Università: rimproverato Battaglia. Il Comune paga anche per la Provincia!
Dopo la lettera di Battaglia che abbiamo pubblicato arrivano i comunicati di Comune e Provincia. Partiamo da quello di Giovanni Scarso.
L’operazione verità richiesta dal vicepresidente del Cui, Gianni Battaglia, dovrebbe essere fatta proprio dagli amministratori del Consorzio, invece, di scaricare presunte responsabilità sui soci”.
Lo dice il commissario straordinario della Provincia Giovanni Scarso dopo la presa di posizione di Gianni Battaglia.
“Siamo davvero al paradosso, qui il mondo si è capovolto: un amministratore nominato dai due soci che deve rispondere a Comune e Provincia addirittura si permette di tacciare di inadempienze i suoi azionisti di riferimento. Non ci si può porre come organo ‘terzo’, Battaglia risponde ai due soci perché amministra il Consorzio in nome e per conto loro.
Diventa stucchevole ed imbarazzante questa polemica e sorvolo sul suo atteggiamento tenuto in Prefettura per il quale non ha sentito ancora il dovere di chiedere scusa. Nel merito, la Provincia – urbi et orbi – da quando sono commissario straordinario ha annunciato il suo impegno finanziario per il Consorzio e per il mantenimento della Struttura Didattica Speciale di Lingue. Negli strumenti finanziari della Provincia sono previste 150 mila euro per le spese del Consorzio (già deliberate e liquidate) e la somma in carico alla Provincia, previa intesa col comune di Ragusa, per l’accordo transattivo sottoscritto con l’Ateneo di Catania. E queste cifre garantiremo. Quando Battaglia parla di ‘cinica inadempienza’ della Provincia sa di non dire il vero proprio per la sua cinica resistenza ad imporre nel bilancio di previsione del Consorzio Universitario cifre per conto della Provincia che non trovano rispondenza negli strumenti finanziari dell’Ente che amministro. Così ha fatto lo scorso anno prevedendo per la Provincia un contributo di 570 mila euro consapevole che la Provincia invece ne aveva previsto 150 mila euro, così vorrebbe fare quest’anno ma il sindaco Piccitto lo ha ‘stoppato’ rinviando l’approvazione del bilancio di previsione 2013. Un amministratore deve pianificare le spese in base al budget che i soci gli mettono a disposizione, oltre a seguirne gli indirizzi politico-programmatici. Nel luglio 2012 quando si discuteva del nuovo accordo transattivo con l’ateneo di Catania durante un incontro alla Provincia, c’è un verbale sottoscritto dal presidente Di Raimondo, gli amministratori del Consorzio avevano assunto l’impegno di avviare incisive politiche di ‘spending rewiev’ per ridurre le spese gestionali del Consorzio stesso, proprio a salvaguardia degli stipendi dei lavoratori. A tutt’oggi di queste azioni non si hanno notizie. Gli esempi non mancano: il Consorzio continua a pagare consulenti e a fronte di 31 dipendenti in servizio si rivolge ad uno studio esterno per approntare le buste paga per i dipendenti. E qui mi fermo sorvolando per carità di patria sulle indennità degli amministratori e dei revisori dei conti. Allora, se vogliamo fare l’operazione verità, facciamola sino in fondo. Invece di collocarci in un piedistallo e dispensare contumelie sarebbe il caso che qualcuno, non godendo più della fiducia dei due maggiori soci, trarrebbe le ovvie e naturali conclusioni”. Ed ecco quello del Comune. Le problematiche relative alla gestione del Consorzio Universitario Ibleo sono state in questi giorni al centro della discussione dei soci dell’organismo stesso.
Sulla questione si registra una dichiarazione del Sindaco di Ragusa Federico Piccitto.
“Il Comune di Ragusa, come socio del Consorzio Universitario Ibleo, ha interamente pagato le incombenze del 2012 e per il 2013 apposterà nel bilancio di previsione la propria quota parte pari a €977.000 che includono la quota per l’Università di Catania e quelle per il funzionamento del Consorzio Universitario Ibleo, compresi quindi gli stipendi dei dipendenti. Abbiamo appreso recentemente che la Provincia Regionale non ha, come socio del Consorzio stesso, i fondi dell’intera quota di propria competenza anche relativamente alla quota per pagare la rata della transazione che è stata sottoscritta con l’Università di Catania in scadenza al 31 ottobre. Per coprire la quota dell’accordo transattivo il Comune di Ragusa è disponibile a coprire le somme mancanti della Provincia, al fine di permettere l’attivazione del primo anno accademico anche per il prossimo anno”.
Per una giusta informazione , non sono nè i vertici del consorzio nè i vertici della Provincia a definire l’importo che deve essere appostato nel bilancio del consorzio ma lo STATUTO dell’ente consortile. Inutili