da tempo perduto ogni contatto con la realtà che amministra?
“Non voglio entrare nel merito della vicenda giudiziaria – dichiara l’on. Ragusa – non è mio compito e sarà la magistratura a chiarire, in un senso o nell’altro, come stanno le cose. Auspico, anzi, che i procedimenti in corso chiariscano ogni ombra. Le mie considerazioni hanno carattere politico e dico soltanto che politicamente, a Scicli, siamo ad un punto fermo. Un intero Consiglio è ormai privo di rappresentatività, con dimissioni che si succedono giorno dopo giorno e con l’istituto della surroga che sembra avere perso ogni tipo di valenza. E non posso fare a meno di rilevare, inoltre, che a tutto si pensa, a Scicli, tranne che ad amministrare. Nel mio piccolo, sono riuscito, in questi ultimi anni, ad ottenere una serie di finanziamenti (circa 26 milioni di euro per il raggiungimento dell’efficienza energetica di tutte le strutture comunali attraverso il Patto dei sindaci, 1.100.000 euro per la piscina comunale, 4.900.000 euro per la riqualificazione a centro servizi per l’agricoltura dell’ex mercato del fiore, 440mila euro per un centro per ippoterapia e turismo equestre, per non parlare poi dei cantieri di servizi che avrebbero impiegato circa 200 persone in situazioni economicamente disagiate) che avrebbero potuto ridare ulteriore slancio alla città. E invece, tutte queste opere, sebbene i fondi ci siano, sono rimaste ferme al palo per l’incapacità dell’Amministrazione comunale di sapere rispondere presente alle sollecitazioni della Regione. Di contro che cosa è stato scelto di fare? Aumentare in modo indiscriminato le tasse comunali con le massime percentuali, non tenendo conto delle famiglie in condizioni economicamente disagiate. Ma è questo il Comune che ci meritiamo? Scicli può essere ritenuta un piccolo gioiello della Sicilia. Non solo è riuscita a conservare quelle tradizioni culturali e artistiche che ne fanno un punto di riferimento turistico in Sicilia, frutto di una cultura che la popolazione ha saputo tramandarsi nel tempo, ma ancora oggi i suoi abitanti possiedono un senso di ospitalità e di calore umano che ne fanno una delle mete predilette di tutta la nostra isola. Proprio per questo consideriamo che, alla luce dell’effervescenza sempre più presente nel settore turistico, l’apparato burocratico continua ad andare avanti con una lentezza da lumaca, incapace di dare le risposte dovute al settore imprenditoriale di riferimento. E’ davvero questo che vogliamo? Ma si rende conto, il sindaco Susino, che tutte le occasioni ci stanno sfuggendo dalle mani per imperizia sua e della sua squadra e che, adesso, è arrivato il momento di dire basta? E non perché, beninteso, lo dico io ma perché c’è una città che non segue più il primo cittadino e che sta vivendo con estrema ansia questa fase molto difficile”.
“La gente – afferma ancora il parlamentare – continua a chiedersi che cosa stia accadendo; perché la politica cittadina, fondate o meno che siano le accuse che stanno sul tappeto, sia esposta a quello che possiamo senz’altro definire un pubblico ludibrio. Il sindaco di Scicli dovrebbe valutare con la massima attenzione questi elementi, riflettere sul fatto che andare avanti, adesso, e non lo dico di certo per il ribaltone che, politicamente, abbiamo subito, non ha più senso alcuno. Che occorre un nuovo impulso all’attività amministrativa comunale. Che lasciare libererebbe il Comune da questi veleni che continuano ad ammorbare l’aria. Che c’è bisogno di ricominciare nella maniera dovuta, facendo in modo che la politica possa assolvere nel modo migliore al proprio ruolo con efficienza, autorevolezza, e fuori da ogni sospetto”.
“Il sindaco decida in fretta. E decida prima che sia troppo tardi per la città. Questo è il momento migliore per lasciare. Tutta Scicli gliene sarebbe grata”.

di Redazione04 Ott 2014 10:10
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